Questa mattina l'ennesimo funerale a cui non ho avuto il coraggio di partecipare, l'ennesimo amico che se ne va per sempre, parte per un viaggio, verso una meta da cui non farà più ritorno, l'ennesimo amico che non vedrò mai più, con cui non parlerò mai più, l'ennesima persona che se ne va troppo presto...e mi domando come sia possibile morire così, a soli 17 anni, quando la vita dovrebbe darti tutta la felicità di cui hai bisogno, tutta la gioia che meriti...e invece ti lascia, ti abbandona, come se tu non valessi niente, ti fa annegare nel pantanto dell'indifferenza e dell'odio, ti fa mancare l'affetto delle persone che dovrebbero essere a te più vicine, i tuoi genitori, e lascia che tu te la cavi da solo, finchè arrivi al punto di non farcela più, inevitabilmente arriva il momento in cui dici di farla finita...e ci sono persone che non solo lo dicono, ma lo fanno anche, come lui, Alby, che ha deciso d non soffrire più e se ne andato in una sera di maggio, accarezzato dal vento; come lui, Alby, che desiderava solo un po' di quello affetto di cui tutti parlavano, ma che lui non conosceva; come lui, Alby, che era un angelo in un mondo di diavoli, lui che era l'amico e il fratello di tutti, lui che capiva quando qualcuno stava male, lui che sapeva risollevare il morale anche senza parlare, lui che non è mai stato compreso....lui che ora è un angelo a tutti gli effetti....il mio angelo con i rasta....