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Autore Topic: Lo scampanio fu improvviso e forte....  (Letto 7823 volte)

Offline kant.51

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Lo scampanio fu improvviso e forte....
« il: 29 Novembre 2009, 23:42:19 pm »
o scampanio fu improvviso e forte nella sera silenziosa.
Era caduta la neve e aveva reso le strade irriconoscibili nel bianco. Qualche rara automobile si avventurava col suo fascio confortante di luci e un rumore soffice di ruote.
Le case, ai margini delle strade, erano illuminate, colorate, con scintillio di luci natalizie, acciottolio di stoviglie e voci alte se si passava vicino alle finestre.
Nessuno per strada: certo, non la notte di Natale, nessuno andava in giro ormai.
Stelle fredde in cielo, niente luna, qualche ricamo di ghiaccioli tra i rami degli alberi, sulle cime più alte esposte al Nord.
Alvin era confuso, stringeva la bottiglia nelle mani infreddolite e ogni tanto ne beveva un sorso, ma ormai senza avidità, così, tanto per abitudine. Ondeggiava nella neve e non si orientava più, non sapeva dove fosse, nè dove fosse il suo ponte con i cartoni-riparo, nè l'ospizio di Buona Speranza, nè altro...
Un passo dopo l'altro affondando nella neve...oblio nero che calava sempre più allargandosi in lui...cadde riverso, la bottiglia urtò lo spigolo di un sasso e si frantumò in mille piccoli brillanti preziosi...
La neve riprese a cadere e presto cominciò a imbiancare i capelli di Alvin, le sue mani, le caviglie che sporgevano dai calzoni rotti...
Una figura alta e silenziosa comparve sulla strada, e andò accanto a lui. Doveva nevicare davvero tanto, perchè le impronte del personaggio non facevano in tempo a solcare la neve che venivano ricoperte da altri fiocchi, ecco, non ce n'erano dietro a lui. E poi era vestito in modo insolito, strano vedere un uomo così alto vestito con tunica e mantello di colore indefinibile in pieno anno duemila e nove...
La figura si guardò intorno, tese un braccio lungo e scarno verso il vecchio campanile e, quasi un lampo di luce fosse partito dalle sue dita...che strani scherzi agli occhi fa il tremolio dei lampioni...e improvviso eccolo, lo scampanio: forte, perentorio, senza interruzioni, sconvolgente...
Nessuno capì mai come successe...le campane risultarono ancora legate il mattino dopo, eppure avevano suonato a distesa, del personaggio nessuna traccia, aveva solo sorriso alla famiglia Grant che per prima si era precipitata fuori a quei rintocchi improvvisi, indicando il povero Alvin semisepolto nella neve, poi sembrava essersi dileguato...
Il paese soccorse Alvin, lo curò, all'Ospizio fu donato un portone nuovo e maggiori fondi, e cominciarono a pensare seriamente di restaurare il vecchio campanile che aveva salvato una vita umana, il campanile di Alvin lo chiamarono...
Nelle notti di luna, una figura alta e solitaria passeggia sulla guglia del campanile di Alvin, veste una tunica e un mantello, ed emana una luminescenza leggera e confortante, che sa di bontà e amore....ma forse queste sono solo suggestioni...

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Offline brezza

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #1 il: 30 Novembre 2009, 01:07:22 am »
molto carino, le favole fanno sempre uno strano effetto.  Il fatto è che di questi tempi le favole sono fuori moda.  :-)

Offline kant.51

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #2 il: 30 Novembre 2009, 19:18:41 pm »
grazie Brezza! :-)
 Mi auguro che questo incipit ispiri anche altri  e leggiamo una serie di piccole- grandi storie.... ^_^
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #3 il: 30 Novembre 2009, 20:05:53 pm »
e perchè no!---certo sei sagace...dipende sempre a quale scampanio ti riferisci, potrebbe essere quello dei nostri campanili (nelle più diverse situazioni) o quello dei "campanacci" delle mucche sugli alti pascoli o nelle gare delle "regine"....ora ci "pensiamo", l'incipit è stimolante.  Ciauuuuuu   :-d

Offline kant.51

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #4 il: 30 Novembre 2009, 22:43:18 pm »
 :-)...certo, scampanio di tram, di campanelle natalizie ( molto usate nei paesi nordici), scampanio ( con un po' di buona volontà... :-" ) di biciclette, di campanelle scolastiche o di chiesa durante funzioni religiose, una volta nelle stazioni scampanio di campanello quando era in arrivo il treno... e chi più ne ha, più ne metta! ^_^
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Starlight

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #5 il: 18 Dicembre 2009, 18:55:29 pm »
Lo scampanio fu improvviso e forte,  un inconfondibile segnale d’allarme. Glauco si alzò dallo scranno con un rapido e incoordinato movimento, la sedia spinta dalla sua veemenza cadde a terra con un tonfo che lo fece sobbalzare nuovamente.
Un rapido singulto iniziò a scuotere il suo giovane corpo, no, non doveva lasciare che la paura avesse il sopravvento, ora doveva ritrovare la calma, chiuse gli occhi, due enormi polle azzurre che a volte conservavano ancora la spensieratezza dell’infanzia, si impose di fare un profondo respiro, poi un altro e un altro ancora, ecco ora il battito cardiaco era tornato normale, tum…tum…tum, ascoltarlo faceva aumentare in lui la sensazione di calma.
Era solo un ragazzino ma aveva un enorme fardello, era il più grande tra i sopravissuti, era il “capo”, il dispensatore di consigli, quello che rincuorava gli altri che li incitava ad andare avanti, ma come poteva farcela, come poteva andare avanti così, doveva indossare una maschera, la maschera della sicurezza, della positività, sorridere sempre dire che sì, c’era un piccolo problema ma le cose si sarebbero risolte.
E gli altri gli credevano, pendevano dalle sue labbra, volevano credere, volevano sperare. No, non ce la faceva più, non poteva più fingere, sarebbero morti tutti e lui lo sapeva, erano delle piccole e innocue prede alla mercè degli Usgherli, esseri bestiali venuti chissà da quale oscuro posto, esseri misteriosi che loro non riuscivano nemmeno a concepire, con dei poteri che loro non potevano contrastare, apparivano dal nulla, si buttavano su di loro come fameliche belve, ghermivano a caso, forse, e sparivano nel nulla. Il nome era inventato, attribuito a degli esseri che in realtà nessuno aveva mai visto. Un fatto strano si verificava ogni volta, un unico segnale prima del loro arrivo, le campane si mettevano a suonare, prima un lieve mormorio, quasi inudibile, poi il silenzio e successivamente un forte scampanio, nessuno sapeva spiegarsi perchè.
Aprì la porta della piccola stanza e scese le scale, doveva correre in sala ritrovo e controllare che ci fossero tutti, arrivò velocemente alla meta, le azzurre iridi percorsero velocemente la stanza, un sospiro, c’erano tutti, i visini smunti e spaventati, dieci enormi occhi che si rivolgevano a lui, cinque muti perchè. Erano uniti, erano insieme…. poi ….una strana sensazione, come se una calda mano lo avvolgesse, un abbraccio mortale ma dolce e amaliante, volare oltre, oltre l’infinito verso l’ineffabile, varcare il limite estremo, ora non c’era più paura, ma solo pace, uno straordinario senso di compiutezza, di sentirsi parte del tutto.
Dieci piccoli occhi fissavano ora il vuoto dove un attimo prima era presente la loro guida ora non c’era nessuno, presto sarebbe toccato anche a loro.
Conoscenza è un sentiero che ha un cuore.

La Via non è nel cielo; la Via si trova nel cuore.

Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni (Coelho)

Offline Young dreamer

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #6 il: 24 Dicembre 2009, 21:22:43 pm »
ahi,che angoscia Starlight. o_O :-O
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline c4_

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #7 il: 7 Dicembre 2010, 21:52:49 pm »
Lo scampanio fu improvviso e forte. Il cuore in gola, aspettavo che si aprisse quel portone davanti a me, sperando che fosse quello giusto. Che fosse l’ indirizzo giusto, che ad aprire fosse la persona giusta. Rumore di passi dal corridoio dietro la porta. Immaginavo fosse un corridoio piuttosto corto, immaginavo che entrando sulla sinistra avrei visto la porta della cucina, quante volta avevo immaginato quella casa e quella situazione e quegli occhi… Abbasso la testa, sto tremando furiosamente per l’ ansia. Non reggo l’ ansia. Non reggo le situazioni di stress. Forse ho sbagliato, forse non sarei dovuta venire, non avrei dovuto affrontare un viaggio così lungo e per giunta da sola per…per vedere lui. Lui, che non sapevo neanche che significato mi desse. E’ tutto così complicato quando si mettono in mezzo i sentimenti. Mi aveva confusa con parole che non sapevo come interpretare. Forse semplicemente avrei dovuto, al tempo, smettere di cercare di interpretarle. Al tempo…ora la situazione era completamente diversa. Parole…Altre parole,parole confuse, voce maschile. Viene dall’ interno della casa. Voce maschile. La sua? Le orecchie mi ronzano, e tremo per l’ ansia e l’ emozione. Chissà se mi avrebbe riconosciuta, che faccia avrebbe fatto, se i suoi occhi incontrando i miei si sarebbero spalancati per lo stupore…sicuramente questo si. “Sei pazza”, me lo ripetono tante volte i miei conoscenti. Pazza…si, sono pazza. E adesso sto aspettando qui, davanti a questa porta sconosciuta, in un paese che non è il mio, una persona che non ho mai visto e a cui ho permesso di entrare nella mia vita e sconvolgerla.
Aspetto.
La porta si apre.
Silenzio.
Ho il cappuccio della felpa nera tirato sulla testa, e fisso ostinatamente il pavimento, cercando di  dissimulare il tremore delle mie gambe e delle mie braccia.
“Chi sei?” La stessa voce di prima. Altre voci mi arrivano attraverso la porta aperta. C’è altra gente in casa. Alzo la testa, sto per piangere.Non è lui. Devo avere un aspetto orribile. Una nana completamente vestita di nero e truccata da battona. Certo che mi sarei potuta mettere un po’ meglio. “Io…io cerco…” la voce mi esce dalla gola in una sorta di bisbiglio rauco e spezzato. Mi schiarisco la voce, prendo un respiro profondo. “Salve, sto cercando Dario. E’ in casa?” Una parte del mio cervello si congratula per le sei parole di senso compiuto che sono stata in grado di mettere in fila nonostante il cervello in panne. E ho perfino detto “Salve”, mica male. “Sono una sua amica”, spiego frettolosamente. Perché non gli ho scritto per chiedergli se era in casa? Perché non mi andava che sapesse che ero lì.  “Ehm…al momento non è in casa” Mi sento stranamente sollevata. Sorrido, e tremo un po’ meno. “Ah, ho capito. Posso entrare?Non sono pericolosa, è che ho viaggiato parecchio e sono piuttosto stanca…” Agisco in automatico, come se avessi provato quella scena più e più volte. Lui mi guarda, indeciso sul da farsi. “Okay, entra.”
Entro. Il corridoio è molto più corto di come lo immaginavo, ma nell’ aria c'è un profumo strano. Sorrido. Me lo sono immagginata tante volte, quello stesso profumo.
(scusate se c' entra poco con le storie postate prima :P ma a me ha fatto venire in mente questa situazione...)
« Ultima modifica: 8 Dicembre 2010, 01:15:37 am da c4_ »

Offline Young dreamer

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #8 il: 9 Dicembre 2010, 00:39:17 am »
Lo scampanio fu improvviso e forte.Alzai di scatto lo sguardo verso la porta della stanza,e da lì la mia mente corse a percorrere la cucina,volò lungo il salone e approdò davanti alla porta d'ingresso,dove ogni pensiero si arrestò per lasciare spazio ai suoni.
Silenzio. Ed io sospesa. Iniziai ad avvertire la penna sudata nella mia mano,o la mia mano sudata che stringeva la penna,non faceva più differenza...ero un unico blocco di tensione fermo nel tempo,immobile nell'istante dell'attesa,nonostante sapessi che non c'era nulla da aspettare,ma era necessario affrettarsi,sommessamente,preparare,gettare gli ultimi abiti sgualciti in valigia,raccogliere il denaro,spiare smaniosamente dalla finestra,non far rumore-mio Dio Claudia ti prego NON FAR RUMORE!-e svanire come un raggio di luna all'aurora,confondermi-mescolarmi alla gente e fuggire via.
Lo scampanio si ripetè una seconda volta,più breve ma insistente,ed io chinai lentamente e colpevolmente lo sguardo sul foglio che avevo davanti,l'anima in gola. Cercai di ricordare a me stessa perchè lo stavo facendo,ma non lo ricordavo più.C'era un fiume.Un fiume di rabbia,delusione e frustrazione da cui stavo tentando finalmente di salvarmi,ma quello scampanio mi aveva appena trascinata nella realtà.Non era un sogno di cui ero l'impavida eroina,stavo AGENDO,con tutti i rischi le variabili e gli errori possibili della vita a sbarrarmi la strada,il citofono aveva suonato due volte e io stavo decidendo di non aprire.Una persona si trovava dietro quella porta che io non avrei aperto.Non sapevo chi fosse,lo immaginavo.Forse stavo sbagliando tutto.
Forse ero un'illusa.
Forse,certo,ero ridicola,perchè pensavo di poter cambiare qualcosa.
Io.Claudia.Claudia incapace di reazione alcuna.Non lo avrei fatto.Claudia non l'avrebbe mai fatto...Claudia era una codarda.Claudia era perfettamente incastrata come tassello anonimo e grigio in quella vita che non c'era.No,Claudia vigliacca non avrebbe rafforzato il suo castello di paglia,lo avrebbe lasciato al vento...Forse almeno lui lo avrebbe ricordato come qualcosa di vagamente originale.
Le tende si sollevarono pigramente a lasciare entrare il pallido sole del pomeriggio,che strisciando come acqua di mare ai miei piedi gettò una vaga luce sulle mie scarpe.Scarpe,così pronte a partire,due secondi fa.La piccola vecchia valigia sopirava aperta sul letto assolato.No,nè io nè le mie scarpe nè quella stupida consunta valigetta azzurra saremmo andati da nessuna parte,ma decidevo eroicamente quanto pateticamente di sacrificarci a quella non vita che in fondo mi meritavo se non ero nemmeno in grad...DRIIIIIIIN!
Appallottolai quella lettera che non sarebbe mai stata scritta.Gettai la penna nel cestino.Chiusi con un scatto secco la cerniera della valigia e l'afferrai nauseata.Le tende verdi della porta-finestra mi scrutarono malinconiche.Attesi,in piedi su quegli orrendi meravigliosi scarponcini marroni,attesi che quel suono odioso mi chiamasse.Un'ultima volta.Quel suono non venne,ed io,i miei scarponcini marroni e la mia valigia azzurra attraversammo la seta leggera color di foglia.Diversi nastri d'asfalto si annodavano all'orizzonte, confluendo in un unico che scendeva dolcemente a combaciare con la suola delle mie scarpe.La curva rossa di un sorriso delineò il contorno del sole,lontano.Addio, Claudia.


(Scritto di getto,ergo patetico ma avevo voglia di divertirmi un po',ergo non complimenti ma opere di bene :-d :-d :-d Ciò che mi rincuora è che non siete costretti a leggerlo!E io gioco maldestramente e profanamente con le parole :-) Grazie per lo spunto Kant!)
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline kant.51

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Re: Lo scampanio fu improvviso e forte....
« Risposta #9 il: 12 Dicembre 2010, 11:54:35 am »
Piacevolissima Young... ^_^
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