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Autore Topic: L'idea della fine  (Letto 5432 volte)

Offline edinnic,e

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L'idea della fine
« il: 29 Marzo 2009, 20:39:21 pm »
Premesso che la vita ha un valore..inestimabile e forse non esiste neanche un termine per dare la giusta definizione, non so se sia giusto tenere presente quello per cui tutti siamo destinati. Lo so che è un discorso difficile e pure scomodo. Tuttavia la morte esiste ed è una delle poche cose certe che fanno parte della nostra…esistenza? Il mio discorso non vuole essere un pensiero negativo verso qualcosa che di per sé, checché se ne dica, spaventa tutti, credenti e non, ma vorrei analizzare un aspetto, riguardo l’idea della morte. L’importanza che diamo alle cose, la priorità, il tempo e la pigrizia. Sì, la pigrizia. Il valore che diamo alla nostra vita, non come un trascorrere, un far passare i giorni, i mesi, gli anni, aspettando che arrivi il “domani”, ma tenendo presente, e nel presente, la ricchezza che abbiamo come vivere. Ci siamo a questo mondo...che vogliamo( non dobbiamo) fare? Quante volte ci è capitato di fare delle riflessioni in merito alla scomparsa prematura, e non solo,  di qualcuno….in quel momento prendiamo coscienza di quanto sia effimera la vita, ma basta pochissimo per dimenticare. E’ autodifesa per evitare angosce? Oppure è il valore che manca? L’idea della fine genera paure, ma forse cogliendola come sottile sfumatura, potrebbe essere uno stimolo a vivere pienamente e con maggior coscienza, e non razionalizzando, ma un "ingrediente", che è cresciuto in noi e con noi. Spero di essere stata chiara.

Tengo fuori da questo discorso, per ovvi motivi, la vita vista come sofferenza.


Offline brezza

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Re: L'idea della fine
« Risposta #1 il: 30 Marzo 2009, 19:01:07 pm »
"Nostra sorella morte"---Io penso che questa "fine" può in effetti creare terrore se il nostro pensiero è quello che "al di là" non vi sia nulla o che vi sia il terrore del "giudizio" inappellabile di un'entità che in modo cieco e automatico ci condanni al fuoco eterno.  Se invece la si considera come un prosieguo di questa vita relativa verso un cammino di più alta conoscenza la cosa cambia radicalmente aspetto.   E' ovvio che data la nostra ignoranza o scarsissima visione del "di poi" questa "idea" crea sempre una certa apprensione, se poi ci aggiungiamo eventuali fatti più o meno efferati che hanno contraddistinto questo nostro vivere o azioni comunque riprovevoli questo certo non aiuta il sereno trapasso.   La Chiesa poi non è certo stata tenera nei nostri riguardi in tal senso; una marea di ricatti morali, più per conservare il suo potere che non per una vita piena e laboriosa ha fatto di questa "idea" un tenebroso e spaventoso passaggio.   Un piccolo esempio nel traslato lo si può cogliere quando dobbiamo guadare un piccolo torrente nel quale vi sono delle pietre in tra mezzo.   Quanti di noi saltano da una pietra all'altra con sicurezza?...pochini! arrivederci quando siamo al tormentoso passo.....

Offline edinnic,e

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Re: L'idea della fine
« Risposta #2 il: 31 Marzo 2009, 11:58:28 am »
si, Brezza, ma questa finisce, oltre.... nessuno sa bene cosa c'è. ....... Il valore che diamo alla nostra vita, non come un trascorrere, un far passare i giorni, i mesi, gli anni, aspettando che arrivi il “domani”, ma tenendo presente, e nel presente, la ricchezza che abbiamo come vivere. ..niente di  materialista.
L'idea che la vita terrena abbia una fine, è questo, il resto, quello che viene dopo, non lo sappiamo. La religione, la spiritualità, i discorsi metafisici, sono terreni anche loro, perché è la mente umana che li crea, si riferiscono a qualcosa di trascendete ma sempre umani sono. Alla prossima.

Offline brezza

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Re: L'idea della fine
« Risposta #3 il: 31 Marzo 2009, 14:41:47 pm »
Vorrei porre l'attenzione sul tuo incipit "è la mente umana che li crea"--Ti pongo un esempio--Se per un caso qualsiasi "la marmellata non esistesse" nessuna mente umana, di per se, ne ricercherebbe la ghiottoneria.   Detto questo e da ciò che ci è pervenuto dallo storico del pensiero umano fin dai primordi e ben prima della redazione della Bibbia l'uomo si è sempre CHIESTO (avvalorativo) se ci fosse un" al di là" e questo non è quindi un frutto della mente umana nel senso mero del termine.   E' una domanda posta in essere da una tremenda tensione del divenire, del tramandare, nel VOLERE che questa nostra esistenza non sia fine a se stessa.  Personalmente sarebbe un inutile spreco.   Il fatto conseguente di sondare l'Ignoto è una delle più grandi spinte  spirituali dell'uomo e sia attraverso saghe, poemi e ricerche noi siamo addivenuti alla reale sensazione che vi sia un "al di là".  E' ovvio che questa "scoperta" ponga delle domande conseguenti e con pro bono pace delle religioni esse cercano di capire quale eventuale risultato le azioni al presente potrebbero provocare nell'altra dimensione.   Intendiamoci, non è strettamente necessario che sia così ma è un fatto che questa domanda ce la si ponga.  In caso contrario non avrebbe alcun senso l'eventuale timore; che ci sia o non ci sia qualcosa o il nulla poco ci impoterebbe e ce ne andremmo più o meno serenamente (per via della sofferenza) insalutati ospiti.   

Offline edinnic,e

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Re: L'idea della fine
« Risposta #4 il: 1 Aprile 2009, 19:13:54 pm »
tu analizzi un aspetto, e io un'altro. Il mio è (un po' più leggero)...godiamoci la vita, senza sprecarla con inutili attese, preservandoci dall'assaporarla pienamente(uomini credenti e non).  Il tuo è( moooolto più profondo)..."sul perchè l'uomo si chiede cosa ci sia oltre".

Offline kant.51

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Re: L'idea della fine
« Risposta #5 il: 1 Aprile 2009, 19:50:28 pm »
Oggi la elaboriamo poco, preferiamo non pensarci e superarla subito quando la incontriamo, non faccia a faccia, perchè allora non c'è modo di sfuggire, ma di lato, quando colpisce da vicino. Un tempo se ne parlava troppo, si portava il lutto per anni, si faceva di tutto per innalzarla ad altare, ad eroismo, gli Egizi devono al culto della Morte molta parte della loro fama nei secoli, ogni religione aveva il suo Aldilà con le divinità preposte e spesso rapivano creature della luce per perpetuare la specie, la stessa Pasqua è una rappresentazione della Morte vinta dal Cristo nella sua divinità...
Oggi non abbiamo tempo: non abbiamo tempo per un raffreddore, per una diarrea, per un dolor di schiena ( ricordate i vari messaggi pubblicitari? Tutti incentrati su farmaci che abbattono i sintomi e ti permettono di non spezzare i tuoi ritmi...) figuriamoci per il coma, per la malattia lunga o per la morte: desideriamo sia rapida e indolore, chissà, intanto può darsi che scoprano qualche rimedio...
La verità è che non siamo pronti : ci coglierà sempre di sorpresa e con qualche altra cosa da fare e un concerto i cui biglietti erano già prenotati e una cenetta con gli amici in quel localino là...scusi, non si potrebbe rimandare di qualche giorno?
Scherzo, ma il discorso è serio, elaborare il concetto di morte, di Passaggio ( questa è la speranza, vero Brezza? ) serve nella nostra vita, per darle un sapore intenso e cosciente, per capire a fondo e non vivere ad occhi chiusi, per dare valore a certe cose che è bene abbiano valore....
Scusate le chiacchiere a ruota libera,  :-) capita tra amici.....
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline martola

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Re: L'idea della fine
« Risposta #6 il: 2 Aprile 2009, 11:38:18 am »
Credo sia difficile pensare alla morte. Forse perchè sono giovane, e sono convinta di avere ancora tanto tempo per fare ciò che desidero, forse perchè è troppo "rischioso" fermarsi a pensare a questo momento della nostra vita in cui, in un modo o nell'altro, dovremo dire addio a tutto, con rimorsi e non che ci porteremo dietro.
Concordo con Kant quando dice che, oggi come oggi, si preferisce non affrontare questo momento direttamente ma scansarlo il prima possibile.. Cosa triste, ma quando sento di ragazzi/e morti giovanissimi (e che sia per droga, incidenti, malattie, omicidi non importa) inizialmente penso "E se fossi stata io? Come ho vissuto finora? Sarei stata pronta?" ma poi scanso subito questi pensieri e, egoista, mi dico "Tu sei ancora qui, continua a vivere"..

Credo che il punto sia il mondo che ci circonda. Sì, nei tg parlano di morte, infarciscono il nostro cervello di omicidi e incidenti, ma lo scopo principale è solo quello di fare notizia. Non mi pare che sia migliorato niente da quando vengono trasmesse queste notizie, anzi... Il senso, il significato della morte, il pensare che abbiamo una sola vita (forse) qui sulla terra e che, qualsiasi sia la nostra età, ne abbiamo già "sprecata" un pò è difficile da elaborare, soprattutto insieme al concetto che, proprio perchè non sappiamo quando questa parola "fine" sarà scritta, dovremmo impegnarci a vivere con un pò più di serietà e non "come capita"..


Credo di essere andata un pò in OT, credo anche di aver scritto alcune cose senza senso, ma questo è quello che ho pensato leggendo quanto avevate scritto.. :-"
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Offline brezza

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Re: L'idea della fine
« Risposta #7 il: 2 Aprile 2009, 15:19:25 pm »
No..."dolce sorriso"...non lo credo proprio, hai fatto osservazioni che molti e con più "vecciaia " di te non saprebbero dire, inoltre qua e la si intravvedono semi di speculazione di pensiero che un giorno porteranno i loro frutti.   Di massima, comunque, ti dirò che siamo sempre pronti.   Non soffermarti  solamente a ciò che tu pensi siano le azioni che compi nel prosieguo della tua vita.   Noi siamo sì composti di materia e di una mente eterea che ci governa ma il nostro IO vero è quello che governa le azioni di entrambi, quello che ci ha fatto nascere e vivere le esperienze fin qui vissute ed è Lui che veramente è predisposto a comandare e dire: "qui si ferma la tua esperienza".   Il fatto di giudicare poi se questa esperienza è realmente positiva o negativa è cosa molto relativa, tutto fa parte di un cammino verso la Perfetta Conoscenza.  Il Paradiso o l'Inferno, compreso il Purgatorio a mio parere lo viviamo già qui nelle diverse esperienze che viviamo.   Ma ti pare logico che chi ti ha costruito, creato dal nulla, possa permettersi il lusso di sprecarti?, ma quale costruttore dopo aver fatto la sua opera poi la distrugge?......

Offline martola

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Re: L'idea della fine
« Risposta #8 il: 2 Aprile 2009, 15:43:26 pm »
Il Paradiso o l'Inferno, compreso il Purgatorio a mio parere lo viviamo già qui nelle diverse esperienze che viviamo.

Molto vero, la Vita è qualcosa di immenso e infinito, un pò come un ventaglio di esperienze belle, brutte, felici o tristi che siano, sono tantissime e per fortuna che le viviamo (in certi casi, questo a mio parere vale anche per le più "distruttive")...

Ma ti pare logico che chi ti ha costruito, creato dal nulla, possa permettersi il lusso di sprecarti?, ma quale costruttore dopo aver fatto la sua opera poi la distrugge?......

Qui mi viene da pensare un attimo, ma solo perchè influenzata dai miei "recenti" studi scolastici.. Non so perchè a queste parole mi è venuto in mente Frankenstain, ec apisci già che penso ci sarebbe un motivo per distruggere un'opera, anche se è la più ingegnosa, anche se ha richiesto fatica, se questa crea danno e nient'altro....ma questo credo sia un altro discorso!!!
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Offline brezza

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Re: L'idea della fine
« Risposta #9 il: 2 Aprile 2009, 19:26:47 pm »
Non temere, noi non creiamo più danno della pioggia che si infiltra in un nido di formiche.   Siamo talmente superbi che non riusciamo a capire la nostra insignificante dimensione...non rapportata all'universo ma semplicemente alla Terra.   Tieni a mente che la Terra ha un diametro di 12000 kilometri e il più alto di noi non arriva mediamente a 1,80, se poi anche volessimo pensare ai disastri atomici che qualcuno vorrebbe essere distruttivi della terra beh, vagli a dire che un vulcano di medie dimensioni quando esplode provoca più danni e disastri della più potente bomba atomica che l'uomo ha mai costruito,  Se poi fossero tre vulcani di grandi dimensioni che esplodessero insieme avverrebbe una nuova era glaciale dalla quale temo che nessuno di noi potrebbe salvarsi, alla faccia dei deliranti che vorrebbero avere il potere nelle proprie mani.   Se poi per ultimo un asteroide di 10 km di diametro ci venisse scagliato contro accadrebbre la stessa cosa...vedi un pò tu....

Offline martola

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Re: L'idea della fine
« Risposta #10 il: 2 Aprile 2009, 19:30:31 pm »
 :-O :-O :-O Orca paletta, mi tocca darti ragione.. :-d :-d :-d
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Offline brezza

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Re: L'idea della fine
« Risposta #11 il: 2 Aprile 2009, 20:16:05 pm »
...e non sarà l'ultima :-d, ma se giorno o giorni verranno che tu vedessi che ho torto ti prego....dimmelo!! :'( :-d, nonostante le primavere passate sono sempre pronto ad ascoltare e imparare. :-)

Offline martola

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Re: L'idea della fine
« Risposta #12 il: 2 Aprile 2009, 22:15:40 pm »
Buonissima cosa! ;)
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Offline edinnic,e

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Re: L'idea della fine
« Risposta #13 il: 2 Aprile 2009, 23:25:48 pm »
Martola dice"
Il senso, il significato della morte, il pensare che abbiamo una sola vita (forse) qui sulla terra e che, qualsiasi sia la nostra età, ne abbiamo già "sprecata" un pò è difficile da elaborare, soprattutto insieme al concetto che, proprio perchè non sappiamo quando questa parola "fine" sarà scritta, dovremmo impegnarci a vivere con un pò più di serietà e non "come capita"..
Brava! Intendevo arrivare a questo..e in queste tue ultime parole c'è un "mondo" di cose, semplici semplici ma sono esattamente quelle che volevo leggere.

Offline martola

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Re: L'idea della fine
« Risposta #14 il: 2 Aprile 2009, 23:27:23 pm »
Eh però... Predico bene e razzolo male!!! :-" :s
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