In questa serata autunnale ho acceso il fuoco nel camino.
Stenta sempre un po' all'inizio, ma poi si fa coraggio e crepitando e scoppiettando si ravviva riempiendo di luce e di calore le vecchie pietre.
Il fuoco è come il mare, vivo, mai fermo, tiene compagnia. Così sembra risalire lungo i miei pensieri che nascono piano piano nella mente, come quando l'acqua comincia a bollire e vedi dal fondo una alla volta sempre-più-veloci-sempre-più-veloci le grosse bolle di calore...
Attizzo il fuoco e, intanto, incido le castagne, tonde, lucide, hanno profumo di terra di bosco.
Ricordo una sera di novembre a Vittorio Veneto, un cerchio di giovani intorno al fuoco, salsicce, castagne e vino nuovo.
Quante risate, quanti sogni, come splendevano i miei occhi al riverbero del fuoco, al calore dei tuoi occhi...
Guardo dalla finestra, non c'è vento.
Solo una nebbiolina fredda e insinuante che vorrebbe vincere il calore del fuoco e penetrarmi nelle ossa.