nell'azzurro
del placido cielo
nei tuoi occhi
lacrime di pizzo
come ornamento
di un amore perduto.
Comunque ti voglio aiutare: parla dell'intreccio di ricordi a cui la mente prende spunto ogni qual volta pesca dal passato.. Può succedere a tutti..
Lacrime di vento vestite perchè trasparenti, come l'aria, come il vento, sfuggono dagli occhi, in quanto scendono dagli occhi, corrono lungo il volto e si gettano nel vuoto, che io ho preferito chiamare cielo, che rappresenta la realtà immobile (placido) spesso indifferente al dolore delle persone.
Lacrime come ornamento di pizzo, perchè sono preziose anche quando spese per amore. Forse avrei potuto non mettere "cielo", ma mi è venuta così. Comunque sia penso che nella poesia non ci debba poi esser tutta questa logica, almeno nella mia non ce la voglio, poichè credo fermamente che sia un modo per distaccarsi dalla realtà, per trasformarla in sogno che si spiega più dolcemente, di quanto a volte la prima possa dimostrarsi dura.
......cosa penserebba di ...m'illumino d'immenso...
Capisco il tuo ragionamento ma se parli ad un pubblico, il pubblico dovrebbe anche poter accedere senza interprete.E' un pensiero interessante :-) , ma non sono molto d'accordo.Scrivere è innanzitutto (secondo me) esprimere i propri sentimenti,la propria anima,il proprio modo di sentire e vedere...se ci si concentra troppo affinchè sia comprensibile in tutto e per tutto anche a chi potrebbe leggere,si perde un po' di spontaneità,non trovi?
[...]E' un dramma comune a molte forne attuali di se-dicente arte. Nient'altro che nikilismo narcisista. Un soliloquio. Un atto di pura vanita'.
E' un pensiero interessante :-) , ma non sono molto d'accordo.
Scrivere è innanzitutto (secondo me) esprimere i propri sentimenti,la propria anima,il proprio modo di sentire e vedere...se ci si concentra troppo affinchè sia comprensibile in tutto e per tutto anche a chi potrebbe leggere,si perde un po' di spontaneità,non trovi?
Se il significato non è troppo oggettivo,ognuno può interpretare in un modo nuovo ciò che legge,e provare emozioni diverse... :-)
......... Non c'è una definizione assoluta di poesia perchè da sempre vi sono stae diverse forme, più o meno famose, che sono state definite tali, non certo da un "chiunque" come me, ma da persone qualificate e ben più esperte.
La poesia si evolve, cambia, muta. La poesia è espressone di ciò che si ha nel cuore, che passa nella mente razionalizzandosi un poco, ma perviene pur sempre da un luogo che di ragionevole ha ben poco.. Anche l'estro creativo che infonde il suo irreprensibile influsso non è del tutto razionale..
Quando dico "si evolve" parlo di stile, di metrica.. Di certo i poeti del nuovo millennio non scrivono mica ancora come Omero.. E poi ci sono tanti modi di fare poesia.
E diventata di uso comune in quella che viene considerata poesia semplicemente perche' non ha schemi e vincoli di sorta, per cui tutti possono pensare di fare poesia.E' vero che oggi si è diffusa un po' la moda di sentirsi poeti o spacciarsi per scrittori quando sicuramente non è un dono di tutti,ma la differenza tra la prosa e la poesia odierna c'è comunque,come c'è stata in passato,la poesia tende un po' a nascondere,giocare con le parole,i suoni che producono e le immagini che evocano per esprimere un determinato significato,mentre la prosa tende a dispiegarlo e a renderlo più limpido e chiaro...secondo me. ;) Poi comunque non manca la prosa dal linguaggio talmente musicale ed evocativo da far quasi sembrare che i due generi si miscelino e confondano tra loro.
Ma che cosa la differenzia da una semplice frase scritta in prosa? Credo nulla.
In definitiva non e' poesia, ma prosa.
Se le suscita, senz'altro. Ma se non suscita nulla e' arte? e se suscita noia e' arte? se suscita irritazione...Non ho un concetto ben definito di Arte,lo ammetto.Bisogna però considerare che ci sono diversissimi modi di sentire,e non è detto che qualcosa che susciti in me un'emozione profondissima debba necessariamente emozionare anche te...così come un'opera che colpisce notevolmente te,potrebbe non avere il minimo effetto su di me.In questo caso come si può giudicare?
e' arte?
La poesia non si avolve non cambia e non muta, perche' sempre uguali sono i bisogni dell'anima, e la poesia e' solo quella che li soddisfa.Certo,i bisogni dell'anima sono sempre gli stessi,ma come è cambiato il nostro modo di affrontare la realtà col passare delle epoche,è mutato anche il modo di accogliere questi bisogni,di consolarli,soddisfarli,nuove forme,come ha detto Phoebe "nuovi stili".