Con maestria
come a voler camuffare
la destrezza
l’addetto capo macchina
in alto sul pianerottolo
della trebbia
lo specialista
ingozza il mostro
a piccoli ciuffi di grano
Quando
per distrazione
per stanchezza
il cibo non misurato
scende in abbondanza
si sente uno strano eruttare
Il motore costretto a forzare
lancia strane bestemmie
nell’aria plagiata
dal sincronismo di gioie condivise
Ai lati della trebbia
una polvere color oro
macchiato di blu
i riflessi di un cielo alleato
con le fatiche
Nei sacchi il grano cade
con lo stesso rumore
di un battito frenetico d’ali
Poi i contadini col cappello
come contorte grondaie
corrose dal tempo
con i loro occhi anneriti
da cattive erbe sconfitte
dalla magia di preghiere
aspettano l’ora di pranzo
Parole consolidate
in catene di bicchieri di vino
...i brindisi
strizzate d’occhi
per lanciare sfide all’inverno
da considerarsi domato
....anzitempo..
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Da:Voci dall’inferno
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