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Autore Topic: Tristezza perenne  (Letto 6454 volte)

Offline fiormat

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Tristezza perenne
« il: 8 Dicembre 2009, 11:22:07 am »
I suoi lati oscuri
Mai un sorriso in quel viso scarno, spigoloso e sempre burbero, imbronciato e funesto, neanche alle feste di compleanno dei nipotini quando erano in tenera età o a qualche cerimonia o ricorrenza festosa: sembrava dovesse trovarsi sempre a qualche rito funebre. Le fotografie scattate per le occasioni ne hanno fermato i momenti e le espressioni. Sempre la stessa tristezza emanata da quello sguardo senza lampi, bagliori di gioia o di allegria, nemmeno con la vicinanza dei propri figli, carne della propria carne. Possibile non provasse piacere nemmeno al contatto di quegli esseri che lei aveva partorito e cresciuto? Certamente una qualche forma di vergogna avvolgeva tutto il suo essere, si era fatta conoscere da sempre in quella maniera, comportata allo stesso modo, ripetuto le stesse azioni senza cambiamenti di sorta, perché quindi dover cambiare e sforzarsi di apparire gioiosa e affettuosa? Sarebbe stato sconveniente, loro avrebbero visto e giudicato la madre sotto altri aspetti. Si sarebbe vergognata? Di cosa? Di esternare un po' di calore, emanare cordialità a persone delle quali avrebbe avuto bisogno, se non subito ma sicuramente poi sì, con l'avanzare dell'età sarebbe dovuto succedere;  e quindi perché non lasciarsi andare a qualche frase di spontaneo affetto, qualche caloroso gesto di cordialità, qualche parola che potesse trasmettere  piacere sapendo che avrebbe fatto piacere riceverla? Evidentemente... non era stata educata in questo e il mio  sforzo per aprirle il cuore non è mai riuscito nel suo intento. Peccato, si è persa tante gioiose, allegre, frequenti occasioni di compagnia ma soprattutto non avrebbe vissuto con la sua amica "solitudine". [/i]
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Offline brezza

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #1 il: 8 Dicembre 2009, 13:16:05 pm »
non male...direi, Mi è parso di vedere al posto di quel viso un rugoso tronco.

Offline Young dreamer

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #2 il: 8 Dicembre 2009, 13:23:56 pm »
già...però chissà cosa agitava quel cuore...
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
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Offline fiormat

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #3 il: 8 Dicembre 2009, 17:11:51 pm »
Condivido con Young deamer lo stato d'animo, e a volte, direi anche spesso, tendo per una giustificazione, cerco di far capire che un dovuto cambiamento renderebbe più sentito l'avvicinamento tra noi. Peccato poi che parte di questo carattere è stato trasmesso a chi da tempo è al mio fianco e... i geni ereditari purtroppo ci sono.
Il non male di Brezza di lusinga.
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Offline Alamuna

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #4 il: 8 Dicembre 2009, 17:34:53 pm »
Bello... Mi sono chiesta se quello che trapela dalle righe è tutto...o se c'è dell'altro, quasi sperando che effettivamente ci fosse dell'altro! come se stessi cercando una fine diversa. e se ti stai chiedendo cosa trapela, secondo me si sente una certa rabbia mista a tentativi di comprensione. e da un lato è ben giustificabile. solo che... insomma, rimane l'amaro in bocca, specie se si parla all'imperfetto e se non c'è più niente da fare per recuperare...
« Ultima modifica: 8 Dicembre 2009, 19:37:27 pm da Alamuna »
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Offline brezza

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #5 il: 8 Dicembre 2009, 18:49:22 pm »
"boia faust"(esclamazio piemontese sia in senso di stupore che di massima inc...arrabbiatura)---ma qui arrivano tutte dal "tavogliere"??,,,non è che l'intrapprendente "papera" ha fatto uno "stok"??---vi è da dire che ha scelto con buon gusto.  COMUNQUE !!  Qui non vi è nulla da "trapelare" ne da "recuperare"---la digestione delle elucubrazioni mentali è sempre alquanto laboriosa imperocchè "ruminante"," Aih me lasso".   Giovine è la tua etade e ancor liscia la tua pelle per accampar motivi di giudizio o nel migliore dei casi, pareri.   MA, con grazioso umorismo lessi e mi compiacqui questo tuo sforzo di comprendere e a tal fine ti invierò un racconto per darti modo di comprendere o almeno parvenza di esso  :-) :-)  IN TUTTI I CASI, visto che in qualche modo ti sei interessata al mio scritto (volevo mettere Epistola ma poi non mi sono osato) ti dirò che rabbia,della quale spero tu non abbia mai avere conoscenza, profonda comprensione, della quale viceversa faccio voti che tu acquisisca, v'è n'è abbondanti staia e in egual misura, tanto che riesco ancora a sopravvivere in questo difficile vivere.  No preocupe...non amaro in bocca...e perchè mai dolce fanciulla, sicuramente non è nel mio intento, semmai e forse una certa tristezza potrebbe far pensare, in quanto ragionar di perfezione e conoscenza non è cosa facile e altrettanto difficile cercare e dare risposte men che plausibili.   Qualche certezza c'è per la verità ma in questi "mala tempora" non porta pane sulla tavola.........capisci a'mmè   :-) :-)
---Anzi, per non farti saltar di "palo in frasca" lo metto qui sotto....sperando di non far minestrone.
             L’ultimo tramonto

Il gruppo si snodava nella savana, le matriarche all'esterno i cuccioli all'interno, era una bella giornata, da poco la stagione delle piogge era finita e a perdita d'occhio si vedeva il verde dell'erba e le acacie piene di tenere foglie.  Lui, il grande vecchio, sentiva qualcosa di strano, il passo si stava facendo pesante, stanco.     Annusò l'aria tiepida del primo sole sollevando la grande proboscide, le grandi zanne si sollevarono anch'esse, poi lentamente le abbassò, le grandi orecchie frustarono l'aria e un certo nervosismo percorse il suo grande corpo.   Si fermò, il gruppo intanto procedeva, solo la matriarca a un tratto si voltò arrestando il passo.                     Si guardarono, lei emise un sordo brontolio poi un barrito, più lungo del normale, lui capì, era un addio.  Lentamente li vide inoltrarsi nella boscaglia e sparire alla sua vista.    Albe e tramonti, lunghi trasferimenti nelle desolate pianure riarse, le nascite dei piccoli, le lotte dei primi amori, la pazzia che ottenebrava il cervello nei momenti delle spinte ormonali, tutto questo e altro si presentò alla sua mente e anche lui capì che la Natura lo voleva ancora, un'ultima volta, questa volta per sè.                                                                Adagio riprese il passo cercando un posto che ancora non conosceva, salì con difficoltà una piccola altura dalla quale la savana dispiegava davanti a se la sua immensità.  Tentò di restare in piedi ma a poco a poco le ginocchia gli si piegarono, poi un lungo impressionante barrito uscì dalla sua gola, e i suoi occhi videro l'ultimo tramonto di un giorno al mezzodì.

Offline Alamuna

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #6 il: 8 Dicembre 2009, 19:25:51 pm »
Ma "i suoi lati oscuri" non lo ha scritto fiormat?
mi chiedevo come lei lo avesse interpretato. e se è quindi giusto provare, laddove ce ne fosse stata, una anche minima forma di rabbia o se invece dovrebbe esserci solo comprensione. o meglio, volevo capire come appunto un figlio può vivere ciò.
il mio amaro in bocca è solo un punto interrogativo. i punti interrogativi più o meno sono sempre degli amari in bocca!
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Offline daniela

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #7 il: 9 Dicembre 2009, 15:30:07 pm »
Quella tristezza perenne la conosco. E' avvilente e disarmante. Non c'è niente che si possa fare, niente che si possa dire. Rinuncia alla tua battaglia per cambiare le cose, rinuncia alla tua voglia di vederla felice. Non lo è mai stata e mai lo sarà. La sua "felicità" è tutta chiusa in se stessa.

Offline Young dreamer

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #8 il: 9 Dicembre 2009, 17:25:59 pm »
un dovuto cambiamento renderebbe più sentito l'avvicinamento tra noi. Peccato poi che parte di questo carattere è stato trasmesso a chi da tempo è al mio fianco e...
Meglio comunque una corteccia dura fuori ma che dentro è capace di scaldarsi che un pezzo di ghiaccio anche dentro...no? ;)
Rinuncia alla tua battaglia per cambiare le cose, rinuncia alla tua voglia di vederla felice. Non lo è mai stata e mai lo sarà.
Io non ce la farei mai a rassegnarmi a una cosa del genere,sarebbe più forte di me...a costo di sfiancarmi,anche se fosse evidente che è una battaglia persa in partenza,non mi arrenderei...proprio per la consapevolezza che nonostante l'apparenza,non è "un tronco rugoso" quello che ho di fronte ma un essere umano...
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Offline fiormat

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #9 il: 9 Dicembre 2009, 17:29:56 pm »
Vero: è un misto di rabbia e comprensione. Poiché l'età è notevolmente avanzata e i bisogni diverranno sempre più crescenti, mi sono imposta esternando ai suoi superbi e perfezionisti figli il mio intento di farle vivere almeno per tutte le domeniche a venire, giornate di serenità in nostra compagnia. Quale persona anziana non ne sarebbe felice e contenta di avere  più spesso, i suoi più stretti congiunti intorno? Quale anziano non vorrebbe che tu andassi mai via da casa sua o insistentemente ti domanda quando tornerai a trovarlo? Ebbene lei mai osa chiedere! Concludo piena di sconforto perché, se inizialmente veniva raffreddata la mia euforia di iniziare questo percorso più assiduo per tutti, alla fine ho abbandonato l'idea visto che a parer dei figli la Nostra è contenta e soddisfatta così. E così... sia.
« Ultima modifica: 15 Dicembre 2009, 17:10:49 pm da fiormat »
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Offline Young dreamer

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #10 il: 9 Dicembre 2009, 17:42:09 pm »
Quando ti senti,però,tu per conto tuo potresti andare a farle compagnia... ^_^ Capisco il tuo intento di farla sentire bene in mezzo a tutte le persone care,ma anche solo il calore di una persona è già qualcosa... :-)
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Offline fiormat

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #11 il: 9 Dicembre 2009, 17:47:31 pm »
E' proprio perché pensavo all'essere umano e... quindi tutti uguali in fatto di sensibilità, ho provato, per diversi periodi ho riprovato ma nulla è cambiato. E' particolarmente... strana.  Questo lo sapevo e in più maniere mi sono cimentata ad aprirle la strada per portarla a  fidarsi e  possibilmente a modificarsi, ad allentare in lei quella timidezza, insicurezza? o diffidenza verso gli altri. L'intenzione c'è stata ma il risultato è una bella frase che mi ha messo KO e cioè che praticamente... ho rotto. Quando si dice di star vicini alle persone anziane!!! E quando sono loro che non vogliono persone attorno?
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Offline fiormat

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #12 il: 9 Dicembre 2009, 17:51:43 pm »
Hai ragione Young dreamer quando non è possibile unire più forze bisogna agire singolarmente. Praticamente: "Vai dove ti porta il cuore" e quando me lo sussurrerà andrò. Un salutone. Ciao.
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Offline pucci

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #13 il: 9 Dicembre 2009, 18:29:43 pm »
Mi dispiace fiormat..
io penso che a volte una persona si costruisce una corazza semplicemente perchè ha paura che le si faccia del male e in questi casi solo la "solitudine" le può strare vicina...

Offline Alamuna

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Re: Tristezza perenne
« Risposta #14 il: 9 Dicembre 2009, 20:54:21 pm »
Ho apprezzato molto il tuo scritto e ammiro anche la tua comprensione fiormat. complimenti... Non è facile guardare dentro alle persone e non è facile leggere le sofferenze, i dolori, non è facile e tu ci hai provato e ti fa onore. quando le sofferenze sono chiuse entro confini inesplorabili, non ci sono molte cose da fare. rabbia e comprensione al tempo stesso dicevamo: è vero, è il dilemma più umano che esista.
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