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Forum tematici => Attualità => Topic aperto da: Young dreamer - 12 Aprile 2011, 23:37:44 pm

Titolo: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Young dreamer - 12 Aprile 2011, 23:37:44 pm
Il titolo del topic è una provocazione.
"Tornatevene a casa vostra" non è che uno dei luoghi comuni che ultimamente si sentono pronunciare da persone prive di alcuna sensibilità contro i poveracci che sbarcano sulle nostre coste .
Io non so più che pensare.Non ho soluzioni,non ho le competenze tali da poter dire come è giusto muoversi e agire,conosco solo quello che sento dentro ogni volta che vedo al tg o leggo di centinaia di vite spezzate insieme alla barca che li portava verso la speranza,so solo quello che sento quando vedo quei volti dalla carnagione scura,emaciati,provati,deformarsi per la disperazione e l'incredulità davanti ai rimpatri,quando vedo le loro lacrime e sento le loro suppliche in un italiano stentato,conosco solo quello che provo quando vedo i volontari sorridere e scherzare insieme a loro nelle tendopoli,o la serietà dei loro sguardi nel momento in cui vengono intervistati da un giornalista.Sono stanca,per tutte quelle lacrime che vengono ignorate,perchè non riesco a concepire come si possa rimpatriare gente che ha investito tutti i propri risparmi per fuggire dal dolore,non riesco a credere che non ci sia altra soluzione,che non ci siano alternative ai rimpatri forzati in un luogo in cui non è possibile al momento ricostruirsi una vita dignitosa,che non ci siano alternative alla guerra e ai bombardamenti,sono delusa da un'Europa piena di parole ma vuota di fatti,sono orgogliosa della pazienza e dell'accoglienza dimostrata dagli italiani che si sono offerti di prestare il proprio aiuto,il proprio tempo,i propri spazi...ma sta di fatto che ogni volta che guardo il telegiornale arriva una nuova ondata di amarezza e impotenza,e poi la rabbia verso chi sembra fregarsene altamente della sofferenza se è di un altro colore.Ma se  al posto loro ci fossimo noi?
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 13 Aprile 2011, 16:14:49 pm
Ciao young dreamer
Sono molto contento di aver letto quello che hai scritto a proposito dell immigrazione, perchè questo è un argomento a me molto caro: la mia migliore amica, faith (che credo di aver nominato già in alcuni topic) è extracommunitaria. è marocchina, e da piccola sua mamma senza un soldo è venuta in italia, e nel nostro paese oltre a dover imparare la lingua ha dovuto imparare a sopravvivere da sola.

Lei ora è cresciuta, e sua madre si accanisce contro di lei per motivi che preferirei tenere per me, a scuola la trattano male (qualcuno semplicemente per puro razzismo credo) mentre invece lei è una persona fantastica e non merita tutto questo.

Grazie a questa amicizia sono vicino non solo agli extracommunitari, ma anche alle persone con una vita difficile in generale (anche la mia non è delle più facili dato che il prossimo anno devo andarmene di casa e trovare il modo di mantenermi da solo, a soli 18 anni).

Mi fa molta rabbia vedere la gente che si accanisce contro di loro, soprattutto perchè nel non troppo lontano dopoguerra eravamo noi gli immigrati, noi che emigravamo negli states, e venivamo discriminati da loro. ci si lamentava del trattamento a noi riservato. e ora? ora che abbiamo la possibilità di dimostrare cosa di prova ad essere dall altra parte, come ci comportiamo? ovviamente discriminando e rendendo la vita difficile a persone a cui già la vita non sorride di suo.

In più, dai paesi dell africa del nord, è estremamente difficile vivere e andarsene, per motivi di religione e oppressioni varie. a causa delle ideologie che ci sono nel loro paese, di numerose ingiustizie, certe persone sono costrette ad emigrare, e per farlo devono pagare cifre assurde...

Mi dispiace parlare in toni così aspri di quei paesi, da me reputati bellissimi, ma come in tutte le località, ognuna ha i suoi difetti. e questo è uno di quelli, insieme alla condizione difficile della donna. Argomenti spesso collegati tra loro, e a cui si pone sempre troppa poca attenzione. perchè una buona parte dei clandestini, immigra per motivi di persecuzione, e come se non bastasse, viene perseguitata anche qui, dove loro sperano di trovare un paradiso. e invece di mostrarci superiori (visto il trattamento che anni fa era stato riservato a noi), il nostro paese si comporta in modo insensibile...

Con questo non voglio dire che tutti gli extracommunitari sono dei santi, tutt'altro. come in tutti i popoli, come in tutti i paesi, ci sono casi e casi. non sono tutti santi, ma non sono nemmeno tutti dei ladri o le persone cattive che troppo spesso vengono descritte dai mezzi di informazione. alla fine, loro sono come noi, sono delle persone normali che hanno come unica differenza una cultura differente dalla nostra, e per molti aspetti bellissima. e noi, anzichè favorire lo scambio culturale, noi mostriamo un muro, una barriera impenetrabile. e non per qualche motivo particolare, ma solo per partito preso, per ideologie sbagliate ed immotivate, che se non tenute sotto controllo rischiano di sfociare in azioni cruente e orribili.

Ora, non tutti gli italiani sono così fortunamente, anzi molti di noi sono comunque aperti e favorevoli alle altre culture.

e come per ogni argomento a me caro, mi sono dilungato troppo... spero di non avervi annoiato =)
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: ciaccarella - 13 Aprile 2011, 20:20:44 pm
la vergogna europea si mostra nel suo essere...il razzismo è simbolo dell ignoranza dell'essere,rimpatriamo tutti gli italiani che risiedono all' estero e capiremo quanti di noi per sopravvivere hanno dovuto popolare stati stranieri....il discorso è molto lungo e profondo non mi dilago...provo solo tanto schifo per il comportamento di gente detta " civile"
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: kant.51 - 13 Aprile 2011, 22:21:45 pm
Già...dice un proverbio siciliano" quann ' i rannl rrivano 'a vigna"...quando la grandine cade sulla propria vigna, solo allora ci si rende conto del danno!
E così noi, da popolo di emigranti, ora siamo popolo che riceve gli emigranti, certo, non abbiamo Ellis Island, ma abbiamo i centri d'accoglienza, che qualche tratto in comune ce l'hanno.
Senza fare buonismo, credo che regole ci vogliano: una immigrazione controllata e mirata è meglio di un afflusso pieno e disordinato in cui approfittano anche coloro che non sono povera gente, ma delinquenti e affaristi, solo che nelle emergenze, come attualmente, tutte queste regole vanno a farsi benedire e ci troviamo di fronte a vite umane, persone sofferenti, bambini, anziani, malati.
E grazie al cielo un po' di umanità ce l'abbiamo, speriamo che anche politicamente, e parlo a livello europeo e, perchè no, anche mondiale, si apra una politica di larghe vedute e fattiva.
Mi sento molto generica e inutile a parlare così, qui i problemi sono precisi e hanno connotati pratici urgenti, non li risolvo io singola.
Personalmente ho già notato da anni che viviamo in una società in cui gli Italiani sono affiancati ormai da gente di mezzo mondo e, a me, fa piacere. Mi preoccupa solo che ci siano tante persone sbandate in questi strati sociali, per cui è più facile che siano fautori e prede di delinquenza e attività collaterali, (italiani e stranieri compresi) quindi documenti, inquadramento di lavoro e rimpatrio per i disoccupati e i malavitosi credo siano legittimi...
Non mi dilungo oltre, l'argomento offre molti spunti che spero altri raccoglieranno. Grazie Young! :-)
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 13 Aprile 2011, 23:01:26 pm
Wow, ecco, kant.51 hai centrato in pieno quello che volevo dire. si, io ho sottolineato troppo la parte povera e bisognosa dell emigrazione, ma come dici tu, ci sono tanti altri aspetti, che io ho tralasciato (anche perchè visto quanto sono prolisso, avrei scritto un libro!) comunque nel nostro piccolo io penso che possiamo fare qualcosa, e almeno io credo di farlo, dando aiuti economici seppur minimi (anche io non sono ricchissimo...)a questa mia amica a cui tengo tantissimo. faccio quello che posso, e quello che il suo orgoglio permette. e non solo, in occasione di compleanni o feste della nostra e della loro etnia, faccio dei piccoli regali ad alcuni bambini bisognosi. niente di che, è solo un pensierino. ma con uqesto spero non solo di dare loro felicità e speranza, ma conto anche che un giorno loro si ricorderanno di come io mi sono comportato, e faranno altrettanto con coloro che hanno più bisogno di aiuto..

e continuo a sottolineare solo la parte bisognosa... ho una bella testa dura! magari la prossima volta...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Young dreamer - 13 Aprile 2011, 23:22:56 pm
Caro shark,non ti devi assolutamente preoccupare,sentiti libero di essere prolisso quanto vuoi! ;) E' molto bello quello che scrivi per quanto riguarda la tua amicizia con faith,e avrai capito dal tono del mio primo post che concordo a pieno con te,ora che noi ci ritroviamo nel "benessere" preferiamo chiuderci nel nostro docile mondo ovattato e non essere disturbati dal fetore di miseria e problemi non nostri...ma quando vedo un ragazzo piangere disperato perchè ha paura,perchè è stressato,perchè non vuole tornare in un Paese dove troverà quasi sicuramente la morte,io non ce la faccio,da ingenuotta buonista quale sono non resisto,perchè sento di non poter nemmeno minimamente immaginare l'orrore che può aver patito quella gente,perchè sono infinitamente fortunata per essere nata dove sono nata,e non per qualche merito ma  per puro caso.

Per ciaccarella,condivido la tua amarezza!

Per Kant,hai perfettamente ragione.Lo sai,io mi faccio prendere molto facilmente dai sentimenti :-) ,mi animo subito anche per un nonnulla,ma sono d'accordo sulla questione della regolarizzazione dell'immigrazione,anche perchè se non è gestita bene anche gli immigrati con le migliori intenzioni saranno costretti a fare scelte discutibili per sopravvivere.I nostri "centri d'accoglienza",le nostre tendopoli,non sono purtroppo organizzate in modo tale da consentire una permanenza prolungata,le condizioni igienico-sanitarie sono al limite della decenza,e tenere rinchiuse in pochi metri come in un ghetto tante persone manderebbe fuori dai gangheri chiunque...ecco quindi che sorge il pericolo che la disperazione di queste persone venga sfruttata e manipolata dalla malavita,senza contare naturalmente anche i delinquenti veri e propri che in queste occasioni ci sguazzano.Solo che...non so,ho comunque l'impressione che i politici stiano risolvendo tutto molto approssimativamente e frettolosamente,senza un'approfondita considerazione e riflessione sul problema e sui singoli casi,un tentativo di riassorbire l'emergenza il prima possibile,non importa come...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 13 Aprile 2011, 23:32:43 pm
Siete tutte persone molto dolci... davvero tenerissime =)

i politici troppo spesso cercano di risolvere la situazione "tamponando" e non risolvendo il problema alla radice. con questo non voglio dire che sarei migliore di loro, al loro posto. dico solo che mi piacerebbe che i problemi si risolvessero in modo pulito,giusto. uno spostare da una parte all altra, un rimandare semplicemente a casa delle persone, non è risolvere un problema, ma è solo un modo per fare bella figura agli occhi di chi osserva la parte superficiale. e inoltre, in questo caso particolare, fa contenta anche la parte di paese contro l' immigrazione... e credo che questo sia molto triste...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Alamuna - 14 Aprile 2011, 14:53:33 pm
A quale casa dovrebbero tornarsene questi poveretti? Se ce l'hanno, è una casa di guerra.
Come ha già detto qualcuno, per fortuna esistono le persone che concedono il proprio aiuto, che si mettono nei panni degli immingrati e decidono che se fossero al posto loro farebbero esattamente la stessa cosa, scapperebbero, cederebbero alla paura, cercherebbero un posto migliore dove vivere la propria vita. Purtroppo queste persone "di buon senso" non sono al potere.
I politici pensano solo ad assicurarsi che i loro stipendi rimangano stabili. Mai che ci sia la scomparsa di neanche uno ZERO nella somma dei loro stipendi. E intanto che loro si preoccupano di questo, la gente scappa, soffre e muore.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 14 Aprile 2011, 17:05:23 pm
Dici il vero, Alamuna.

D'altra parte, chi rinuncerebbe a parte del proprio stipendio per darlo a qualcuno che non conosce? non so quante persone lo farebbero... io nella vita (anche se sono ancora molto giovane) mi sono dovuto sudare tutto, ogni centesimo e ogni bene che ho, io difficilmente rinuncio a qualcosa di mio. Certo ci sono volte che lo faccio, ma farlo per bambini o per persone a cui voglio bene credo sia un pò diverso. se io avessi un minimo di disponibilità economica in più, forse darei qualcosa a poveri, imparando così a conoscerli. d'altra parte non riesco a concepire nemmeno l' idea di fare benficienza indiretta (del tipo donando soldi ad enti che si dedicano a questo): io associo la beneficienza al contatto umano, in quanto credo che queste persone non abbiano bisogno di molti soldi. piuttosto credo che aiuterebbe di più un supporto psicologico che dia loro la forza di iniziare una vita. perchè l' esperienza che sto provando sulla mia pelle mi porta a dire che non è facile iniziare una vita da zero. ma non è tanto difficile per i soldi, quanto per degli ostacoli psicologici. e credo che il modo migliore di aiutarli sia trovare qualcuno che li supporti...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Juliet - 14 Aprile 2011, 19:19:14 pm
avete detto tutti cose giuste. Purtroppo il razzismo, o la discriminazione, che dir si voglia, si vede sempre, ogni giorno, anche nelle minime cose: ad esempio nei telegiornali, quando si parla di un immigrato in stato di fermo o arrestato per l'uccisione di un italiano se ne parla per giorni, a volte con frasi anche molto pesanti. quando si tratta di uno straniero che uccide un suo compaesano o di un italiano che fa del male un extracomunitario è già tanto se danno la notizia e ne ho avuto una dimostrazione negli ultimi giorni. Senza contare le frasi di persone che secondo me si credono intelligenti ma potrebbero vantarsi invece della loro enorme ignoranza; persone che dicono cose tipo: "appena si avvista un barcone bisognerebbe sparare a tutti con un bel mitra, poi vediamo se vengono ancora in italia." Ma vi pare? Io non riesco a capire come la gente possa arrivare a pensare cose di questo tipo. Ok, da un lato l'immigrazione può essere un problema, perchè in effetti la gente da accogliere è tanta, ma questo non significa che siamo autorizzati a voltare loro le spalle, a dir loro: "arrangiatevi!". Quello che a me da ancora più fastidio è che venga fatta di tutta l'erba un fascio: tra coloro che arrivano qui ci saranno sicuramente dei delinquenti, ma non dimentichiamo che i delinquenti ci sono anche tra gli italiani: ascoltiamo seriamente  e senza pregiudizi per una volta un telegiornale serio, quindi non Studio Aperto, e facciamo il conto di quanti italiani vengono indagati ogni giorno per ogni genere di crimine. E' inutile fingere di non vedere o non sentire, non serve a nulla avere le fette di salame sugli occhi. Quello che ancora mi innervosisce è la gente che se ne esce con frasi tipo: "Vengono qui e vogliono dettare legge. Prova ad andare tu da loro e vedrai se puoi fare quello che vuoi." Su questo argomento ce ne sarebbero di cose da dire: per prima cosa teniamo presente che se fanno quello che vogliono, non è colpa loro, ma colpa del nostro governo che lo permette, e non solo a loro; secondo consideriamo anche che noi siamo in un paese libero e democratico, in cui ognuno è libero di pensiero e religione. Quindi se loro vogliono la moschea, non vedo perchè non dovrebbero costruirla. E fare il ragionamento secondo qui noi nel loro paese non potremmo costruire i nostri luoghi di culto è un ragionamento infondato per il semplice fatto che il loro non è un paese libero e democratico come il nostro. Punto, fine del ragionamento. Allora, invece di odiarli per i loro difetti, perchè non cerchiamo di vedere i loro pregi? Perchè non cerchiamo di vederli come persone uguali a noi in tutto e per tutto? E' vero che non tutti mostrano gratitudine, ma non dimentichiamo che quello che sentiamo alla televisione non sempre corrisponde alla verità. E' vero che tra le persone che arrivano, molti saranno delinquenti, forse anche la maggioranza di loro, non lo sappiamo, ma se anche 9 su 10 fossero delinquenti, c'è sempre quell'uno che è onesto e non merita di essere trattato male come gli altri. Pensiamo a come vivremmo noi una situazione del genere. Rendiamoci conto che se gli italiani che vivono all'estero, o i discendenti degli italiani emigrati, rientrassero nel loro paese, dovremmo creare una seconda Italia. Perchè gli italiani non hanno mai smesso di andare via dal loro paese. Mettiamoci nei panni di quella povera gente, guardiamo i loro occhi e chiediamoci cosa vorremmo noi se dovessimo trovarci in una situazione simile alla loro. E agiamo di conseguenza. Ci vuole così poco per fare del bene: a volte basta un sorriso o una parola gentile. Questa non è utopia, è realtà. E quello che ci vorrebbe è anche che certa gente che ha potere politico e religioso dia l'esempio in questo, ma purtroppo non è così, non per tutti almeno.
Quindi, è vero, bisogna imporre delle regole, mettere dei paletti da non oltrepassare, ma questo non significa assolutamente rimpatriare quelle persone. Anche perchè chi è stato delinquente là dove per vivere forse doveva necessariamente rubare o altro, potrebbe essere onesto qui, se si da una possibilità. La gente può cambiare. ovviamente sempre ponendo regole e norme.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 14 Aprile 2011, 20:35:26 pm
Io stesso un tempo ero una di quelle persone ignoranti che davano addosso agli immigrati in quanto immigrati. e ricordo che lo facevo per odio, perchè le consideravo persone chiuse, persone che seguivano una religione senza senso (io ero ateo all epoca). persone sporche, dei mostri. in realtà avevo solo paura di loro, paura di trovarmi solo immerso in persone che non conoscevo, e che odiavo per il semplice fatto che mi si era stato insegnato che andavano odiati.
Si perchè nella mia regione (non per molto, finalmente mi trasferirò altrove molto presto), la valle d'aosta, la popolazione odia tutti coloro che non appartengano al loro culto dei monti. odiano i "terroni" perchè non sanno apprezzare il loro stile di vita calmo e rilassato (che io apprezzo molto, perchè credo aiuti a vivere meglio la vita). odiano gli immigrati, perchè sono immigrati. e odiano le persone che non seguono le tradizioni.

la gente che odia un intero gruppo di persone, credo lo faccia per paura. il popolo della mia regione odia per paura di perdere il proprio stile di vita, le proprie tradizioni. e odia persone come me perchè sono controcorrente, sono una minaccia a loro e al loro modo di vedere il mondo. hanno paura di essere conquistati.e questo credo accada anche in tutte le altre regioni.

ma l' odio genera altro odio, e per questo, mio malgrado, io odio la mia regione. lo so che alla fine dimostro di essere come loro, dimostro di essere anche io chiuso di mente. e per questo tengo il mio odio per me, lo tengo dentro e cerco di non farlo trapelare. e come me, gli extracomunitari imparano ad odiarci, così come i neri odiano i bianchi per il razzismo. è un circolo vizioso da cui è difficile uscire.

Il luogo comune che tutti gli extracomunitari sono delinquenti nasce proprio dai mezzi di informazione. fa più notizia un rumeno che stupra un italiana o un italiano che stupra una rumena? la risposta è scontata. alla fine quello che conta per i mezzi di informazione è che la notizia deve fare audience. perchè alla fine è così che funziona la società moderna. e trovo che ciò sia molto triste.

inoltre, in molti insultano i marocchini e, più in generale, tutti i popoli mussulmani. e lo fanno per semplice persecuzione. ricordo che qualche anno fa, il parroco della chiesa di un paese vicino ad aosta, aveva criticato fortemente questa religione, in quanto contava un numero più elevato di fedeli in assoluto, avendo quindi superato i cristiani. e questo aveva fatto molto rumore tra miei amici e conoscenti, in quanto erano tutti d'accordo che questo era un male. infatti in molti associano l' islam alla religione dei terroristi, e quindi qualcosa di fortemente negativo.
l' islam è una religione ideologicamente bellissima, che predica l' amore e il bene. il mussulmano è quindi una persona buona e molto legata ad Allah, molto più di quanto i cristiani lo siano con gesù. con questo non voglio dire che l' islam sia meglio del cristianesimo. dico solo che la maggior parte dei mussulmani vive la religione, e parla spesso con Dio. il cristiano invece è troppo spesso una persona disinteressata dalla fede. o almeno così è nella mia realtà.

Inoltre spesso si identificano i terroristi islamici come il male. e questa è un idea sbagliata, in quanto le persone che si fanno esplodere nei luoghi pubblici non sono il male. loro sono persone molto fedeli e dedite alla fede. in genere queste persone hanno avuto lutti in famiglia o tra amici a causa della guerra. altre persone, i veri "cattivi", se vogliamo definirli tali, fanno pressioni psicologiche su questi uomini distrutti dal dolore che si rifugiano nella fede, per indurli a credere che sia il volere di Allah quello di punire i colpevoli del loro lutto.

in altri casi, invece, si offrono dei soldi in cambio di atti terroristici: se una persona si fa esplodere, la famiglia riceve una buona somma di denaro. è quindi sbagliato incolpare l' islam per il terrorismo.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Fabykiss - 14 Aprile 2011, 22:10:55 pm
...è un argomento davvero delicatissimo questo Young..concordo con quanto detto dai miei predecessori..Vorrei sottolinere lo schifo  e la vergogna che ho provato ,essendo italiana,quando il "caro" Bossi ha pronunciato la frase"Immigrati?che andassero via dalle balle" ...Si fa fatica ad accogliere l'altro se è diverso da noi,e non parlo del colore della pelle,mi riferisco a anche semplicemente alle diversità inerenti all'abbigliamento al modo di portare i capelli...questo perchè si vive in una società dove tutti sembrano uguali agli altri....e se c'è qualcuno un tantino più particolare non si cerca di avvicinarlo....Il razzismo è anche questo....Dunque il motivo per cui chi è ai vertici se ne infischia delle lacrime,del danaro speso da queste povere anime ,è palese...Per fortuna ci sono degli angeli,le persone che dedicano tempo e danno amore a questa popolazione tanto martoriata..
Forse sono fuori topic,vogliate perdonarmi :-*
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Young dreamer - 15 Aprile 2011, 00:51:30 am


Inoltre spesso si identificano i terroristi islamici come il male. e questa è un idea sbagliata, in quanto le persone che si fanno esplodere nei luoghi pubblici non sono il male. loro sono persone molto fedeli e dedite alla fede. in genere queste persone hanno avuto lutti in famiglia o tra amici a causa della guerra. altre persone, i veri "cattivi", se vogliamo definirli tali, fanno pressioni psicologiche su questi uomini distrutti dal dolore che si rifugiano nella fede, per indurli a credere che sia il volere di Allah quello di punire i colpevoli del loro lutto.


No,mi dispiace shark ma in questo non sono d'accordo con te,per me i terroristi non sono affatto giustificabili,è per colpa loro se c'è una tale discriminazione delle persone musulmane.
L'Islam è una religione bellissima,in alcuni punti straordinariamente in comune con la nostra,e i musulmani sono persone rispettabilissime con un proprio credo degno di tolleranza e di rispetto...i terroristi,i kamikaze,non sono "persone molto fedeli",perchè qualunque musulmano può dirti che Allah non approva l'uccisione dei propri fratelli,la persecuzione...i terroristi,quando non sono come hai detto tu dei mercenari,hanno una visione estremista e profondamente distorta della religione,non sono veri musulmani soltanto perchè conoscono il Corano e compioni i riti religiosi quotidiani.Così come per me non erano veri cristiani quelli che hanno effettuato massacri durante le crociate.Tralasciando il discorso del "lavaggio del cervello",perchè effettivamente è un discorso complesso in cui i "bambini kamikaze" o quelli che vengono educati fin da piccoli in questo modo non hanno colpa,non essendo molto padroni di sè stessi,il terrorismo(in questo caso dei fondamentalisti islamici,in generale di qualunque stampo religioso) getta solo ombre e infanga il vero Islam,non è espressione di una profonda fede...almeno secondo me.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Juliet - 15 Aprile 2011, 09:26:54 am
purtroppo il problema del terrorismo è ben più ampio, e non mi sento di dare torto nè a Shark nè a Young; Shark ha ragione perchè fondamentalmente è vero: i terroristi sono indottrinati. Uno studio approfondito dell'argomento porta a sapere che il Corano può essere letto e recitato solo in arabo. Per i popoli arabi non è quindi, in parte (perchè anche gran parte di queste popolazioni sono analfabete), un problema, ma per quelli che non lo sono, come i pakistani e gli afghani, il problema invece è molto grosso; è un po' come quando i nostri nonni o bisnonni andavano in chiesa, erano semianalfabeti e sentivano la messa in latino: non capivano un accidente e se chiedevano spiegazioni il prete poteva dir loro quello che ne aveva voglia e loro ci credevano, perchè l'aveva detto il prete. Quindi non dobbiamo dimenticare che molti di questi terroristi sono estremisti perchè gli viene insegnato che è così, perchè sono poveri contadini o allevatori, che probabilmente è già tanto se sanno leggere un brano nella loro lingua o dialetto, figuriamoci in una lingua diversa. Quindi ovviamente se qualcuno dice loro che il Corano dice di ammazzare gli infedeli, loro ci credono. Non hanno la possibilità di constatare che non è così! Perchè il Corano al contrario predica l'amore. Infatti se riflettiamo bene, i musulmani riconoscono Gesù come un grande profeta. D'altra parte ha ragione anche Young nel dire che molte di queste persone sono estremiste punto e basta, travisano quello che il Corano dice, non sono indottrinate da altre persone avide di potere. Purtroppo anche qui, su questo argomento, è impossibile fare di tutta l'erba un fascio. E' impossibile giudicare una persona che si fa saltare in aria uccidendo i cosiddetti infedeli. Anche se io penso che i fondamentalisti siano per lo più i "capi" delle organizzazioni estremiste, che quindi, ovviamente non suicidano per la fede, ma fanno ammazzare gli altri, ma anche questo sarebbe da verificare.
Certo è che chi promuove questi atti di terrorismo assolutamente non giustificati dal Corano, non fa altro che inimicarsi ancora di più gli altri popoli e far vedere sotto una cattiva luce la religione islamica. Dovremmo semplicemente guardare prima il nostro paese, noi stessi e il nostro credo e poi giudicare gli altri. Tra noi non ci saranno terroristi, ma di stragi ne abbiamo fatte e ne stiamo facendo tante anche noi italiani, immischiandoci in affari che non ci riguardano, facendo le cosiddette guerre per portare la pace. Ma la pace non può esserci finchè sussiste l'odio e l'odio nasce dall'ignoranza. A volte non conosciamo nemmeno i nostri vicini di casa e pretendiamo di giudicare chi arriva dall'altra parte del mondo. E poi, forse sarò ripetitiva ma...fare di tutta l'erba un fascio è sempre la cosa più sbagliata. E' questo che contribuisce a generare odio e razzismo. E' questo che ci fa sentire superiori, che non ci permette di togliere le fette di salame dagli occhi, forse perchè abbiamo paura di perdere le nostre tradizioni, forse perchè siamo orgogliosi e non vogliamo riconoscere che anche tra noi ci sono i delinquenti e i disonesti. Ma dobbiamo ricordare che se crediamo a fondo nelle nostre tradizioni, nessuno può portarcele via. Una persona può portarmi via la casa, la famiglia, l'automobile e anche la vita, ma non ciò in cui credo. E ne abbiamo avuto la prova nel corso della storia. E' inutile avere paura di un qualcosa che non c'è nella realtà, perchè l'uomo nero esiste solo nella fantasia. L'argomento è troppo vasto e profondo per essere discusso in così poco tempo. Ci sarebbero troppe cose da dire...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Alamuna - 15 Aprile 2011, 11:50:15 am
Io credo che ci sia da fare una distinzione tra Islam e fondamentalismo. C’è una netta differenza tra i due, poiché il fondamentalismo utilizza valori e simboli religiosi per perseguire fini ed interessi esclusivamente politici. Da quello che ci mostrano i telegiornali (poiché, come ben sappiamo, fa più rumore il male che il bene) siamo portati a pensare al popolo arabo come a un popolo fondamentalista (quindi terrorista e malefico), ma la verità è che ci sono molte correnti diverse e non sappiamo più da che parte guardare se non da quella che ci impone la televisione (la violenza). Ma quando vediamo un arabo, in generale, un uomo col turbante, con la barba lunga, che ci incute terrore, non dobbiamo credere che sia un terrorista. La loro apertura mentale dipende anche da noi! Se ci dimostriamo diffidenti nei confronti di un conoscente, credete che lui si aprirà mai con noi, diventerà mai pienamente nostro amico? Questo succede nella vita di tutti i giorni, nelle nostre case, nei nostri paesi, ma non credo sia molto diverso da quello che succede tra i popoli.
Il Corano (cosa arcinota) non parla assolutamente di terrorismo, non spinge nel modo più assoluto al SUICIDIO (i kamikaze), anche perché sarebbe contro l’idea di Allah stesso (se uno si suicida, rinuncia alla vita per mano SUA e non per mano di DIO, che è invece colui che dovrebbe decidere in merito alla nostra morte). Le persone di cui aver paura sono quelle al potere (i poveri kamikaze altro non sono che persone “ignoranti” comandate dai potenti – credo che di importanza vitale sia la questione suggerita da Juliet riguardo l’ignoranza linguistica di molto popolo arabo – l’arabo è una lingua che non tutti conoscono, si può dire che sia conosciuta solo dai dotti, dai sapienti del popolo, e si sa, il popolo arabo non ha un grande livello di alfabetizzazione, in troppi ancora parlano il dialetto, moooolto lontano dalla lingua araba standard). Infondo, com'è noto, se uno non legge, non si informa, rimane chiuso entro i limiti della sua ignoranza, della sua non-conoscenza.
Per ricollegarmi all’argomento del topic, aggiungo che si parla tanto di “mentalità chiusa” e “arretratezza” di quei popoli, che già di per sé si aprono difficilmente nei nostri confronti, ma ci siamo chiesti cosa ricevono in cambio quando fanno un passo verso di noi? L’accoglienza c’è, siamo democraticamente aperti all’immigrazione, ma come stiamo vedendo in questi giorni nei casi di emergenza assoluta li vogliamo rivedere andarsene nelle loro case, e in più il razzismo ancora radicato nella nostra terra non influisce positivamente sulla loro “apertura mentale”: con il razzismo chiudiamo tutte le porte al prossimo. Il razzismo non si combatte mostrando in televisione solo le cose negative di un popolo, ma lo si può combattere mostrando anche le cose positive (non credo che una religione abbia solo del negativo – l’islam non è fondamentalismo). Io dico sempre che nella stragrande maggioranza dei casi, non guardiamo le cose con i nostri occhi, ma le guardiamo con gli occhi di chi ci vuol fare vedere solo “certe cose” (in televisione). Un ragazzo, che ancora deve formare la sua personalità, è logico che si faccia una certa idea guardando i telegiornali. Il futuro sta nei giovani, ma i giovani sono ammaestrati da una società che non sa ammaestrare.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: kant.51 - 15 Aprile 2011, 19:33:27 pm
Torniamo sempre ai soliti e fondamentali concetti di base: dobbiamo combattere ignoranza e pregiudizi, perchè sono i mezzi con cui, da sempre, uomini hanno manovrato altri uomini, sfruttandoli per fini utilitaristici.
Come riusciremo a farlo, non so, credetemi, ma almeno averne coscienza, parlarne e cercare di operare scelte politiche e personali in questo senso, mi sembra già una piccola cosa positiva: solo una goccia nel mare, ma serve anche questo, e miliardi di piccole gocce formano una pozza d'acqua e.... :-)
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 15 Aprile 2011, 23:42:41 pm
Innanzitutto chiedo scusa a tutti per essermi espresso male. io non volevo dire che TUTTI i terroristi sono o mercenari o persone manipolate... volevo solo fare presente che buona parte di loro lo era.. anche se poi mi sono reso conto di aver proprio sbagliato completamente il modo di esprimermi.. scusate di nuovo...

Sono d'accordo con te, young dreamer, quando dici che il terrorismo infanga il nome di una religione. è vero, in molti odiano l' islam solo a causa di una diffusione dei media degli aspetti negativi (anche questo già detto non ricordo più se da juliet o da alamuna)

Credo invece che la riflessione di kant.51 dia ampio spunto ad un altro argomento, quello della responsabilità.

Il filosofo e scrittore Sartre pensava che ogni nostra azione, l' azione di ogni singolo individuo, apporta delle conseguenze nel mondo che ci circonda. ognuno di noi è quindi responsabile non solo delle proprie azioni, ma in parte anche della realtà che ci circonda.

ho cercato di esprimere il pensiero di sartre in maniera sintetica e semplificata, di modo che sia accessibile a tutti. spero quindi di non aver fatto altri errori di espressione come prima! =)

Ho scelto di citare questo filosofo in quanto mi trovo almeno in parte d'accordo con il suo pensiero, e quindi con ciò che kant.51 ha espresso:
parlarne e cercare di operare scelte politiche e personali in questo senso, mi sembra già una piccola cosa positiva: solo una goccia nel mare, ma serve anche questo, e miliardi di piccole gocce formano una pozza d'acqua

Io penso che ci sia un unico modo per noi, singoli individui apparentemente impotenti, di cambiare la nostra realtà: divulgare il nostro pensiero, la nostra opinione, e descrivere i ragionamenti che ci hanno portato a compiere una decisione o a intraprendere il nostro stile di vita. questo stesso topic è un modo per fare ciò. in fondo finora ci siamo tutti trovati d'accordo sul fatto che il nostro governo non si stia comportando nella maniera migliore per fare fronte all emergenza immigrati.

Ognuno di noi ha espresso anche le proprie idee personali su come si può aiutare queste persone facendo quindi del bene. e quello che credo io, a questo punto, sia che noi, da singoli, possiamo cambiare la nostra realtà, coinvolgendo le persone che ci circondano a proposito di questo argomento (così come di altri non meno importanti), e il metodo è semplice. parlarne. parlarne con coloro che non sono d'accordo con noi, cercare di fare capire alle persone che ci circondano l' importanza di fare del bene al prossimo. questo, credo sia l' unico modo per avere una possibilità di cambiare il mondo.

Il nostro stesso stile di vita parla per noi: il nostro comportamento di tutti i giorni esprime ciò che noi vorremmo anche gli altri facessero. e spesso il solo comportarsi correttamente non basta. perchè tutti noi, parlando di questo argomento, sentivamo un fuoco interiore che ci spingeva a denunciare la discriminazione, a combatterla. e questo nostro fuoco interiore è la chiave per aprirsi agli altri, per fare comprendere al mondo intero il nostro punto di vista e riscuotere così dei consensi. lasciare che la nostra anima bruci mentre parliamo di questo argomento è il trucco per infiammare gli animi e fare in modo di non essere gli unici a "combattere ignoranza e pregiudizi"..

scusate se mi sono lasciato prendere la mano e sono andato ampiamente off topic, ma era un argomento che consideravo legato a questo. inoltre parlare di cose simili mi appassiona sempre molto...
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Juliet - 16 Aprile 2011, 09:17:38 am
Io dico sempre che nella stragrande maggioranza dei casi, non guardiamo le cose con i nostri occhi, ma le guardiamo con gli occhi di chi ci vuol fare vedere solo “certe cose” (in televisione). Un ragazzo, che ancora deve formare la sua personalità, è logico che si faccia una certa idea guardando i telegiornali. Il futuro sta nei giovani, ma i giovani sono ammaestrati da una società che non sa ammaestrare.

Penso proprio che nessuno potrebbe darti torto Alamuna. La televisione e i media in generale sanno modellare le nostre menti come pare e piace a loro. Basti pensare che esiste la distinzione politica pure tra i giornali: "Giornali di destra" e "Giornali di sinistra". E' vero che il direttore di un giornale può avere tutte le idee politiche che vuole, ma la cosa sbagliata è che le idee politiche sue e dei suoi collaboratori influenzino le notizie che poi io vado a leggere.
E purtroppo anche nel caso immigrazione ne abbiamo sentite di cotte e di crude. Ne sentiamo dire talmente tante al telegiornale, che la gente è stata influenzata al tal punto che qui a Brescia, per le vie del centro, dopo le sei e mezza di sera gli italiani non girano più, che ci sia buio o che ci sia ancora la luce. Perchè? Perchè a quell'ora le vie sono piene di extracomunitari, che girano a gruppetti di quattro o cinque, per la maggior parte solo uomini. Io posso capire che può far paura, soprattutto per una donna, vedere in giro solo uomini. Ma qui non è una questione di vedere in giro solo uomini, è una questiono di vedere camminare per le strade solo stranieri. Perchè se al posto di marocchini, rumeni, albanesi, libici eccetera eccetera ci fossero italiani, tutto sarebbe risolto. Quello che colpisce la gente, a parer mio, non è vero e proprio razzismo; è xenofobia, è paura del diverso! Paura di chi ha un altro colore della pelle, un' altra religione, un altro dio, altre tradizioni. E la gente lo teme perchè non conosce queste cose, a volte nemmeno ne hanno la possibilità, perchè i media gettano fango su ciò che è diverso dalla "casta, pura, buona e ridente" Italia. La gente è presa dagli stereotipi, quindi secondo loro: i musulmani sono tutti terroristi, i rumeni tutti ladri e assassini, gli albanesi sono tutti ubriaconi e violenti, i brasiliani sono tutti transessuali, le ucraine sono tutte prostitute. Questo è quello che la gente crede, perchè viene loro imposto. Sono costretti dai media a crederlo. E, senza voler giustificare chi ammazza o è disonesto, ma comunque non si rendono conto che alcune situazioni a volte nascono da situazioni ben più complicate che stanno alle spalle e che noi nemmeno ci sogniamo. E soprattutto non ci rendiamo conto che le stesse identiche cose accadono anche a noi, al nostro popolo, all'Italia. Anche tra noi si nascondono ladri e assassini e prostitute, ma chissà perchè non li giudichiamo mai come giudichiamo un extracomunitario. Tutto il mondo è paese. Il bene e il male ci sono ovunque, senza distinzione.
Comunque, Shark, non ti preoccupare. Stiamo andando un po' tutti un pochetto off topic, io per prima!  :-d
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 16 Aprile 2011, 16:18:02 pm
è xenofobia, è paura del diverso

ecco, è proprio ciò che avevo descritto quando parlavo del mio mondo... mi sfuggiva il termine =s tanto per cambiare =)
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Alamuna - 17 Aprile 2011, 12:55:05 pm
Vi racconto una storiella successa ieri (ve la racconto così vi dimostro che anch'io so essere off-topic  :-d ).
Io e il mio ragazzo eravamo sull'autobus e ci stavamo dirigendo alla stazione per prendere il treno alla volta di Roma. Eravamo una decina di persone a bordo, tra cui un nero (con ogni probabilità senegalese). Ad un certo punto è salita a bordo una signora, penso fosse straniera anche lei, probabilmente rumena o ucraina, ma non è questo il punto. Il punto è che la signora non aveva il biglietto. Non ho ben capito la storia perché ero all'ultimo posto, ma a quanto pare non aveva neanche la possibilità di farlo a bordo perché non avrebbe potuto acquistarlo. Diceva cose del tipo "come faccio, io devo andare a casa, ecc", non aveva assolutamente cattive intenzioni, anzi, stava chiedendo una soluzione al suo problema. Non ho avuto il tempo per capire quale soluzione stesse suggerendo l'autista (ma pare non volesse darle il biglietto o non volesse accoglierla a bordo), che ad un certo punto il senegalese, seduto davanti a me, si è alzato di scatto dal suo sedile, ha raggiunto l'autista, gli ha dato delle monete e ha fatto gesto con la mano per indicare la signora. E' tornato immediatamente al posto come se nulla fosse successo, guardando fuori dal finestrino, come un momento fa, mentre l'autista diceva alla straniera: "Il signore le ha comprato il biglietto". Allora la signora ha preso il biglietto, ha obliterato e non la finiva più di ringraziare il suo "benefattore".
Io sono rimasta senza parole. Sembrerà una cosa da niente, lo so, ma sono rimasta senza parole perché in quel momento mi sono venuti in mente un sacco di pensieri.
Quell'uomo extracomunitario era molto buono. Eravamo in dieci sull'autobus, come ho detto. Perché nessuno di noialtri (bianchi e italiani) si è alzato da quel fottuto posto per aiutare la signora? Perché a me non è venuto di farlo neanche nell'anticamera del cervello e a lui si? Cosa c'è dentro di lui che non c'è dentro di me? Me ne stavo scioccamente a guardare la scena senza che mi venisse in mente neanche lontamente che avrei potuto acquistare io il biglietto a quella signora.
Ne derivo che quell'uomo deve avere dentro qualcosa che io non ho, e che molti altri non hanno.
So che è solo un gesto, un semplicissimo gesto, ma è una cosa che io non vedo tutti i giorni, non so voi. Non è una cosa che succede spesso e mi ha lasciato qualcosa dentro, specialmente in relazione agli accadimenti di questi giorni e a quelli legati alla storia razzista della nostra terra.
Il protagonista di questa storia è uno straniero in mezzo a tanti italiani.
Ecco, è solo uno spunto di riflessione che si ricollega all'argomento di questo topic.
 ^_^
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Juliet - 17 Aprile 2011, 14:29:09 pm
Quello che penso io, Alamuna, è che su 10 persone italiane su quell'autobus, probabilmente ce ne sarà stato qualcuno che se ne fregava della signora, forse anche per pura e semplice cattiveria; ma penso anche che chi come te e il tuo ragazzo seguiva la scena e non si è alzato per fare lo stesso gesto del ragazzo nero, non lo abbia fatto per cattiveria o perchè manca qualcosa dentro di sè; semplicemente quel ragazzo sa cosa significa essere uno straniero, cosa significa essere discriminato, considerato un diverso. Il suo gesto è stato forse dettato da una sorta di empatia. Suppongo che tu fossi a Perugia in quel momento; non so come funzionino lì gli autobus, ma qui a Brescia ad esempio, i biglietti possono essere acquistati sull'autobus solo in determinate fasce orarie: beh, io ho visto più di una volta autisti che facevano l'eccezione per un italiano ma non per uno straniero. Non voglio dire che l'autista dell'autobus sul quale eri tu si sia rifiutato di aiutare la donna perchè straniera, non posso dirlo perchè non lo conosco, non ero lì. Probabilmente nel vedere il gesto del ragazzo, anche lui avrà pensato: "beh, potevo pagarlo io il biglietto alla signora". Ma a noi non verrebbe in mente di fare un gesto del genere, ripeto, non per cattiveria, ma per un'infinità di altri motivi, che nemmeno so.
Comunque è vero, è una cosa che non si vede tutti i giorni. O forse semplicemente non facciamo caso ai piccoli gesti altrui perchè non vengono fatti così, davanti ai nostri occhi. Sono cose fantastiche, che dimostrano che anche gli stranieri sono persone, che anche tra loro ci sono i buoni, che anche loro meritano di vivere una vita dignitosa, che non sono bestie prive di sentimenti; evidentemente quel ragazzo nero aveva capito una cosa semplicissima che Ayn Rand spiegò così: "Siamo tutti fratelli sotto la pelle, e io vorrei spellare l'umanità per dimostrarlo".
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Alamuna - 17 Aprile 2011, 15:58:15 pm
Immagino che tutto derivi da un insieme di cose, che uno è "buono" o non è "buono" anche relativamente a diversi fattori, a cose successe nella sua vita, a "reazioni emotive" o mentali, ma credo che, fondamentalmente, bisogna essere così dentro, bisogna avere qualcosa di speciale dentro. Non tutti possiamo essere delle Madri Teresa di Calcutta o dei Padri Pio (mi scuso per aver citato nomi di persone onorabili ma è per enfatizzare sul concetto). Il gesto di quell'uomo senegalese è solo un esempio sciocco rispetto alla "vera" bontà d'animo di cui parlo, lo avrebbe potuto fare chiunque, ma penso che per fare qualcosa del genere o anche di più bisogna "esserne predisposti".
Sono persone che, non so spiegarlo, ma so che mi capirete, persone che si può leggere sui loro volti e sui loro sorrisi quanto sono buone dentro, quanto bene hanno nel loro cuore, persone i cui sorrisi sono sempre solari e spontanei, mai forzati, persone i cui atteggiamenti e i cui comportamenti e i cui gesti sono assolutamente gratuiti, mai mossi da secondi fini o interessi personali.
Queste persone sono rare. Quello è un dono e non sono certa che tutti lo abbiamo.  ^_^
Quello che mi ha colpito di tutta questa storia non è stato l'atteggiamento dell'autista (non sono neanche certa che la donna fosse straniera, figurati) nè il fatto che la donna fosse o meno italiana, ma solo ed esclusivamente il gesto del senegalese e, in generale, la bontà che mi pareva di leggergli sul volto, quel suo voler essere d'aiuto in maniera gratuita (non solo attraverso il gesto dell'acquisto del biglietto, ma anche attraverso altri atteggiamenti che ho osservato nel corso del viaggio in autobus).

Ci sono al mondo persone dedite al prossimo, all'aiuto, al sacrificio, ne esistono tante, sicuramente, ma non troppe  :s .
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 17 Aprile 2011, 16:39:08 pm
Che bella storia! sono felice quando sento parlare di persone così, perchè mi fanno ancora sperare che il mondo non sia solo un posto in cui la gente cerca di fregarti o di sopraffarti... io credo fermamente nella possibilità di un mondo migliore, mosso dall' amore per il prossimo e dall' altruismo. ma credo anche che un mondo del genere non sia possibile nella nostra società, nel capitalismo. purtroppo non ho altre idee, non saprei cosa proporre per avere un mondo migliore... l' unica cosa che mi viene in mente è che "si stava meglio quando si stava peggio", ovvero più la nostra società progredisce a livello tecnico e culturale, più il mondo diventa difficile, e chiuso. almeno questo è il mio parere. e vedere delle persone così, mi fa sperare che un mondo migliore non sia solo possibile, ma sia anche vicino a noi. e mi ha fatto ancora più piacere sentir dire che è stato un extracomunitario a compiere questo bel gesto, perchè credo che comportamenti del genere siano la loro unica possibilità per integrarsi in modo pacifico con la popolazione.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: ciaccarella - 17 Aprile 2011, 18:37:29 pm
quello che ancora non si accetta o si nega è una solo e semplice cosa, lìidifferenza, lo noto tutti i giorni in varie situazioni,l' apitia e l'indifferenza in ogni circostanza....pongo un semplice esempio: osservo molto le persone nei loro piccoli gesti, l'aprire la porta ad una persona quando porta vari pacchi, aiutare una madre a salire le scale mentre porta il figlio col passeggino, dare un aiuto ad un anziano in vari uffici...ci sono miglia di cose che una persona può fare solo per il piacere di essere presente e credetemi io sono così, a volte mi accorgo che il primo sguardo è guardingo e perplesso  :-) sorrido,il sorriso che manca a tante persone,ci vuole poco è questo che non si comprende,ci vuole propio poco a sconfiggere ogni stupida convinzione.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: shark - 17 Aprile 2011, 22:11:29 pm
Se tutti fossero come te, sarebbe un mondo migliore =s
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: Juliet - 18 Aprile 2011, 17:43:28 pm
sorrido,il sorriso che manca a tante persone,ci vuole poco è questo che non si comprende,ci vuole propio poco a sconfiggere ogni stupida convinzione.

Hai ragione Ciaccarella, un sorriso può fare molto; può cambiare la giornata di chi sorride e di chi riceve il sorriso.

Queste persone sono rare. Quello è un dono e non sono certa che tutti lo abbiamo.  ^_^

Sì, beh, l'essere buoni, veramente buoni, come i personaggi che tu hai citato, è vero, viene da dentro. E sì, è anche vero che non tutti possediamo questo dono. C'è chi per natura vedendo una persona in difficoltà, anche nella più piccola difficoltà, l'aiuta senza riserve. Per fare un altro esempio stupido e banale, c'è chi se vede una donna anziana carica di borsine passa dritto e va per la sua strada; c'è chi invece si ferma e si offre di aiutare quella signora. Io non credo che la persona che non sia ferma non sia buona. Semplicemente la persona che si ferma ha una qualità in più unita alla sua bontà: l'empatia. Io credo che persone come quel senegalese, come Madre Teresa e tutte le altre che cercano di aiutare chi sta loro attorno, dalla ragazzina che sull'autobus cede il suo posto agli anziani al medico che mette le sue capacità al servizio completamente gratuito di chi non potrebbe permettersi cure mediche, abbiano una bontà dentro che non è diversa da quella degli altri, se non per questa qualità: l'empatia, ciò che ti permette di vedere e pensare come la persona che hai di fronte, che ti permette di provare i suoi stessi sentimenti. Una persona buona forse si mette nei panni di chi ha una difficoltà; ma una persona che prova empatia riesce a provare gli stessi sentimenti di chi ha bisogno di aiuto, senza essere in realtà mai passata per quella situazione. E questo secondo me è ciò che determina la straordinaria bontà, anche nei piccoli gesti, di una persona. Del resto l'empatia è una qualità che non tutti possediamo, e coltivarla non è poi così semplice.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: rita - 7 Marzo 2013, 16:43:59 pm
L’accoglienza che l’Italia propone nei confronti di esuli disperati è lodevole. Un po meno, se sempre l’Italia, non è in grado (non vuole o non può) offrire o rendere la permanenza di queste persone dignitosa e conforme alle più semplici regole di civiltà. Come sta infatti accadendo  i buoni propositi non trovano riscontro nell’offrire adeguata assistenza a chi rischia per se e/o per la famiglia la vita, i propri risparmi, ecc.  sia nei lori paesi, sia affrontando un rischioso viaggio, alimentando inoltre un business economico di traffico umano notevole. Illudere che l’Italia, ora più che mai, sia “un’isola felice” è patetico e controproducente per tutti.
Altresì chi comunque si trova a dover patire una pessima  assistenza ed ospitalità, non può permettersi di distruggere quel poco che viene loro offerto.
Meglio dire prima che “non si è in grado di” anziché “vorrei ma non posso”. L’arte dell’illusione lasciamola ai prestigiatori.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: kant.51 - 8 Marzo 2013, 00:52:13 am
Eh sì, il tempo delle illusioni facili, quelle da tivù pubblicitaria, per intenderci, credo proprio sia finito.
Certo che se tutti gli stranieri residenti, ufficialmente o clandestinamente, qui da noi, se ne andassero all'improvviso, resteremmo con un'Italia senza badanti, senza manovalanza nel terziario, senza braccianti agricoli, senza venditori ambulanti e con un numero molto ridotto anche nell'esercito delle prostitute... o_O
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: rita - 8 Marzo 2013, 09:10:45 am
E’ vero Kant ciò che dici ma in un paese dove l’economia è in una tremenda fase di stasi che mina  tutti i settori lavorativi (edilizia, industria, agricoltura, ecc…) anche coloro che si sarebbero adattati a lavori che noi italiani rifiutiamo di accettare, si troverebbero (diversamente da come forse speravano) in situazioni di estremo disagio,  alimentando il già malessere palpabile in ogni contesto, incrementando altresì, pur di “tirare avanti” il mercato dell’illecito, della micro e/o max criminalità, (sempre esistita d’accordo …) ecc.   La sicurezza e l’ordine pubblico atta a tutelare anche i ns. figli risulterebbe inadeguata e insufficiente.
Non ne capisco niente di “pianificazione o strategia politica” ma forse, se chi ci governa si riducesse di numero, chi rimane rinunciasse agli acquisiti molteplici, spudorati privilegi e tanto altro ancora, tutti noi autoctoni e non solo, riusciremmo a vivere in una conciliabile armonia.
Titolo: Re: Tornatevene a casa vostra.
Inserito da: kant.51 - 8 Marzo 2013, 10:36:55 am
Rita, credo che diciamo sostanzialmente cose simili, magari da angolazioni diverse. Viviamo in un mondo che si è rimpicciolito e mischiato, per fortuna, ed è logico che uomini e donne di colori e mentalità diverse vengano a contatto, in uno splendido arricchimento spirituale e culturale che, sempre per fortuna, cresce al di là delle volontà politiche. Quanto poi alla classe politica che ci guida...spero si svecchi e rinnovi davvero, profondamente, perchè i tempi sono saturi e maturi!...