E' diventato un rito, una piccola mania...
Quando mi sento stanco, nervoso, insoddisfatto, vengo qui al computer e riguardo le foto scattate quel giorno, a Praga.
In particolare guardo una foto: quella scattata sul Ponte Carlo a mezzogiorno di quell'aprile di tre anni fa: inquadratura perfetta, luce perfetta, il fiume nella giusta cornice, la Torre d'ingresso con la sfumatura reale...
E poi quel viso, sulla sinistra, che sporge da una sciarpa bianca e verde, con disegnini minuti di altri colori... E' il viso di una donna giovane, ma non una ragazzina, ha una espressione dolce e intensa, accenna un sorriso, ha i capelli castani spettinati dal vento che tirava forte quel giorno, ricordo la sensazione di freddo sulle braccia, sul petto.
Il viso della donna io non l'ho nemmeno notato nella realtà, era uno dei mille volti sconosciuti che ci portiamo dietro nelle nostre foto, quando le facciamo nella folla, per cogliere un monumento o uno scorcio in una città turistica e sovraffollata. Ma l'obiettivo, preciso e dispettoso, non se lo è fatto sfuggire , mentre osservavo i particolari della foto, solo molto tempo dopo, mi ha colpito con quegli occhi socchiusi, con quel sorriso, quella carnagione delicata...
E' la donna che ho cercato per tutta la vita e non ho mai incontrata...o meglio, l'ho incontrata e non me ne sono accorto, ci siamo sfiorati e nemmeno riconosciuti...
Non so nulla di lei, nè mai saprò. E così lei di me, chissà, forse mi avrebbe amato, non fosse che per aver sentito l'intensità dei miei sentimenti, e non mi si venga a dire che sono pazzo: sono un pittore, sono un fotografo, sono un artista...ho una sensibilità che la gente comune nemmeno può immaginare..io so che quello è il volto della mia donna, l'ho dipinto in centinaia di tele, e ritrovarmelo davanti all'improvviso, nella realtà, senza che fossi riuscito a vederlo, senza speranza di rintracciarlo, di tentare la conoscenza...
Resterà questo: il volto di un sogno, il segno che siamo già vissuti in un'altra esistenza di cui probabilmente serbiamo un ricordo inconscio, e se vi sono stati sentimenti così importanti, lasciano un segno che va oltre il tempo...
Mia dolce sconosciuta, mio amore impossibile... Il mio amico Daniele dice che non sono poi così diverso da tutti gli altri uomini che amano una donna che non potranno mai stringere tra le braccia, di te conosco l'espressione e le promesse che trasparivano dal tuo visino a mezzogiorno, in un giorno di aprile di qualche anno fa, a Praga...