Quando un giorno termina così, non resta che raccogliere i propri pezzetti e camminare verso la notte. Sperare che accolga nella sua morbidezza, stemperi i dispiaceri, culli.
E restare così ad occhi chiusi tra le braccia della notte, sentire che si acquieta un poco il dolore che ti hanno fatto provare, che tace quella voce che ti ha ferita spezzando il cristallo che ora giace lì, incrinato, rotto.
E non sai se potrai ripararlo mai più.