Magnaccia
di parole
sfruttano le stelle
per obsolete metafore
Stanchi di retorica
sole e mare
si offrono disgrazie
per riposare
in cattivi esempi
che hanno tempi brevi
Poeti
lo scalpo è nei titoli
per impressionare
destare dal poltrire
vite col pane assicurato
in cerca di leccornie
per nobiltà elogianti
Impastatori di utopie
ciechi a verità ad un passo
cercano gli allori
sull'altrui pelle
conciata con parole
Non c'è differenza
tra preti e poeti
sicuri tra gli agi di terra
cantano il cielo ai disperati
Nei loro amorucoli inceppati
danno il meglio ispirato
sicura e aleatoria la condivisione
non implica sforzi a giocarsi la figura
e come diceva Dante
aver compagno al duolo
scema...la pena
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Da:Vite tremule
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