Ho fissato il vento placare la spuma marina,
e tu permani riverberata sulle onde smeraldo,
inequivocabili lacrime si confondono con gli spruzzi,
provo a mandar giù l’amarezza,ammaino ogni idea che prova a desiderarti.
Ma sei rasente ed inarrivabile,
questo è struggente,
finanche per le vie che ci siamo ricercate,
itinerari diversi che provano a legarsi,
è inutile saggiare a virare le lancette rispedendoci indietro.
Il nostro affetto è inverosimile,
pressoché una tortura che non meritiamo,
dunque ti chiedo di abbandonarmi,
ma poi ritorna,e sappi che amici in fondo non lo saremo mai.
Tuttavia realizzerei a chiedere di avere udito che non ci sei più?
L’ombra vive della sua quercia,
le api del proprio battito,
le maree della notte lunare,
io del tuo balsamo.
Lo so, la mente si muove nell'aria al crepuscolo che percuote lo scadere della nostra passione,
e con fiato tenue ti sussurro quanto ti ambisco.
Per questo metti le tue mani sulle mie,
e lasciamoci andare via,
tra fiumi dorati e cocenti,in cerca di altri lampi così compiuti di noi,
oh Donna.
