Fra,schegge e grida,
chiedesti al tuo dolore, di parlarti della vita,
ti sussurrò di santi,
di vergini,di bianco,
ma sentisti terra e freddo, e desiderasti
vivere lontano,nei silenzi,
ma era inferno?
Trovasti sentieri di umili genti ,
e dissero: piegati!!!ma tu rispondesti:
forse...
Continuasti,
solitudini,rimpianti e laghi di porpora,
ruscelli,intrisi di rancori
e vesti di stelle..
chiedesti:Cosa esiste?
Cosa devo cercare?
ma non sentisti risposta,e continuasti,
nuda luce divenne la notte...
E fu giorno ,e poi di nuovo fuoco,cenere,acqua...
Non voglio dire il tuo nome,troppi servi,troppi padroni,
ne fanno osceno uso...
Ma grazie alla tua forza,non mi piegai,
e l'aurora fu solo musica,anima,unione,silenzi,
fu solo un vero gesto d'amore,senza chiedere nulla...
Nel buio cuore,nel falso sentire,
nelle vuote parole,preghiere di ciechi al tuo dolore,
venisti da me,
e come battito di vero sangue mi dicesti:
non pregare,ora accarezza mare,cielo,
alzati ,hai tutto,il vento,
la calma ,la pace,la guerra,
cambiai in te,ed ebbi ristoro,e capii,
che la verità è solo in ciò che non si vede,
in ciò che non si dice...
Definirsi buoni,è come sfoggiare volgari ricchezze,
e abbracciai il mio cammino,senza più timore,
senza aver perso nulla...