Ed è questa l'ora del disgelo, nonostante i residui di neve e i crepacci
Tenera erba spinge le zolle indurite, più forte del diamante, riesce a esplodere nel sole
con il suo colore bambino
Ignora il marcio e quanto sta abbandonando la vita, si nutrirà anche di questo, perchè prepotenti sono le cellule che chiedono luce, energia: la nascita è cieca di altre esigenze, ha in se stessa la necessità univoca del divenire.
Respiro la vita e un po' me ne vergogno, ma un giorno, per giustizia, sarò anch'io sull'altro lato della collina
Oggi sono qui, do attenzione al mio corpo, chiudo gli occhi e mi godo, come un dovere, il calore dei raggi.