Sir Jo, il problema dei rifiuti è un problema enorme, e non soltanto in campania purtroppo. Il problema è che qui in Italia non c'è una "cultura dei rifiuti".
Qualche settimana fa, su Report, hanno confrontato 2 metropoli come Roma e Berlino. Inutile dire che c'è un abisso di differenza. E questo perchè là si differenzia!! A Berlino ai bambini, già dai primi anni di vita, si insegna a separare il rifiuto a seconda della sua tipologia. E questo permette di recuperare quasi fino all'80% degli scarti, con una piccola spesa, sia da parte della popolazione che da parte dello stato. Qui da noi non si è ancora capito che ammucchiare tutto indistintamente (nelle discariche) o bruciare (nei termovalorizzatori o inceneritori) non è la soluzione per nessun tipo di problema. Che poi anche qui ci sarebbe da aprire una enorme parentesi, sul fatto che il termovalorizzatore è meglio dell'incenereitore solo perchè in parte recupera energia, non perchè è più ecocompatibile.
Gli inceneritori sono impianti principalmente utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura (incenerimento) che dà come prodotti finali un effluente gassoso, ceneri e polveri.
Negli impianti più moderni, il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento). Questi impianti con tecnologie per il recupero vengono indicati col nome di inceneritori con recupero energetico, o più comunemente termovalorizzatori.
Il termine termovalorizzatore, seppur di uso comune, è talvolta criticato in quanto sarebbe fuorviante. Infatti, secondo le più moderne teorie sulla corretta gestione dei rifiuti gli unici modi per "valorizzare" un rifiuto sono prima di tutto il riuso e poi il riciclo, mentre l'incenerimento (anche se con recupero energetico) costituisce semplice smaltimento ed è dunque da preferirsi alla sola discarica di rifiuti indifferenziati. Si fa notare che il termine non viene inoltre mai utilizzato nelle normative europea e italiana di riferimento, nelle quali si parla solo di "inceneritori".
da http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore
Per non parlare del mare di interessi economici che c'è a monte della situazione. Perchè nella quasi totalità dei casi il sistema rifiuti è in mano a privati che fanno il bello e il cattivo tempo.
Il problema non va risolto con interventi solo locali e soprattutto danneggiando zone che hanno uno sviluppo urbanistico di valore anche economico ...
In questo caso Sir Jo, devo però ammettere che sono contraria a quello che dici, perchè:
1) Il fatto che il rifiuto sia lontano da casa non farà altro che aumentare il "menefreghismo" della popolazione nei confronti del rifiuto stesso. E' la mentalità della gente che deve cambiare, non il sito delle discariche. Ora, non voglio assolutamente dire che le discariche devono sorgere nei pressi delle abitazioni, perchè siamo tutti consci dei gravi danni alla salute che produce la vicinanza con tutte le sostanze tossiche emesse dalla decomposizione dei vari materiali. Quello che voglio dire è che spostare le discariche non migliorerà la situazione, perchè sposterà il problema più lontano, rendendolo un "problema di altri".
2) Sarebbe meglio evitare di consumare anche per trasportare i rifiuti, magari a 100 o 200 km dal loro sito di produzione, dove, di nuovo, il rifiuto non sarebbe più un problema.
Scusate la lunghezza, ma questo è un problema a cui tengo molto..
