Stringi in mani d'argilla
quelle mille preghiere
o bestemmie...
quei pensieri che
sperano in un raccolto migliore...
Ma in stagioni di sangue
dove ucciso il tuo re,
si ritrovano mesti
su una terra ferita
solo ossa e sudari...
e non piove una lacrima
non un filo di vento,
ti si aprono palmi
resi fuoco da fame,
con la forza di chi
non ha più un solo giorno,
per poter dar del cibo
a chi da sempre ha amato...
Scavi tunnel profondi nelle
viscere amare ,
di una terra senza più
uno scheletro...
e ti spezzi inchinato
per trovare rifugio
a chi vuole soltanto,acqua,
pane ed un letto...
Tra la polvere e il buio copri
pelle del cuore
e li proteggi ,esausto,
tra dolore e sconforto
col tuo piccolo scudo
fatto solo di gesta,di sudore e fatica...
Stringi forte le braccia e le mani di figli
come vene del tuo stesso sangue,
mentre cercano aria
per poter scorrere ancora ...
e ti stringi nel petto,
la ferita di un uomo
che cercava la pace e trovò solo guerra...