E cerca conforto tra le ombre del tempo,
e cerca conforto tra luci soffuse,
tra sospiri ardenti come fiamme,
tra lacrime amare come veleno,
non pensa,
non tace,
non parla,
non vive...
Arrancare è come morire.
In ginocchio nel silenzio dell'anima cerca rifugio,
forse da Dio,
forse dalla verità,
forse da Se Stesso...
La notte cala come sempre,
pacato all'orizzonte il sole si spenge,
la luna e le stelle prendono vita,
fanno da coperta agli alberi, e ai sogni,
Incubi e Uomini,
cala nel sonno, i
l pensiero leggero,
freddo come questa notte che abbraccia il mondo nel suo lenzuolo,
come la morte,
che non sorride e abbandona,
come la fine,
ricerca disperata di un'anima che non riesce a dare un senso all'infinito che lo circonda....
Piange l'uomo,
appoggia il libro del divino al petto...
lo stringe come a trovare consolazione,
perché le sue parole non lasciano niente nel suo cuore?
Sono solo dettate da uomini ignari,
dettate da uomini che non usano parole per spiegare,
ma dialetti come forma d'anima e di perpetuo...
L'uomo non penetra il vero senso di quei termini,
l'uomo non prega con la parte più profonda di sè,
ma col dolore, involucro della sua anima,
è come una veste scura per lei che la nasconde dentro se stesso,
che la occulta nel suo tetro inconscio...
Sulla terra, in ginocchio, passano le ore, ma non il suo Vuoto,
in ginocchio come uno schiavo che aspetta la sua sentenza immobile,
trema nell'attesa...
Ma non consapevole del fatto, che...
E' lui sia il fustigatore che il fustigato...
Vorrebbe essere come il vento,
che irraggiungibile, passa ovunque senza chiedere il permesso,
che va via lontano...
Il Vento un po' immortale,
un po' eterno,
un po' pace,
un po' morte,
si sdraia per terra,
stanco dall'opprimente tormento che porta nel petto,
dall'opprimente battere del suo cuore nelle sue vene...
come una ninna nanna d'infanzia,
lo riporta al grembo materno,
lo porta alla malinconia, all'assenza.
Prega la sua mente immobile,
non sognare,
non pensare
non andare avanti ne tornare indietro,
che si plachi la voce del terrore che si spenga, come il falò al suo fianco...
per colpa del Vento che tutto può...
Ma la mente, gioca e castiga, elabora crea e scompone ogni certezza,
quando la coscenza riposa al pallore della Luna che guarda sospirando il mondo, amandolo,osservandolo nei secoli e nelle sue mutazioni intime e sofferte...
Demoni oscuri,
fatti d'ombre e di fervore,
Tentatori notturti fatti di tenebra e paura
circondano l'uomo nel suo arcano sopore fosco...
Sei la tua sevizia,
la tua angoscia,
il Tuo affanno...
incominciano i Tentatori a soffiare nel suo orecchio..
Sei la tua condanna, denunciano al suo senso.
L'uomo vagheggia nella sua incoscente percezione,
non è reale, non è logico, non è concreto impreca,
i Tentatori formano balli tribali e arcani, l
'uomo in preda ad allucinazioni, costringe il suo corpo a riepiegarsi sulla Terra,
unica madre santa che lo protegge...
I Demoni gioiscono nella sua follia tacita e notturna...
" Qualcuno mi salvi! -grida- qualcuno mi aiuti!-
mentre l'odore di carne che brucia viva
entra nei suoi polmoni e nel suo cuore -
i Tormenti esaltano la loro devozione al demoniaco Male loro fede, loro guida.
La Luna segue assente i passi macabri dei demoni oscuri,
anche lei sa, che come il vento,
loro tutto possono stanotte su quel corpo
aggrovigliato tra paura e morte...
Impetuoso il delirio,
attacca senza lasciare,
lascia senza scomparire,
si placa ma è sempre dentro di Noi.
Nulla può quel Libro coperto di terra,
chiuso e senza Stima,
parole di uomini che conosco la pazzia del male e
la sua assenza di fine giusta.
La luna è stanca di guardare,
le stelle di ascoltare,
i lamenti perpetui dell'uomo,
e della tribù arcana sigillata nel fuoco.
Avvenimenti sconvolgenti hanno visto gli occhi della Luna e delle sue sorelle,
fino all'inizio del primo disfacimento della carne,
fino all'inizio del primo passo del Male sulla madre Terra santa,
che sanguina con lui, che soffre con lui, come una madre che non può parlare...
che non può agire...
ma che soffre insieme a te.
E Le nuvole si aprono,
e la luna è solo un ricordo,
brezza leggera di un mattino pungente,
congelano tutto
anche il sonno mistico di uomo...
Il Sole, piano si alza,
porta luce dove le tenebre hanno gareggiato
esaltate dal silenzio e dall'assenza del Divino.
Condanna il Sole l'uomo,
porta verità alla sua coscenza,
candido,
il vento del mattino cura e guarisce
ogni ferita,
ti accarezza come un Padre buono e puro...
Che ti guarda, con occhi pieni di pena e d'amore,
che ti lascia raccogliere il calore del Sole,
che ti riscalda l'anima e ti fa sciogliere ogni oscura
veste che la isolano...
L'uomo percepisce, che quello che è accaduto la Notte profonda ed eterna,
sia stato tutto reale,
si guarda intorno,
cerca di alzarsi e trema,
nel vedere solcata la Madre terra con passi in cerchio intorno alla sua zona di risveglio...
Debole passo indietro,
debole passo in avanti,
pieno di terra e ferito si guarda le braccia
piene di tagli sofferti, trascurabile è il Libro e pensa alle pene,
mentre le sue discendenze escono in fila dalle scalfiture notture.
E' stato lui a procurarsi ciò?
Non ne ha memeria,
nessun ricordo totale,
solo un terrore immenso
che possa riaccadere di nuovo...
Il Sole cerca di parlare,
ma la sua mente è troppo occupata ad ascoltarsi ed affliggersi per i primi pensieri,
e adesso anche per i secondi...
Vivere,
sentendo solo il tempo passare è come buttare un dono senza estasi,
è come avere ali senza sforzarsi di librarsi in cielo,
"Come vorrei insegnarti a volare-medita il Sole,guardando l'uomo smarrirsi per le sue angosce- Come vorrei farti cogliere ogni meraviglia, che Madre terra offre,
per i suoi figli" Ma l'uomo si trascina cieco e sordo, per le vie plagiate dalla sua mente sconfitta...