Infinita solitudine,
con i tuoi
echi di lontani canti,
custoditi dentro le volte
di mille argentei paradisi...
Dove odi il sussurrare
sacro dell'acqua della creazione
bagnarti labbra,
e dare origine
a tutta la bellezza,
l'armonia,
la musica ed il canto
dell'anima dell'uomo...
Conducimi alla tua sorgente
con grazia,
sola e dolce e vera e
unica tenera solitudine del vivere,
che dimori
lì ,dove dolore e carezza,
tormento,passione,
forza e fragilità,
conducono all'unione
dell'unica linea di confine...
fra fluenti stelle ,
e luci di mai
visti e conosciuti universi,
galassie...
lì dove vita e morte
si uniscono ,come giovani
e intimoriti sposi,
adornati solo
dell'odoroso manto,
donatogli dai più bei fiori...
sino a quel campo vergine,
dove sorseggia
l'anima di un dio benevolo ma stanco
di eternità...