Questo è quello che ho scritto ieri in beata pace e solitudine in un parco torinese guardando le stelle
E' notte, e questa sera le stelle brillano in cielo. Le osservo, lo sai che mi piacciono. Guardo Gemini la nostra costellazione, la mia costellazione, divisa e sola lassù che gioca con Orione; non vedo altro, un albero mi blocca la vista. E' strano che un segno fatto da due anime identiche si senta tanto solo da cercare la compagnia di un altro, non credi? Anche io da stanotte decido allora di non rimanere più solo: mi alzo e vago nello spazio per cercare pace e compagnia in un altro cielo; tanto tu mi hai già dimenticato da un pezzo e non ti volterai mai più per me. Dicono che ci sia "un'anima gemella" per tutti noi: basta spostare lo sguardo un po' più in là... e creare una nuova costellazione, darle un cuore, un nome, e lasciare che corra libera su di noi. Quella libertà che solo le stelle conoscono; quella dolorosa libertà che una mezza costellazione questa sera non vorrebbe sentire. La notte però finirà e Gemini tornerà a sedersi di nuovo tra i suoi astri, abbracciando ancora le stelle che l'accarezzano e che non hanno più il tuo nome.
Ecco... una stella cadente appare e scompare in pochi istanti: il tempo necessario per dirti "ti amo". Un'atra, gelosa, come una lacrima sul mio cuore, la segue e rimane lì a fissarmi quanto basta per portarmi via da te.