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Autore Topic: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!  (Letto 3312 volte)

Offline Marta Karen Micol

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una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« il: 24 Ottobre 2010, 21:18:23 pm »
Erano loro, lì fermi. Una somma di difetti infiniti che si compensavano, annullandosi nella perfezione dei loro corpi uniti, stesi su quel misero lembo di terra, su quel misero lembo di stoffa. I suoi chiarissimi occhi verdi fissavano occhi nerissimi, evidenziati da un make-up scuro, pesante, marcato, le scavavano il cuore con una facilità che dimostrava quanto fosse coinvolta, quanto fosse fragile nel suo lasciarsi vivere a pieno, come se non avesse mai potuto scegliere, obbligata dalla situazione, obbligata da quella morsa chiamata amore.
Erano lì fermi, incastrati in un attimo, incastrati in un ricordo, entrambi ben consapevoli che non potesse esserci più altro, né un presente, né un futuro, e tuttavia ancora stretti, legati dalla paura, dall’abitudine, ma lei sapeva, si accorgeva di come stessero distruggendo tutto ciò che avevano avuto e decise in quello stesso istante di andare, scelse il dolore e la disperazione pur di evitare l’odio.
Così si stese ancora di più verso di lui, sussurrò addio, gli diede un bacio e si alzò; non scese neanche una lacrima, non udì frasi di risposta, lui non si mosse, come se non avesse motivi per fermarla, come se non ci fosse bisogno di spiegazioni, e lei indugiava ancora, con l’ingenua speranza di essere ripresa, abbracciata, si girò persino chiedendogli se avesse qualcosa da rispondere e lui pronunciò quelle sole parole, l’ennesima lama dritta al cuore: “Non ho niente da dire, perché qualunque cosa potrebbe peggiorare le cose, mi farò male da solo e ora lasciami stare che ho da fare!”
“A questo siamo arrivati?”- si chiese in silenzio mentre si allontanava, con i vestiti un po’ sgualciti- “ A non rendersi neanche conto che le cose sono già irreparabilmente segnate e nessuna parola potrà peggiorarle ulteriormente?”
“A questo siamo arrivati?”- si chiese battendo un pugno su quel piccolo spazio di mondo che ancora conservava il suo calore- “ A non avere neanche la forza, a non avere la voglia, di rincorrerla o di fermarla?”
Dall’esser stati amici erano diventati amanti, dall’esser stati amanti erano diventati sconosciuti, a ricordarsi l’un l’altro che un’amicizia può diventare amore, ma un amore non può tornare ad essere amicizia.

”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline Alamuna

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #1 il: 25 Ottobre 2010, 09:54:03 am »
Questa paginetta ha un ché di speciale, oltre ad esser scritta benissimo. Sei proprio brava!
Ammappete, per essere una pagina scritta di getto  :-) . I pensieri scritti così, senza troppo pensare, sono sempre tra i migliori!
Complimenti!
Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further. (T. Carlyle)

Offline Marta Karen Micol

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #2 il: 25 Ottobre 2010, 12:31:08 pm »
grazie!!! ;) :-)
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline kant.51

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #3 il: 25 Ottobre 2010, 13:23:58 pm »
*marta*....che dire... è tutto nelle tue righe, bravissima!
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #4 il: 25 Ottobre 2010, 13:27:37 pm »
Bimba mia... torno quì, quasi per caso, per sbaglio direi... E trovo te. Un pensiero mi entra in testa, piano piano, poi prepotente spalanca la porta della mente. E trovo te. E trovando te, trovo me.
E trovo un abbraccio forte per te, per me, per noi...
Per avere qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto

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Offline Marta Karen Micol

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #5 il: 25 Ottobre 2010, 15:03:22 pm »
Si guardò allo specchio, cercando di riconoscersi e senza riuscirci, perché c’era qualcosa di drammaticamente diverso in lei, un vuoto che credeva d’aver riempito e che invece era solo stato sostituito da altre persone, da altri corpi che avevano toccato il suo, senza che lei avesse imparato a riappropriarsi della propria storia, della propria anima.
Inesorabilmente, quando aveva deciso di ricominciare, capì che c’era davvero poco da cui ripartire, ma che fosse tutto da ricostruire da capo,rimettere insieme pezzi che mille diverse situazioni avevano disperso e avrebbe voluto l’aiuto di quelli che si definivano amici, avrebbe voluto qualcuno che le tendesse le mano, dicendole che ce l’avrebbe fatta, che nonostante tutto, nonostante il vuoto che la possedeva e la freddezza che le riempiva il cuore, era una persona degna di amore.
Ma non c’era nessuno a consolarla e si rese conto, alla sua giovane età, che le parole sono ben diverse dalle azioni, sebbene ricordasse che quello che stava vivendo era la necessaria conseguenza delle proprie scelte e che quindi ne era la sola responsabile; dopo una notte insonne in cui neanche le lacrime riuscivano a scendere per quanto facesse male sapere di essere sola, per quanto si sentisse un cadavere senza forza, per quanto la consapevolezza di aver perso tutto la stesse logorando, si alzò, fece una doccia, si mise un paio di calze nere, una gonna nera, gli anfibi, maglia nera, si aggiustò i capelli neri facendoli ricci e immobili, si truccò perfettamente dello stesso colore, un trucco pesante e marcato e uscì sotto un diluvio puntuale e tempestivo.
Camminava sotto quell’acqua scrosciante che le accarezzava i capelli, che le bagnava il viso lasciandole tracce di matita nera sulle guance, e si accese una sigaretta, aspirandone il fumo come se fosse la sua sola certezza e nei ricordi si addensavano frasi, accuse, la sua voce che le ripeteva di smettere, che lui odia il fumo e il suo odore e con stizza e impotenza se ne accese un’altra, consapevole che ormai non ci fosse più nessuno per cui non fumare, che ora era libera di fare tutto ciò che voleva, tutto ciò che sentiva.
Camminava e senza accorgersene si trovò lungo il fiume, come se i suoi piedi andassero soli, un ponte dopo l’altro, arrivò dal suo parrucchiere di fiducia, si sedette ad aspettare che fosse il suo turno e quando toccò a lei disse semplicemente: “Tagliami i capelli, come vuoi tu, non m’importa, cambiane il colore, li voglio viola, per favore.”
Lo sguardo che incontrò nello specchio le fece capire che sembrava pazza, che quell’uomo stava pensando che fosse ubriaca o drogata, con il trucco sbavato e gli occhi spenti; “Sei sicura? Non vuoi scegliere qualcosa che ti rappresenti?” le chiese, ma lei fece solo cenno di no, tirando fuori dalla borsa dei post-it, e prese a scrivere, in silenzio.
Quando s’alzò, due ore e mezzo dopo, vide una persona con i capelli viola scuro, corti e lisci e decise che quello sarebbe stato l’ultimo momento concesso ai ricordi, al passato e al dolore; mise a posto penna e fogli, prese i suoi fidati trucchi, si chiuse in bagno e ne uscì perfetta, con gli stessi colori cupi e spenti che però la rappresentavano bene, sulle labbra rese più rosse dal lipgloss splendevano tanti piccoli brillantini, sorrideva. Un sorriso che avrebbe fatto paura a chi la conosceva, per quanto era strano, ma lì non la conosceva nessuno e a guardarla sembrava solo una ragazza contenta, bella e serena.
Prese l’ombrello e tornò a casa in silenzio, i pensieri offuscati dalla musica che le riempiva le orecchie, tirò fuori il telefono e fece la sola cosa che le sembrava normale, scattò una foto: quello era il giorno in cui lei rinasceva, dalle sue ceneri, con le sue sole forze, almeno nei confronti del mondo sarebbe stato come se niente fosse successo; la inviò agli amici, quelli che non le erano stati vicino, la inviò persino a lui, con cattiveria, ben sapendo che le aveva chiesto di non cercarlo, immaginando che potesse dargli fastidio o nel migliore dei casi ferirlo e nel messaggio scrisse semplicemente- . Addio. -



grazie cara kant!!! ;) sono felice che vi sia paciuta!!! :-) <3

piccola mia.... che dirti, solo, semplicemente che appena ti vedo ti stritolo!! dio quanto mi manchi, ma ci vediamo prestissimo!!!!! ;)
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Offline Juliet

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #6 il: 25 Ottobre 2010, 18:55:05 pm »
complimenti, *marta*!!il tuo modo di scrivere mi emoziona sempre!!
"L'effetto trigger" esiste,ma nessuno può dimostrarlo.Perchè nessuno è immune da esso.Tutti abbiamo rimosso dalla nostra mente una brutta esperienza.E allora come sappiamo che esiste davvero?Provate a chiedere alla vittima di una guerra,di un abuso,di una violenza e scoprirete che non sto mentendo.Perchè un viaggio nella mente umana è come un viaggio all'inferno,nel più profondo degli incubi..Anzi, peggio!

Offline Marta Karen Micol

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #7 il: 25 Ottobre 2010, 23:35:49 pm »
Dicembre, è notte. La spiaggia è deserta, solo loro lì seduti, ascoltano il mare ognuno per proprio conto, lontani, lo sguardo rivolto in punti opposti; lui hai il viso rigato dalle lacrime, lei è immobile e non sa che fare, è sempre stata quella forte tra di loro, quella coraggiosa che si assume le responsabilità di entrambi e che prende decisioni pesanti ma necessarie.
Lo sente piangere e nel suo cuore esplodono sensazioni contrastanti, l’amore, la rabbia, per una volta vorrebbe toccasse a lei di lasciarsi andare alla disperazione e invece lei dev’essere quella fredda, a cui non importa di veder soffrire le persone che ama, deve farlo e ne è consapevole, ma non ci fa caso, stavolta:si avvicina, lo abbraccia, appoggia la sua testa contro la propria spalla e lascia che quelle gocce salate le bagnino la maglia, arrivando fino alla pelle.
Come al solito, è poco vestita e il freddo le entra dentro le ossa, un brivido la scuote mentre è lì ferma in silenzio a consolarlo con le carezze, come si fa con i bambini, lui se ne accorge, toglie la giacca e l’appoggia sulle sue spalle, l’abbraccia per scaldarla un po’ di più, si gira e le chiede:
-Perché? Perché dobbiamo ridurci sempre così?
Lei non risponde, non sapendo che dire, troppi pensieri le affollano la testa e non vuole peggiorare le cose, così semplicemente bacia quelle labbra che tanto ama, un bacio profondo che racchiude tutto ciò che sentono e che a parole non hanno mai saputo dire, forse perché non c’era neanche la possibilità di farlo. Con una mano, accarezza quel viso bagnato asciugando le sue lacrime, si stacca e gli sorride; sa che il suo sorriso è più utile di mille parole, e torna a baciarlo, lì al freddo si stringe a lui, mentre il desiderio si impossessa di entrambi e l’aria diventa elettrica, mentre il mare fa rumore e le stelle lasciano il posto a nubi dense e scure, lei sussurra: “Si prepara una tempesta, che facciamo?”
La risposta la sconvolge, è sua e sentirla da lui le dimostra quanto gli abbia insegnato, come si siano plasmati a vicenda, cresciuti insieme e le spunta un sorriso spontaneo, anche se avrebbe voglia di piangere: “Restiamo qui a bagnarci, è bella la pioggia che ci cancella un po’ il dolore”.
Così restano lì stretti, mentre  il cielo inizia a gocciolare, di nuovo in silenzio, occhi negli occhi, un bacio dopo l’altro, dopo poco però si alzano, inizia a far troppo freddo, vanno fino alla macchina e tornano a casa, dalla radio i Negrita si alternano a Ligabue e il viaggio sembra troppo breve e troppo lungo e parcheggiare richiede troppo tempo e aprire il portone in fretta e fare le scale di corsa, arrivare dentro casa e restare al buio, spogliarsi, avvinghiarsi, stretti, vicinissimi, mani che si rincorrono, la lingua che scorre sulla pelle, lenta veloce, un bacio sul collo, sulla spalla, sul petto, e scendere giù, più giù e risalire lentamente, una carezza languida che scalda il cuore.
La frenesia sale mentre gli occhi si incontrano, mentre le pelli si toccano sempre più e un lenzuolo leggero li copre, mentre il freddo si trasforma in calore, in sudore; come allontanarsi da tutto il mondo, dalla sofferenza, dalle delusioni, solo perdersi, avvicinarsi, racchiudere la vita in pochi gesti semplici, scontati eppure così preziosi, per lei che per la prima volta vorrebbe vedere il tempo fermarsi, per lei che non ha bisogno di bere per star bene, per la prima volta dopo tanto tempo e scende una lacrima silenziosa nascosta dietro le sue spalle, confortata nel suo abbraccio, sentendosi al sicuro.
Di nuovo silenzio, pace, calma, mentre il cuore continua a pompare veloce e i pensieri accantonati per un momento tornano, profondi, a logorarli entrambi e si discostano di nuovo, divisi di nuovo.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline Alamuna

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #8 il: 25 Ottobre 2010, 23:57:01 pm »
Non avevo mai letto nulla di tuo fino ad oggi, e sono contenta di questa rivelazione!
Mi piace molto, sai suscitare emozioni, sai far vivere con passione brevi momenti ma di una profonda intensità.
Complimenti!
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Offline Marta Karen Micol

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #9 il: 26 Ottobre 2010, 19:23:28 pm »
@ juliet: grazie piccola!!! sono felice che ti emozioni! :-X
@ alamuna: semplicemente perchè avevo smesso di farlo... grazie milel dei complimenti!!! :-X
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline Marta Karen Micol

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Re: una pagina scritta di getto, senza troppo pensare!
« Risposta #10 il: 7 Dicembre 2010, 20:29:55 pm »
7.12.2010

Si rincorrevano
parti di cuore
rimaste perse nello spazio e nel tempo,
senza che s'accorgesse di averle smarrite,
dimentica di come avessero fatto parte di lei
la gioia, il sorriso, la pazzia.
Mentre un tempo
selvaggio e crudele
le lambiva le caviglie,
impossessandosi pian piano
di quel corpo che non aveva forze per sfuggire,
correre, scappare;
sedette.
Odiare la sfiniva:
esanime tra sensi di colpa rimpianti rancore
sentiva le mani riempirsi di sangue,
le narici impregnarsi di quell'odore
forte, acre
che esisteva solo nella sua testa
ma la rendeva estasiata,
il desiderio potente che quell'immagine divenisse reale
sotto i suoi occhi stanchi
delusi
macchiati.
Sapeva di non poterlo fare,
nella sua piena lucidità
si accorgeva che la realtà era
e doveva restare diversa,
eppure quella sensazione di potere,
di dominio,
compensava il forte senso di inutilità e il dolore che le scavavano il petto...
Si alzò,si diresse alla cassaforte,
l'aprì,
ne tirò fuori una pistola, delle pallottole
riempì le tasche ed uscì,
silenziosa.
Raggiunse il posto dove andava a sfogarsi,
la sagoma umana appesa all'albero,
caricò la pistola,
l'adrenalina scorreva prepotente nelle vene
a sentire il peso tra le mani,
prese la mira e sparò.
Vuotò il caricatore
una due tre volte finchè si fu calmata,
si accasciò a terra
in quell'incontro catartico
di testa e cuore,
pianse.
Interiormente,
sapeva che quello era il suo modo,
folle e animalesco,
di chiudere un capitolo della sua vita,
una storia che da sogno
era diventato incubo con il passare del tempo
e mentre le lacrime scendevano
nella consapevolezza che quella sagoma
aveva le fattezze ben definite
di chi tanto aveva amato
si alzò
avvicinandosi all'albero
soddisfatta di aver colpito
cuore
testa
collo,
precisa,
perfetta.
Un sorriso malefico
le modellava le labbra,
mentre tornava
nel posto che aveva sempre chiamato casa
e che stava diventando una semplice
bellissima
prigione.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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