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Autore Topic: bios (il termine greco, non quello informatico)  (Letto 5726 volte)

Offline penzo

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« il: 30 Marzo 2007, 17:07:31 pm »
una domanda… piovutami in testa dal nulla o dal semplice essere definito testardo….
che differenza c’e’ tra la vita condotta con tristezza e una vita sentimentale andata a rotoli??credo nn ce ne siano molte di differenze…
vivere male la vita, non trovare di che essere felici, conduce molti al suicidio… e allora la gente che fa? Gli amici che fanno? I soccorritori che fanno?? Cercano di dare un senso, cercano di spingere l’individuo nel non “lasciare la vita”….
allo stesso modo, una persona che vive male una vita sentimentale, magari arriva pure egli a pensare al suicidio… eh si, sebbene alcuni cantavano, anni fa, che “si può amare da morire, ma morire d’amore, no”, ancora oggi esistono le vittime dell’amore…. E se ne si vuole ricordare una famosa, basti pensare al caro Cesare Pavese, suicida d’amore in un albergo torinese… mi pare….
allora, pensavo, penZavo…
perché allora questo individuo prossimo al suicidio per amore, viene spinto al non insistere in quella vita sentimentale, ma viene spinto nel “lasciare (quel-)la vita” sentimentale???
cioè dico… la vita a tal punto la vedo come un percorso piu’ o meno lungo in cui il cuore batte, i polmoni prendono aria, il cervello elabora, l’uomo vive…
che sia una “vita-percorso” lavorativa, una “vita-percorso” sentimentale, una “vita-percorso”…perché mai si deve essere testardi nel vivere la vita, e non si consiglia la testardaggine nel vivere quella vita sentimentale????
e poi, a tal proposito..
un suicida… è un coraggioso (che riesce ad uccidersi) o un codardo (che non riesce a vivere)?
E a tale proposito.. la gente non è poi priva di ipocrisia… un uomo che si suicida perché si lancia in un combattimento per la giustizia di tutti, viene visto con onore, come un eroe, e un uomo invece che si suicida per motivazioni personali, viene visto come un “poraccio”…. “poteva parlarne”…..”chissà ke problemi aveva”.. viene criticato, viene visto poi con occhi caritatevoli….
ma è normale sta cosa?
tranquilli che non sono un sucida… anche se la mia vita non è bellissima come vorrei… come avrei voluto, ma vivo, ho ancora molto da provare… ancora molto da vivere e ancora molto da pensare e da scrivere!!!! ;-)
 
«Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto.» (Italo Calvino)

Offline Young dreamer

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« Risposta #1 il: 30 Marzo 2007, 17:16:01 pm »
Citazione
un uomo che si suicida perché si lancia in un combattimento per la giustizia di tutti, viene visto con onore, come un eroe, e un uomo invece che si suicida per motivazioni personali, viene visto come un “poraccio”…. “poteva parlarne”…..”chissà ke problemi aveva”..
L'uomo che va in combattimento per la giustizia sua e di tutti NON è un suicida,è una persona coraggiosa che vuole migliorare la sua vita e quella degli altri,così decide di AFFRONTARE il problema....mentre chi si suicida,è rassegnato della vita,si arrende al problema e decide di ammazzarsi per porre fine... :(

Citazione
tranquilli che non sono un sucida
Effettivamente mi stavo iniziando ad agitare... :rolleyes:  :D  ;)  
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline Joe McFly

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« Risposta #2 il: 30 Marzo 2007, 18:26:39 pm »
Alle volte mi chiedo cosa vi spinge a postare discussioni di tal genere? Sono troppo impegnative...  <_<
Sem, inquadriamo il problema di fondo: nemmeno i filosofi hanno capito cosa è la vita e se è "bella" o un'"eterna sofferenza", quindi dovremmo citare numerosi poeti e filosofi per poi trarre una conclusione (sempre relativa, in quanto ci sarà sempre un filosofo che ne critica un'altro)...

La differenza tra la vita "triste" e quella "sentimentale finita male" non c'è: entrambe non hanno ottenuto ciò che desideravano! Il desiderio irrealizzato porta ad abbattersi, a sentirsi sconfitti, a uccidersi. E, per toglierti i dubbi, i soccorritori devono spingere la vittima ad amare la vita, non la vita sentimentale: la seconda lo porta a soffrire perchè, in quel caso, magari, non è realizzabile; mentre la prima è, almeno per l'idea comune, una via in cui capitano cose brutte ma nella quale è possibile ricavarne un riscatto. Il suicidio non risolve i problemi!

Per la questione del "suicida-eroe" sono d'accordo con Young dreamer, pur se si protebbero dire talmente tante cose che, magari, questa verità finirebbe col non essere da peso perchè confusa in tante inutili e logoranti discussioni...

P.S.: Non so se era questo che intendevi con la tua discussione, Sem, e temo che stavolta non meriterò i complimenti per l'intervento!  :D
Cosa c’è da dire sul bisogno di morire?
Hai detto qualcosina che gironzolava nella testolina
e, in fondo, non sei cambiato quando il mondo se n’è andato.
C’è soltanto da ribadire che non tutto deve finire
e rimane da  scommettere
che la vita è anime da mietere.[

Offline Young dreamer

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« Risposta #3 il: 30 Marzo 2007, 18:45:11 pm »
Citazione
Alle volte mi chiedo cosa vi spinge a postare discussioni di tal genere? Sono troppo impegnative...  <_<
Sem, inquadriamo il problema di fondo: nemmeno i filosofi hanno capito cosa è la vita e se è "bella" o un'"eterna sofferenza", quindi dovremmo citare numerosi poeti e filosofi per poi trarre una conclusione (sempre relativa, in quanto ci sarà sempre un filosofo che ne critica un'altro)...

La differenza tra la vita "triste" e quella "sentimentale finita male" non c'è: entrambe non hanno ottenuto ciò che desideravano! Il desiderio irrealizzato porta ad abbattersi, a sentirsi sconfitti, a uccidersi. E, per toglierti i dubbi, i soccorritori devono spingere la vittima ad amare la vita, non la vita sentimentale: la seconda lo porta a soffrire perchè, in quel caso, magari, non è realizzabile; mentre la prima è, almeno per l'idea comune, una via in cui capitano cose brutte ma nella quale è possibile ricavarne un riscatto. Il suicidio non risolve i problemi!

Per la questione del "suicida-eroe" sono d'accordo con Young dreamer, pur se si protebbero dire talmente tante cose che, magari, questa verità finirebbe col non essere da peso perchè confusa in tante inutili e logoranti discussioni...

P.S.: Non so se era questo che intendevi con la tua discussione, Sem, e temo che stavolta non meriterò i complimenti per l'intervento!  :D
ehm....Joe,se Sem non commenterà è perchè la discussione non è sua ma di penzo!!! :lol:  :lol:  :lol:  
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
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Offline tompa

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« Risposta #4 il: 30 Marzo 2007, 19:30:41 pm »
caro penzo joe e young hanno gia risposto in maniera esauriente alla tua discussione  cosa c'e' da dire di piu'.forse possiamo porci solo la domanda vale la pena suicidarsi e lasciare questa vita a me sembra un dono troppo grande per buttarla teniamo poi conto che ogni suicida oltre che a buttare la propia vita spesso distrugge anche la vita di altre persone cherestano a soffrire la sua morte il suicidio non e' una soluzione ma una scappatoia come l'alcool e la droga  
con lunghi giorni al sonno dedicati il dolce aprile viene quale segreti scopri in te il poeta che ti chiamo' crudele.
ma nei tuoi giorni e' bello addormentarsi dopo fatto l'amore come la terra giace nella notte dopo un giorno di sole

Offline Joe McFly

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bios (il termine greco, non quello informatico)
« Risposta #5 il: 30 Marzo 2007, 20:12:29 pm »
Ehm... Un errore di persona  :o  :P !
Scusami penzo, non era mia intenzione...  :(
Cosa c’è da dire sul bisogno di morire?
Hai detto qualcosina che gironzolava nella testolina
e, in fondo, non sei cambiato quando il mondo se n’è andato.
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Offline penzo

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« Risposta #6 il: 30 Marzo 2007, 20:25:13 pm »
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Joe McFly Inviato il Mar 30 2007, 16:26

La differenza tra la vita "triste" e quella "sentimentale finita male" non c'è: entrambe non hanno ottenuto ciò che desideravano! Il desiderio irrealizzato porta ad abbattersi, a sentirsi sconfitti, a uccidersi. E, per toglierti i dubbi, i soccorritori devono spingere la vittima ad amare la vita, non la vita sentimentale: la seconda lo porta a soffrire perchè, in quel caso, magari, non è realizzabile; mentre la prima è, almeno per l'idea comune, una via in cui capitano cose brutte ma nella quale è possibile ricavarne un riscatto. Il suicidio non risolve i problemi!

Per la questione del "suicida-eroe" sono d'accordo con Young dreamer, pur se si protebbero dire talmente tante cose che, magari, questa verità finirebbe col non essere da peso perchè confusa in tante inutili e logoranti discussioni...

ciao Joe!
i soccorritori devono spingere la vittima ad amare la vita... ma perchè????
la sofferenza dovuta alla vita sentimentale andata a monte... non la vedo diversa dalla vita normale andata a monte...
chi in una persona vede tutto, vede il proprio completamento, e chi invece vede il proprio completamento nel militare in una squadra di calcio (per esempio).... entrambi i casi sono due singoli obiettivi, due singoli interessi...
"cose" in cui impegni tutto te stesso... e ... se poi la persona-partner ti lascia.... sei una nullità... lo stesso se dopo del tempo in cui indossavi i colori di quella squadra e ti trovi accidentalmente fuori ... anche lì ti senti una nullità...
quindi per ora:
1)due interessi, due distinte cose molto importanti per due singoli e distinti individui: l'innamorato e il calciatore
2)due conclusioni: dell'amore e della carriera calcistica
3)un unica emozione - sensazione: il sentirsi disorientati, incompleti, nullità

ora... entrambi forse per il sentirsi inutili si spingono verso il suicidio (che campo a fà???) ma....
nel caso della carriera calcistica si spinge a restare in careggiata, nel caso della vita sentimentale si dice di non pensarci.... di pensare ad altra persona... di trovare altra persona-partner...
fare chiodo schiaccia chiodo...
ma come scrisse Pavese ne "il mestiere di vivere": "chiodo schiaccia chiodo, ma due chiodi formano una croce"......
ho visto talvolta la trasmissione "il bivio"... quei attuali mendicanti, ex professionisti... io umanamente eviterei loro, come tutti del resto, un tentativo di suicidio... ki prima viveva nell'oro, ora vive nel loro marciume... e credo sia difficile vivere con quel fardello detto vergogna... quindi la spinta a farla finita pare ke sia abbastanza presente...
dicevo.. da quella trasmissione, da quelle immagini... mi dite ke bello c'e' in quella vita? cosa c'e' di bello, di positivo nel vivere quella vita? perkè essere salvati da un tentato suicidio? perchè dover vivere....  
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Offline Joe McFly

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« Risposta #7 il: 30 Marzo 2007, 20:40:52 pm »
Bè, forse perchè la vita non va sprecata e allora è giusto che un soccorritore aiuti la vittima a farsi forza, che ogni tanto capita di potersi riscattare e non per forza amando un'altra ragazza (per rifarsi al tuo esempio), ma magari lottando e sperando di poter cambiare la vita sentimentale andata a male...
Personalmente, non condanno il suicido, però credo che esso debba giungere solo alla FINE, quando anche le "speranze vane" muoiono: in generale, mi piace credere che con la volontà e la forza d'animo si possa salvarsi e non laciarsi trasportare dagli eventi...
Eppure c'è chi mi condannerebbe: è facile per me, dicono loro, pensarla così senza conoscere il dolore! Ma io lo conosco: un pò lo vissuto, su di me e attraverso le vite di coloro che conosco...
Ognuno è libero di fare ciò che vuole, anche suicidarsi... Piuttosto, i "sopravvissuti" dovrebbero capire cosa ha spinto la vittima a tale gesto. E se c'è qualcosa che possiamo fare è evitare situazioni simili e capire perchè e come una persona soffre e "Quando finisci col dire di no a tutto" (il titolo del mio nuovo libro da poco ideato e già steso in parte che parla proprio di questo)...  
 <_<  
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Offline Istar

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« Risposta #8 il: 30 Marzo 2007, 21:33:24 pm »
Non so... Io credo che il suicidio alla fine sia una soluzione... Certo, non si può consigliare a nessuno, perché nessuno sa cosa potrebbe esserci dopo... E nessuno sa se  vale la pena di superare questa tappa... Pensate la delusione, se poi arriva la reincarnazione!! :P

Anche io sono sempre stato contrario a questo luogo comune... Ognuno è padrone della sua vita, e ha anche il diritto di scegliere come terminarla, senza il bisogno di ascoltare nessuno... E credo che nessuno possa giudicare il suicidio; anche se, stranamente, è condannato da tutte le popolazioni(in Africa, per esempio, ai suicidi viene mozzata la testa, affinché non cada una maledizione su tutta la famiglia)... Non lo vedo affatto come un atto di codardia, e nemmeno come un atto di coraggio... E' un modo come un altro di scegliere, anche se ancora non sappiamo bene cosa!

Mai ascoltato "il suicidio" di Gaber? :rolleyes:  
Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso...
Figli di Gondor, di Rohan, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore! Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, e abbandoneremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno! Ci sarà l'ora dei lupi, e degli scudi frantumati, quando l'era degli uomini arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest'oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra, vi invito a resistere, uomini dell'Ovest!

Offline Young dreamer

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« Risposta #9 il: 30 Marzo 2007, 21:48:01 pm »
Citazione
perchè dover vivere....
Ascolta penzo,se non ho frainteso,credo che tutte queste domande che ti fai sono dovute ad una profonda rassegnazione e dolore,e benchè tu non sia un aspirante suicida rispondo alla tua domanda con semplicità...Perchè dover vivere?!?Semplicemente perchè la vita di ogni essere umano non ruota nè dipende da una sola persona o da una passione!!!Non si può vivere in funzione di una persona,la vita così è sprecata!La vita è un dono fantastico,fatto di esperienze,gioie,dolori,insegnamenti,coraggio,passioni,incontri...E' naturale provare rassegnazione ai primi momenti ma poi ci si rialza e si ricomincia da capo! ;)  
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Offline kant.51

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« Risposta #10 il: 31 Marzo 2007, 18:44:58 pm »

Non abbiamo tutte le risposte.
Può essere bella anche la vita di un disabile, di una persona con handicap, può essere brutta la vita di chi ci sembra felice: quante volte ci stupisce il suicidio di un personaggio, che so, un attore o il lento suicidio di uno come Maradona...


    Nel velo della culla
è nascosto
il volto della morte
e la scommessa
è vivere
facendo finta
di nulla



Eros e Thanatos, i due estremi dell'anima, le due pulsioni più forti che ci dilaniano nel corso della vita.
Che ci alimentano nel corso della vita.
Che sono la vita.
Noi lottiamo per l'equilibrio. E, sicuramente, con fasi alterne. Secondo me il suicidio ferma il divenire, cristallizziamo solo Quel momento, ci neghiamo altre possibilità, per stanchezza o per disamore o per sfiducia o per perfezionismo. Proviamo a spostare i termini del problema: addirittura si potrebbe pensare al suicidio nel momento più bello della propria vita, per non rischiare di perdere quella perfetta e unica armonia di eventi.
Se accettiamo di perderla, dobbiamo accettare anche il dolore, anche questo evento subirà una trasformazione e noi, altri noi, gusteremo altri momenti di vita.
Certo, siamo incoerenti e imperfetti, per fortuna, diversamente saremmo statue di marmo eternamente immobili.
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Offline Joe McFly

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« Risposta #11 il: 31 Marzo 2007, 19:49:54 pm »
No, no, non credo che Kant abbia poi sbagliato del tutto, anche se ha nominato Eros e Thanatos, le due pulsioni Freudiane e la cosa poco mi attira (per quanto ami la filosofia, non sono molto propenso a credere subito a ciò che leggo)...  :D

Considerazioni personali a parte, credo davvero che in noi coesista l'amore verso il prossimo (Eros) e l'odio verso gli altri (Thanatos) e che abbiamo il dovere di equilibrare le due forze.
Però ha anche citato Schopenauer, dicendo che il suicidio "distrugge quel momento e non il dolore o la vita in sè" e che, quindi, il filosofo condannava.
Io credo piuttosto che dovremmo accettare la vita, perchè se i più sfortunati riescono a goderne, perchè noi non dovremmo esserne in grado?  :huh:

P.S.: Complimenti per la cultura Kant e per la poesia, che, senza punta di critica, è davvero un pò "pessimista" :rolleyes:  
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Offline kant.51

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« Risposta #12 il: 31 Marzo 2007, 21:16:25 pm »

Il mio "paradosso" voleva essere una difesa della vita!
Certo, non riesco a spiegarmi bene con le mille cose che mi vengono in testa.
E nemmeno mi sono resa conto di fare citazioni, piuttosto pensavo a un concetto che anni fa espresse molto bene Nigro osservando il presepe e dicendo che, nascendo Cristo già sotto l'ombra della Croce, simboleggiava il destino di ogni uomo, nascendo infatti sappiamo di non poter mai prescindere dalla Grande Signora, e invece riusciamo a vivere comportandoci come se fossimo eterni, noi, piccolissimi, eppure grandissimi eroi, amanti senza speranza, eppure generosi nel donarci alla vita....
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« Risposta #13 il: 1 Aprile 2007, 10:31:27 am »
Citazione
e invece riusciamo a vivere comportandoci come se fossimo eterni, noi, piccolissimi, eppure grandissimi eroi, amanti senza speranza, eppure generosi nel donarci alla vita....
Bellissima frase kant... :)  :)  :)  
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
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