Se conosco sangue,nel calice di una vita,
ed apro ali incolte ed inesperte di volo,
verso alte cime,
scontro su pensieri di nuvole ,pesanti
come il ferro e pioggia di tempeste del cuore...
Con radenti sorrisi al vivere
a mani giunte prego,che mai e poi mai,
il mio seno di piume e cristallo
venga ferito
mentre dal mio cielo ,vedo cadere vita...
Ricordi lisi ,dentro pagine scure
dal sapore del fumo,di candele che
bruciano ,interne a strappi di carne,
quel sapore e il dolore
di non raggiungere morte,
mentre colpisce la vita
che mi stanca le membra e mi chiude la mente,
sempre più simile alla follia...
Rivedo la mia dolcezza di arancia,mai colta
in stagioni disturbate da guerre e silenzi,
come germogli di chi ha rinunciato a fiorire
per dar spazio ad un eterno e fugace lottare...
Stanche sensazioni nell'azzurro,
perse dentro veli di nuda speranza,
senza gabbie di piombo
che limitino volo
ma senza spazi per volare,
senza libertà da poter scegliere strada
con duri passi da fare,
su un umanità che ti taglia con lame
la dignità ...
E poi quel rumore,le grida ,mentre raccolgo le ultime forze ,
senza alcuna parola,ne occhi che guardino futuro...
Solo ora risento odore di corpi ,di
incosciente carnalità
come stracci d'emozioni e getto su prati verdi di
delusioni ed attese ,
gli ultimi sorrisi del mio esserci
e cerco con unghie di terra sporche,
quel letto caldo che mi ridia,
amore,passione,cuore...