La tua poesia è doc? O è un semplice "componimento di bella scrittura", un surrogato? Ora puoi saperlo, bastano 30 € e il Codex, Albo delle Poesie, certificherà con giudizio insindacabile la qualità di Poesia del componimento.
Le poesie certificate come le fabbriche di frigoriferi o il Parmigiano Reggiano? Non è uno scherzo, è un'iniziativa messa in piedi dalla rivista “letteraria” Krisis, Pagine editore, di concerto con la prestigiosa “Universitas Montaliana di Poesia”. Viene istituito un albo che sarà aggiornato annualmente nel corso di una pubblica cerimonia.
Ma con quale criterio si stabilirà che un componimento è Poesia? Per farlo ci si rifarà direttamente a Platone che definiva Poesia qualsiasi forza che porti una cosa dal non essere all'essere. Semplice, no? E soprattutto insindacabile!
Con 30 € le proprie opere potranno essere inserite nell'Albo delle Poesie e nessuno potrà più dire che non lo siano! E se venissero scartate ci si potrà riprovare l'anno prossimo, in fondo i nostri componimenti di bella scrittura si ritroverebbero in buona compagnia. Insieme a "Alla sera" di Foscolo, al "Natale" di Ungaretti, alle "Chiare, fresche e dolci acque di Petrarca", al "L'infinito" di Giacomo Leopardi. Queste opere, infatti, insieme a molte altre che verranno selezionate nei prossimi mesi, l'insindacabile giuria della rivista Krisis le ha classificate tra le non poesie.
Presunzione che rasenta l'idiozia? O un'iniziativa all'altezza dei tempi, dove “Essere” è “Apparire” magari anche in un Albo della Poesia. Dove per venire riconosciuti è necessaria la certificazione di un esperto, a sua volta certificato. Ma chi ha certificato Galileo, o Leonardo? Chi i grandi innovatori della tecnologia dell'800 e del '900? E come si può certificare un'opera d'arte?
Ci hanno provato in molti a definire la poesia. Ognuno ha posto un accento, ha esaminato un aspetto, ma nessuno è stato esauriente. Spesso le definizioni risultano una all'opposto dell'altra. Per Borges è mistero, per Pascoli è ricordo, per Kafka è malattia, per Loi un grido improvviso, per De Sanctis è ragione messa in musica.
Alcuni concetti tornano più di altri, la poesia è la verità assoluta del poeta, le sue emozioni che si tramutano in parole, ma anche la voce del suo inconscio, il mistero che si svela attraverso i versi allo stesso poeta. La poesia si avvicina più di tante altre forme letterarie alla filosofia, e tuttavia non spiega mai. La poesia rivela con le parole ma ancor più col non detto, il bianco che resta nella carta come diceva Paul Claudel. Non può esserci poesia senza ritmo, la poesia è musica, ma può anche accompagnarsi alla musica, come è avvenuto per secoli e ancora avviene attraverso le opere dei grandi cantautori.
Potrei continuare a lungo ed avvicinarmi all'essenza di cos'è una poesia, senza tuttavia trovare una definizione conclusiva. La poesia non si può definire, la poesia è. La poesia è quando devasta il poeta che la scrive e devasta i lettori. Quando crea comunanza direttamente tra le anime e tra i sentimenti. La poesia comunica anche prima di essere capita diceva Eliot. Facciamo nostro il grido di Wislawa Szymborska “Ma cos'è mai la poesia? Ma io non lo so, non lo so” e come lei aggrappiamoci ad essa come “alla salvezza di un corrimano.”
Articolo tratto dal numero 1 della rivista: "Circolo Pickwick - I solidi ignoti" che verrà presentato a Milano il 20 febbraio alle ore 20 presso la Comuna Baires, Via Parenzo.
http://www.circolopickwick.it/rivista_Pickwick.pdf