Il fastidio del rumore
che m'arreca la tua voce,
è una bolgia dentro al cranio
che rimbomba e che non tace,
io m'arrendo, per favore,
troppo ambigui i tuoi pensieri
sono stolti più del cuore
un pò bianchi ed un pò neri,
faccio finta di esser sordo,
mi allontano dal bordello
poi mi getto da un palazzo...
e faccio pace con te... caro il mio cervello.
Marco
