A un tratto sentii montare dentro di me la collera: quell'uomo mi aveva fatto soffrire, molto. Aveva fatto una scelta, due anni prima e l'aveva vissuta fino in fondo. Ora forse era finita e pensava di ritrovare me buona e zitta ad aspettarlo...
- No, ascolta...ho già un impegno per oggi! Anzi, sono contenta che tu sia libero, così il bambino rimane con te...trovi tutto pronto a casa...ciao
Me ne andai a passo leggero, mi sentivo libera e felice.
Di buon passo raggiunsi il locale dove Gianni suonava, a quell'ora era probabile che stesse provando...
Entrai silenziosamente e percorsi il corridoio che portava alla sala interna...la luce era accesa, quindi era lì..il cuore mi batteva all'impazzata.Piano piano spinsi la porta a vento, senza far rumore, volevo vederlo mentre suonava sotto la luce azzurrognola, tutto preso dalle sue note...ma vidi altro: Gianni stringeva tra le braccia una donna e la baciava con una passione che non lasciava dubbi...
Per un momento mi si bloccò il respiro e si appannò la vista...riuscii a non far rumore e a scappare fuori nel sole e nel caldo torrido che non sentivo assolutamente, tremavo come una foglia..e lì, davanti a me, la zingara, con un'espressione di trionfo negli occhi, era felice di avermi fatto male!
- Ma perchè, PERCHE'???- le domandai con rabbia, con tutto il rancore che sentivo dentro...
- Perchè tu non ricordi, vero, SIGNORA per te non esisto! Tante volte mi hai incontrata, sempre occhi di disprezzo, di schifo...sempre scacciata con superbia...come io non essere umano, io animale, vero? Mio odore, miei vestiti, miei capelli? Cosa ti disturbare tanto? Ecco, io mostrato a te tua vita bellissima, tuoi inganni, tu presa in giro...non da me, brutta zingara, ma da tuo stesso mondo!-
Sputò a terra con forza, con soddisfazione e se ne andò cantando in una lingua sconosciuta, improvvisamente fiera come una regina nei suoi stracci colorati, nel tintinnio dei suoi monili, nei suoi capelli bianchi e arruffati...