Stimare tempi contro vita,
per ambiziose utopie
di risalite verticali
da abissali gore di spine
passando per lame sottili;
lacero avanzare verso superficie,
precipitando riprovare,
tra lance franate
su claudicanti clessidre
di sangue rapprese
stridono unghie
lise nella terra
e gole squarciano suoni
logorati da secchi attriti
esauriti
in mute suppliche d'ausilio;
ma continuo ascese senza te,
Amore,
ostinando per le vette
tra cocci di carni stanche
strisciando sopra i coltelli.
Marco
