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Autore Topic: IL MONDO ATTRAVERSO I MIEI OCCHI- del tempo -  (Letto 1329 volte)

Offline Phoebe1987

  • Pirata Semplice
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    • il mondo attraverso i miei occhi
IL MONDO ATTRAVERSO I MIEI OCCHI- del tempo -
« il: 16 Luglio 2010, 12:20:07 pm »
“Lievemente strofino il pollice sulla liscia superficie di un sasso. Candido riflette la tersa luce della luna, che si frange nelle onde del quieto mare. Siedo davanti all’immensità, tirando le fila della mia esistenza nel giorno del mio compleanno e, come lo stesso sasso, modificato nell’aspetto, ma non nella sostanza dall’incessante scorrere del tempo, mi ritrovo e penso a come si nasca incontaminati e poi col tempo il mondo plasmi anima e corpo, saggiandone in continuazione mancanze e qualità. Tempo: tempo che scorre troppo in fretta, lasciando a malapena modo di respirare; tempo che non sembra passare mai. Tempo che non vedi l’ora che esaurisca, nell‘attesa di qualcosa d‘importante; tempo che vorresti indietro. Lo stesso tempo che si dice lenisca le ferite; quando invece non fa altro che peggiorarne la portata. Viviamo in questo mondo una vita tristemente finita, in cui quando si è giovani non si vuole altro che crescere e quando l‘incedere del tempo imprime i suoi segni in modo irreversibile, comincia la corsa verso l‘eterno impossibile, sebbene l’unico tale possa esser il paradiso. Prima si ci sente invincibili, poi caducei e stanchi. Io siedo ancora nel mezzo, nonostante già numerose onde mi siano scivolate addosso. Il tempo passa per tutti, senza aspettare nessuno e questa ricorrenza non è altro che un modo per accettarne l’inevitabile esistenza. Aiuta a riflettere, a prendere distanza, agendo su qualsiasi cosa, anche sulla luna che ora di lassù cosparge la terra dei suoi raggi iridescenti. Che cosa sarebbe la vita senza il tempo? Soltanto una pallida imitazione, svuotata di tutte le emozioni che derivano dalla consapevolezza di finitudine, che rende ogni attimo unico ed irripetibile. Ancora stringo tra le dita il medesimo sasso. E’ come se il tempo si fosse fermato e la notte fosse destinata a non finire ed io potessi indugiare adagiata sulla tiepida sabbia eternamente. Ma così non è. E seguendo l’azzeccato monito del saggio Eraclito, “panta rei” , tutto scorre, lancio il sasso il più lontano possibile, attingendo alle mie forze, per poi con l’occhio curarne l’evoluzione. Al morbido, ma decisivo contatto con il sinuoso specchio d’acqua, sento che è il momento di uscire dalla solitudine e di tornate alla vita. Accettare il tempo, fa sì che la vita possa diventare un sogno, come quello da cui mi sono appena svegliata, ove il tempo ne è ricchezza imprescindibile”