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Autore Topic: DYLAN THOMAS - Ad altri da te  (Letto 3923 volte)

Offline Eclissi

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DYLAN THOMAS - Ad altri da te
« il: 14 Maggio 2008, 23:12:06 pm »
AD ALTRI DA TE

Amico da nemico io ti sfido
Tu con monete false nella borsadegli occhi,
Tu amico mio dall'aria accattivante
Che per vera mi rifilasti la menzogna
Mentre spiavi bronzeo i miei piu' gelosi pensieri
Che mi allettasti con luccicanti pezzi d'occhio
finche' il dente goloso del mio affetto trovo' il duro
E scicchiolo' , e io inciampai e succhiai,
Tu che ora evoco a stare come un ladro
Nella memoria, moltiplicato da specchi,
In sofferente inobliabile atto ,
Mano lesta nel guanto di velluto
E un martello contro il mio cuore
Eri una volta una tale creatura, un cosi' allegro,
Schietto, spassionato compagno,
Che non avrei mai detto ne' creduto
Mentre una verita' spostavi nell'aria,
Che per quanto li amassi per i loro difetti
Come per i loro pregi,
I miei amici non erano che nemici sui trampoli
Con la testa fra nuvole d'astuzia !

DYLAN THOMAS
E rimasi per sempre seduto
sulle vaghe frontiere della tua anima.

(P. Salinas)

Offline kant.51

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Re: DYLAN THOMAS - Ad altri da te
« Risposta #1 il: 16 Maggio 2008, 12:11:33 pm »
non conoscevo questo poeta e sono andata un po' a leggere...ho trovato quest'altra che mi è piaciuta molto, ve la propongo:
Citazione
Sognai la mia genesi

Sognai la mia genesi nel sudore del sonno, bucando
Il guscio rotante, potente come il muscolo
D’un motore sul trapano, inoltrandomi
Nella visione e nel trave del nervo.

Da membra fatte a misura del verme, sbarazzato
Dalla carne grinzosa, limato
Da tutti i ferri dell’erba, metallo
Di soli nella notte che gli uomini fonde.

Erede delle vene in cui bolle la goccia d’amore,
Preziosa nelle mie ossa una creatura, io
Feci il giro del globo della mia eredità, viaggio
In prima nell’uomo che ingranò nottetempo.

Sognai la mia genesi e di nuovo morii, shrapnel
Conficcato nel cuore in marcia, strappo
Nella ferita ricucita e vento coagulato, morte
Con museruola sulla bocca che ingoiò il gas.

Scaltrito nella mia seconda morte contrassegnai le alture,
Mèsse di lame e di cicuta, ruggine
Il mio sangue sui morti temprati, forzando
La mia seconda lotta per strapparmi dall’erba.

E nella mia nascita fu contagioso il potere, seconda
Resurrezione dello scheletro e
Nuova vestizione dello spirito nudo. Virilità
Schizzò dal risofferto dolore.

Sognai la mia genesi nel sudore di morte, caduto
Due volte nel mare che nutre, diventato stantio
Nell’acqua salata di Adamo finché, visione
Di nuova forza umana, io cerchi il sole.
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Eclissi

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Re: DYLAN THOMAS - Ad altri da te
« Risposta #2 il: 30 Dicembre 2008, 13:10:31 pm »
Clown nella Luna

Le mie lacrime sono come il quieto cadere
di petali da qualche magica rosa,
e il mio dolore scorre dalle crepe
di cieli e nevi di cui non è memoria.

Se toccassi la terra
credo che andrebbe in polvere;
è così triste e bello,
così tremulamente come un sogno.
E rimasi per sempre seduto
sulle vaghe frontiere della tua anima.

(P. Salinas)