-A piedi, a coprire una distanza
nel tempo che va da un respiro affannoso
a un pensiero sereno compiuto
con passo volpino
in una sera di fine autunno,
dal nostro nido d'amore di periferia
andai a ritirare dal gioielliere
l'aggiusto d'anello con diamante
in precisa misura
al tuo dito di mano da fata
-La luna si sentì strana ruffiana d'idillio
frustò con impeto le stelle e s'oscurò
dietro una coperta nera massiccia,
il vento,sbuffi di lucifero annoiato
gettò polvere agli occhi
lucidi al pregusto di nuova gioia in arrivo,
si spense un sogghignante vibrante lampione
e nel buio pesto precipitai in un burrone
-A nulla valse il formicaio alla cerca
fino a metà notte dei soccorsi di stato,
l'anima già preparava le piume,
il freddo albergava il corpo
e giungesti tu angelo a salvarmi
a riscaldarmi coi tuoi baci infuocati
e quando ti chiesi come avessi fatto
con la tua miopia a trovarmi
sussurrasti..è stato il brillare
del gioiello d'amore che m'hai regalato
-Or brindo alla vita
ma ca**o, il diamante
nella custodia
avvolta in un fazzoletto
ce l'avevo in tasca
sotto il calco in istinto
di gelida mano
che si stava consegnando all'imbalsamo
-----------------------------------------------------
Da:Pensieri Alternativi
www.santhers.com