Buongiorno a tutti con una storiella per riflettere...
Mi chiamo Igor. O meglio, mi chiamavo Igor. Sono una scimmietta. Sapete, di quelle carine, piccoline, con un bel pelo marrone, lucido e ben curato. O per lo meno lo ero, prima che arrivassero gli uomini. I bracconieri. E mi catturassero a causa della mia stupidità. Il mio paese natio è l'India, una terra di grandi misteri, dove vivevo felice con tutta la mia numerosa famiglia. Finchè un giorno non fui attratto da un profumino irresistibile. Datteri! Sì, c'erano dei datteri maturi, pronti per essere colti e divorati! Saltavo tra gli alberi attirato dall'odore e reso forte dalla golosità. “Alt! Stop! Sono qui vicini! Lo sento!”, pensai questo prima di vedere un oggetto a terra. Era trasparente e rifletteva leggermente il poco sole che entrava tra il fitto fogliame della foresta. Mi avvicinai cauto, guardandomi attorno, tendendo le orecchiette ad ogni possibile rumore. ma..sorpresa! Dentro quel vaso, come più tardi scoprii che si chiamava quell'oggetto trasparente, c'erano i datteri che avevo fiutato! Mi avvicina ancora di più, studiai un attimo quello strano oggetto per capire come recuperare il mio tesoro e finalmente intuì la mossa giusta: infilai la zampetta nella stretta imboccatura del vaso e afferrai una manciata di quei frutti. Già pregustavo il loro sapore, immaginando di mangiarmi tutto quelli che tenevo nella zampa e poi via via tutti gli altri presenti nel vaso, chiedendomi chi fosse quello stupido che aveva abbandonato con tanta noncuranza quella delizia, ma..la mia zampetta non usciva più! Tiravo e tiravo, ma quella non voleva saperne di uscire! Era incastrata. Mi feci prendere dal panico! Ma poi mi venne un'idea: sarei tornato dalla mia famiglia e avremmo trovato il modo di liberarmi. Forse quella cosa che mi teneva prigioniero si poteva rompere sbattendola contro un albero! In me tornò la speranza. Iniziai a muovermi, ma poi mi sentì strattonare. Caddi di schiena, mi rimisi in piedi e mi voltai. Non c'era nessuno. Ritentati, ma niente. Non potevo muovermi. Poi la vidi! Una fune legava il vaso in cui la mia zampetta era incastrata ad una radice che affiorava dal terreno. Mi invase di nuovo il panico. Poi mi venne una nuova idea. Se quel vaso si poteva rompere sbattendolo contro un albero..io ero circondato da alberi! Tanto valeva provare, prima di tornare dalla mia famiglia e fare la figuro dello stupido! Mi avvicinai ad uno degli alberi e tentati di sollevare la zampetta, ma il vaso era troppo pesante, pieno zeppo com'era di datteri. Mi guardai attorno, pensando a cosa poteva fare, ma era già troppo tardi. Due uomini si avvicinarono: uno mi sollevò, mentre l'altro slegava la corda dalla radice e dal vaso. Mi posero in un sacco e mi portarono via. Solo più tardi scoprii che la mia zampa in realtà non era incastrata: sarebbe bastato aprirla, lasciar ricadere i datteri nel vaso e sarebbe uscita così come era entrata! Vivo in un zoo, maltrattato, deriso e sputacchiato da esseri umani incivili e crudeli, tutto per una manciata di datteri. Tutto per la mia avidità!
MORALE: Non è sbagliato desiderare ciò che al momento non si ha. Ma bisogna stare attenti all'avidità: chi è avido non guadagna nulla. E non solo, prima o poi, si ritroverà a mani vuote, ma metterà a repentaglio la sua stessa vita e la sua stessa libertà.