Francesca era rotonda,come la pesca,l'albicocca,usava le labbra per parlare con dolcezza ai conoscenti,agli amici,come un velo di tenerezza che si spandeva ovunque.
Viveva in una provincia malata,con radici in un medioevo non ancora trascorso,era così,cresciuta in una cittadina senza tempo,tutta presa a pregare, a cercare streghe,a condannare il vicino di casa,il parente,l'amico ,non appena capitasse occasione.
Un tempo povero ,di racconti cupi nella campagna di una Toscana greve,dai colori del rosso e dagli improvvisi sprazzi di luce con l'avanzare della bella stagione,esposti con sanguigna fierezza nei suoi campi di girasoli ,nei vigneti,nel grano;
In questa luce Francesca riposava se stessa ,ormai stanca con l'avanzare degli anni di raccontare agli anziani,ai giovani,alle mamme,ai padri ,di quanta armonia si celasse nella natura ,nella vera umanità,sentiva che ormai la vita gli stava sfuggendo di mano e che come sempre, le piccole e chiuse menti del suo paese, stessero trasformando il suo bene in un assurdo male verso se stessa che si trovava sempre più isolata ,sola ,in quella piccola cittadina di anime morte che ormai l'additava come la pazza ,la Santa e la strana.
Faceva ancora freddo in quella mattina d' inverno ,la neve si era da poco poggiata sulle colline delle campagne del Chianti,quando decise ,avvolta in un caldo cappotto dalle trame dell'azzurro e del viola di cambiare vita,prese il suo cappello di lana la sua vecchia borsa a tracolla l'ultimo regalo della madre poco prima che morisse e con uno sguardo simile a quello del canarino quando guarda per l'ultima volta la gabbia che lo teneva prigioniero ,decise ,aprì la porta ,fece un sospirò e via...
Iniziò a camminare ,svelta,mentre la clessidra dei giorni,dei sorrisi correva in fretta ,senza temere le sue rughe, le sue delusioni ,percorse ogni riva ,ogni colle ,le labbra conobbero amore ,il grembo i suoi figli ,ma lei ,incredibilmente,rimase rotonda ,come la pesca e l'albicocca e chiunque l'avesse rincontrata,non potè far a meno di rendersi conto che su di lei ogni ruga era grazia,ogni imperfezione armonia,non potè far a meno di riconoscerle,l'eterna gioventù dell'anima...