TUTTO COMINCIA DA QUI
"Ciao"
"Ciao come ti chiami?"
"Silvia e tu?"
"Alex.Anni?"
"16 e tu?"
"16 anche io.Da dove?"
"Roma tu?"
"Milano"
"Che fai nella vita?"
"Niente"
"Come puoi non fare niente...studi?Cosa studi?"
"Non studio.Vado a scuola ma non studio."
"Vabbè dai,ogni tanto neanche a me va di studiare.Però ti passerà questo momento almeno alla fine dell'anno.Comincerai a studiare perchè non vuoi essere bocciato.Io faccio sempre così,non studio fino a Aprile,poi mi viene la paura e inizio a darci sotto.E così si vede la mia media cambiare radicalmente e riesco a passare l'anno."
"Beata te che fai così.Io non studio e basta.l'anno scorso sono stato bocciato.E quest'anno credo di fare la stessa fine."
"Ma perchè scusami,che ti costa studiare un po'.Non per avere una buona media,ma tanto per passare l'anno?Ti conviene...in che anno sei?"
"Secondo.Ma non mi va di studiare."
"Neanche a me andrebbe sai?Faccio pallavolo tre volte la settimana e quendo torno a casa sono distrutta.Voglia proprio sotto zero.Ti capisco...con la vita frenetica che facciamo,chi avrebbe voglia di studiare!"
"Vita frenetica?Parla per te,io non faccio niente."
"Qualcosa farai dai!Non hai degli hobby?"
"No"
"Qualcosa che ti piace fare?"
"Scrivere"
"Anche a me piace scrivere,vuoi leggere qualche mia poesia?Te la mando via mail...cosa scrivi di bello?"
"Il racconto della mia vita."
"Wow!Allora vedi,se lo scrivi è perchè la tua vita è interessante!"
"Non lo è.Infatti quello che scrivo è una palla!"
"Me ne mandi uno spezzone?Mi piacerebbe leggerlo."
"No,ti annoierei,io annoio tutti."
"Perchè dici questo?"
“Perché è la verità”
“A me non annoi affatto!Perché dici che annoi tutti?!”
“Perché è vero.”
“Chi te lo ha detto?I tuoi amici?”
“Io non ho amici.”
“Allora siamo in due.La tua ragazza?”
“Io non ho la ragazza.”
“Credimi,certe volte è meglio così.Avere il ragazzo certe volte per me è un vero stress!Mi sta sempre addosso,poi a volte mi tratta male.A volte mi ignora e poi se lo faccio io si arrabbia!”
“E perché ci stai?”
“Perché ne sono innamorata.E quindi me lo prendo così com’è!E poi mi sento meno sola da quando c’è lui nella mia vita.E poi mi ama.”
“E uno che ama si comporta così??”
“Beh è questione di carattere non di amore…io so che lui mi ama.”
“Allora se lo sai tu va bene.”
“Sai che sei acido e cinico?”
“Te lo avevo detto,annoio le persone.”
“Beh se dai sempre risposte così ciniche anche di persona ci credo che ti evitano!”
“Non do risposte ciniche,dico solo quello che penso!E poi senti chi parla,non hai detto che neanche tu hai amici?”
“Sì,l’ho detto.E’ vero,non ne ho.Sono rimasta delusa dall’amicizia.”
“Anche io.”
“Si però io almeno ho l’amore!”
“Sì vabbè,hai l’amore…credi di avere l’amore,ma l’amore non esiste!”
“Lo vedi che sei cinico!”
“Non sono cinico.Dico quello che penso.Dici che hai l’amore.Solo perché vai a letto con uno dici che hai trovato l’amore!”
“Io non ci vado a letto!Con chi ti credi di parlare!”
“Non hai detto che ci stai insieme?”
”Beh sì,ma non ci vado a letto.Cosa c’è di tanto strano!Non mi sento pronta a un passo del genere.Però ho trovato l’amore.”
“Vabbè,allora solo perché ti slinguazzi uno dici che hai trovato l’amore””
“Non mi ci sliunguazzo.Lo bacio!”
“OH OH OH grossa differenze!Due lingue che si intrecciano,la saliva che si mischia. Slinguazzamento e bacio,che differenza c’è?E’ questo quello che tu chiami amore?”
“Sei uno str**o!Che ci parlo a fare ancora con uno così!Sei cattivo da morire ci credo che non hai nessuno!Sei un cinico schifoso!”
Effettivamente Silvia non capiva cosa la spingesse a stare ancora attaccata a quel computer.Eppure continuava a starci.
“Lo so che faccio schifo!Dico quello che penso e faccio schifo!A voi ragazzine bisognerebbe solo raccontarvi le tavolette per farvi felice!Beh io non racconto le favole!Forse perché sono reale sono solo.Perché essere reale vuol dire far schifo!”
Alex si asciugò le lacrime che Silvia non poteva vedere.Faceva schifo.Lui lo sapeva.Se l’era detto mille volte,l’ultima cosa di cui aveva bisogno era un’altra persona che glielo ricordasse.Se lo ripeteva ogni mattina guardandosi allo specchio.Se lo sentiva dire ogni giorno a scuola.Solo la madre non glielo diceva mai.Lo abbracciava e lo baciava ogni giorno.”Il mio bel bambino” lo chiamava.Lo faceva andare in bestia.Quando avrebbe capito che non era più un bambino,e soprattutto,che non era bello!E ora quella ragazza,ammesso che fosse una ragazza(Alex era sempre estremamente razionale,quindi sapeva bene che dietro lo schermo di un pc poteva esserci chiunque,spacciandosi per chiunque),gli ripeteva che faceva schifo.E in più,aggiungeva che era cattivo.Lei lo chiamava cattivo.Lei che diceva queste meschinità aveva il coraggio di chiamarlo cattivo.Un’altra lacrima scese dai suoi occhi.La asciugò rapida.Nessuno doveva conoscere il suo segreto,nessuno doveva neanche minimamente sospettare che lui sapeva piangere.
“Le mie non sono favole,è la verità!perché sei così cinico me lo spieghi!?”
Nonostante la cattiveria di Alex,Silvia rimaneva davanti allo schermo.Altre volte le era capitato di chattare con gente che la faceva innervosire.Era sempre uscita dalla chat,o aveva spento proprio il computer.Ma questa volta rimase inchiodata di fronte allo schermo.Dita sui tasti della tastiera che si muovevano rapide in botte e risposte continue.colme di cattiveria.Non sapeva cosa la tenesse lì ma qualcosa c’era.Quella discussione,per quanto cattiva,la affascinava.
“Te lo ripeto,io non sono cinico ma realista!L’amore non esiste,l’amicizia non esiste!E probabilmente,neanche tu esisti.Mi dici che sono una bestia solo perché sono onesto.Magari tu ti stai spacciando per una ragazza di nome silvia e invece sei un pervertito di 40 anni che si diverte a rompere le palle.”
“Io mi chiamo Silvia,e ho 16 anni,e sono onesta.E se non la smetti di trattarmi male chiudo.”
“Chiudi!Ti ho mai detto per favore non chiudere?!”
“Allora chiudo!Stronzo!”
In quel momento Alex si rese conto che quella era stata la conversazione più lunga che aveva avuto da molto tempo.Si rese conto che quella persona,chiunque fosse,era stata l’unica a chiedergli il perché del suo carattere.Era come se quella persona avesse capito che lui dietro quella maschera nascondeva altro. Era stata l’unica a scovare qualcosa.Forse per caso,ma era riuscita a capire che,quella cattiveria,quel cinismo in lui,non era innato.Gli aveva detto che faceva schifo,ma restando incollata a quello schermo gli aveva fatto capire che non pensava che lui fosse così da sempre.Era stata per quasi un quarto d’ora a parlare con lui,non conoscendolo,a chiedergli il perché di tutta quella cattiveria.Di tutta quella rabbia. La conversazione più lunga che lui avesse mai avuto da assolutamente troppo tempo.Non poteva farla andare via.Doveva abbassare le barriere.Non gli costava nulla.Tanto era in chat.Non si conoscevano,non si sarebbero più rivisti.Male che fosse andata avrebbe potuto cambiare nick e scomparire.Doveva sfogarsi,doveva farlo.Era la prima persona che gliene dava l’opportunità.E se fosse stata davvero una ragazza di 16 anni?WOW!La prima ragazza che si interessava a lui.Non poteva lasciar sfuggire quell’occasione,doveva parlare.Doveva far durare quella serata il più possibile.Quella chiacchierata.Quel momento di gloria,quel momento di attenzione quel….Ma mentre pensava alzò lo sguardo sullo schermo:
“AISHADREAM HAS LEFT THE CHAT.”
Silvia aveva chiuso la conversazione.era uscita nervosa dalla chat e per tranquillizzarsi aveva googlizzato la parola Buffy.Il suo telefilm preferito.Così,tanto per distrarsi un po’.Le piaceva quel telefilm perché parlava di amicizia.Parlava di un gruppo di amici uniti per sconfiggere il male.Fra questi una era la cacciatrice,la prescelta,con una forza superiore a tutti gli altri,donatale per sconfiggere il male.Il telefilm era pieno di mostri e vampiri,ma non erano quelli a piacerle.Le piaceva il retroscena, ovvero la grande amicizia che legava il gruppo.Quell’amicizia che lei sognava e che non trovando si era convinta non esistesse.Allora la cercava e la trovava in quel telefilm.
Ma girare per siti riguardanti quel telefilm,quella sera non le tirava su il morale.Si sentiva triste dopo aver chiuso la conversazione.Stranamente triste,senza capirne il perché.Aveva provato a chiamare il suo ragazzo.Il telefono era spento.Già dormiva.L’orologio segnava le 23:00.Già a letto.Niente da fare,non si sentiva affatto serena.Un incomprensibile magone si muoveva dentro lei,e lei non era capace di capirne il motivo.Ma sapeva che era collegato a quella chattata di 10 minuti con un cinico scorbutico. Anche lui era solo.Non aveva né amici né la ragazza.Solo.Quindi anche lui conosceva la solitudine.Egoisticamente ciò la faceva sentire meno sola.Sapere che non era la sola ad essere sola.E aveva trovato qualcuno con cui parlare della solitudine.Qualcuno che poteva capire cosa significasse la solitudine.Il suo ragazzo non lo capiva,era pieno di amici,ma lei,nel suo gruppo di amici non si ritrovava.Ed era sola,e lui non la capiva.E invece forse quel cinico scorbutico l’avrebbe capita.Doveva sfogarsi.Cosa le costava.Tanto non lo avrebbe più rivisto.Anzi visto.Non l’avrebbe mai visto.Male che le fosse andata avrebbe cambiato nick e sarebbe scomparsa.Non poteva perdere quell’occasione di trovare un amico che la capisse…
Rientrò in chat.Con un sospiro di sollievo lesse il suo nome fra gli utenti in linea:DARKFOX.
“Allora ti sei calmato?”
Passarono 5 minuti senza ricevere risposta.Silvia rimase immobile a fissare lo schermo.Mentre le arrivavano decine di messaggi privati con i contenuti più vari.Da semplici “ciao come va?” a pesanti “hai mai fatto sesso virtuale?si può provare…”.Li cancellava uno per uno,senza rispondere a nessuno.Di solito si divertiva a rispondere a chi la contattava mandando a quel paese quelli che la contattavano pesantemente.Erano i soloti pervertiti,e ormai si era abituata.Non si scandalizzava più.Ormai sapeva che in chat il 90% delle persone cercavano brividi falsi mediante il sesso virtuale.Lei rappresentava il rimanente 10 % che voleva solo fare due chiacchiere.Ma Alex cosa rappresentava?Perché se era lì online non rispondeva?Forse ce l’aveva con lei?
Alex era rimasto in linea,ma aveva abbandonato il computer acceso sulla scrivania.Aveva spento la luce,e si era sdraiato sul letto.Aveva cominciato a contare le stelle sul soffitto.La madre gliele aveva messe quando era piccolo e non le aveva più tolte.Gli facevano compagnia.Amava contarle quando,spegnendo la luce,spuntavano al buio fluorescenti .Lo facevano sentire meno solo.Ogni volta che distoglieva lo sguardo da una stella gli sembrava più luminosa delle altre. A volte gli sembrava di vederle muovere.Aveva scoperto,sul soffitto della sua stanza,intere costellazioni a cui aveva dato strani nomi.Era stato per un quarto d’ora a contarle.Poi si era alzato per andare a mettere un po’ di musica.E passando davanti al computer,l’aveva vista.Aveva letto con un sussulto al cuore il suo messaggio.
Come risponderle ora?
“Io non devo calmarmi cara.Io sono così,tu non te ne dovevi andare?Viva la coerenza!”
Aveva risposto col suo solito cinismo.E un istante dopo di era preso a schiaffi da solo.Ci sarebbe voluto un po’ per farlo sciogliere,per farlo aprire,per far cadere quella cinica maschera e tirare fuori il triste ragazzo solo che si nascondeva sotto.Stava a lei farlo.Avere la pazienza di farlo.Se non l’avesse avuta,voleva dire che non era come lui si aspettava.Lui era lì,di fronte allo schermo.Che sperava nel successo di lei.
“Perché rispondi dopo ore cinico?”
“Io rispondo quando mi va e non sono cinico!Smettila ti prego”
Smettila ti prego…ma che gli era preso?Non si era mai rivolto così a nessuno…si stava forse scoprendo piano piano…
“Va bene la smetto.Allora dove eravamo rimasti?Alla tua cinica concezione dell’amore come inesistente?”
“Non ne parliamo più.Io ti ho detto come la penso.Slinguazzarsi o baciarsi come lo chiami tu non basta per amarsi.L’amore secondo me non esiste.Comunque parliamo d’altro.Giochi a pallavolo?”
“Si.”
“Che ruolo hai?”
“Faccio il martello,sarebbe la schiacciatrice di banda.”
“E io faccio l’incudine…AH AH AH!!!Di banda?e che strumento suoni nella banda?AH AH AH”
Alex si era sorpreso scoprendo di saper ancora ridere,anche se per battute sciocche.
“Doveva essere una battuta?Allora sai essere anche simpatico…immaginavo.Posso farti una domanda?”
Alex rabbrividì.Ecco,ora gli avrebbe chiesto perché vedeva tutto così nero,e lui non era pronto a rispondere.Le avrebbe risposto male e lei si sarebbe nuovamente offesa.
“Dimmi pure.”
“Ti sei mai innamorato?”
Non era esattamente la domanda che si aspettava ma comunque,era una domanda da brivido. Innamorato.Non sapeva esattamente cosa volesse dire essere innamorati ma credeva di esserlo stato una volta,una dannata volta.Quella volta che era stato maltrattato da quella ragazza.Glielo avrebbe detto.Non ci perdeva nulla.
“Si,credo di sì”
“E lei com’era, bella?E cosa hai provato?”
“Beh,lei era una fata.Aveva i capelli biondi,lunghi che le scendevano morbidi sulle spalle.Teneri boccoli alla fine di ogni ciocca.Aveva gli occhi azzurri,splendenti.Era abbastanza alta,aveva tutte le forme al punto giusto,per quanto ne so io.Si era veramente bellissima.”
“E cosa hai provato?”
“Non lo so esattamente,mi sudavano le mani quando la vedevo.Non riuscivo a parlare.Balbettavo.”
“E poi cosa hai provato quando l’hai baciata?Anzi come dici tu quando l’hai slinguazzata?”
Un impeto di rabbia scosse Alex.Avrebbe voluto distruggere quel computer.Baciarla?Non era mai riuscito neanche ad avvicinarla!Ma non poteva prendersela con quella ragazza(ormai si era convinto che lo fosse veramente) al di là dello schermo.Lei non poteva sapere.Lei non poteva vederlo.Lei non poteva capire.
“Non l’ho mai baciata.Non mi ci sono mai avvicinato neanche.Non mi ha mai voluto.”
Era arrivato il momento per Alex di aprirsi,di confidarsi con quella perfetta sconosciuta.
Silvia si sentì imbarazzata per aver fatto la domanda sbagliata.
“Mi dispiace.Scusa per la domanda sbagliata.Quanto tempo fa è successo?”
“Un anno fa.”
“Ti va di parlarne?”
“C’è poco da dire.Ormai non ci soffro più.Era bella,quanto era bella.Ma era la classica bella senz’anima. Da allora i miei parametri sono cambiati.Premettendo che non credo nell’amore,se un giorno dovessi innamorarmi,non mi innamorerei più delle forme di una ragazza.Era tremendamente vuota.Ora a pensarci mi fa ribrezzo.”
“Si commettono errori del genere nella vita,non ti scoraggiare dai.Sono sicura che sei un bel ragazzo e avrai la fila davanti alla porta!”
Frase fatta.Lei non poteva sapere che non era affatto così.Non poteva sapere che le ragazze lo prendevano solo in giro e neanche lo consideravano un ragazzo.Non poteva sapere che lui ormai si vergognava ad uscire di casa.
“Già,proprio la fila.Non mi vuole nessuno.E tu invece?cosa provi quando lo baci?”
Appositamente non aveva usato il termine slinguazzare.Per non ferirla.Quella ragazza cominciava a piacergli.gli dava spago,lo lasciava parlare.Non lo accantonava.La mitica chat,luogo in cui puoi essere chiunque.Certo,non appena gli avesse svelato il segreto,anche lei sarebbe scappata.Scomparsa.
Cosa provava Silvia mentre baciava il suo ragazzo?Silvia ci pensò…sentiva il vuoto allo stomaco,il cuore che si fermava,il corpo che le formicolava….no..non provava nulla di tutto ciò.Certo,le piaceva quando si baciavano.Provava una bella sensazione.Si sentiva al sicuro quando lui l’abbracciava.Ma quei classici sintomi mancavano.Ma non l’avrebbe detto a quello sconosciuto. Non gli avrebbe dato un motivo in più per smontarle la sua relazione stupenda.Fece uno squillo al ragazzo.Cellulare ancora spento.Erano le 23:45.Ma sì certo,ormai dorme.
“Io quando lo bacio sento il mondo cadermi addosso.Sento che potrei anche morire in quel momento e sarei felice così.”
Mentre descriveva queste emozioni,si rendeva conto di non provarle…
“Provo un formicolio diffuso,provo un vuoto allo stomaco,il cuore che si ferma ecc…insomma tutti i sintomi dell’amore…”
“Quindi baciarlo ti fa sentire innamorata?”
“Si”
“Capisco…ma tanto l’amore non esiste”
“Avevi detto che non l’avresti più detto.Perché dici che nessuno ti si fila?”
Glielo dico?Non glielo dico? Glielo dico?Non glielo dico? Glielo dico?Non glielo dico? Glielo dico!Trenta secondi per pensare cosa rispondere…se glielo avesse detto lei forse non avrebbe più neanche parlato con lui.Ma alla fine lei era fidanzata e innamorata eppure stava parlando con lui.Quindi forse non le cambiava nulla sapere la verità.E se le fosse cambiato qualcosa,meglio saperlo subito.Prima di sperare di aver trovato un’amica almeno.
“Ho un problema.Sono grasso.Tanto tanto grasso.”
“Beh anche io non sono magra anzi…sono goffa,grassoccia e pure bruttina.Infatti secondo me lui mi lascerà per questo”
“Da quanto state insieme?”
“Due mesi.”
“E in due mesi non si è mai accorto che sei grassa,goffa e brutta?Ma smettila…probabilmente non se ne è accorto perché non lo sei…Io lo sono e infatti sono solo”
Lo aveva detto.Si era confidato.E nel farlo,era uscita qualche lacrima.Saperlo era un conto.Ma dirlo a qualcuno voleva dire averne l’ulteriore conferma.Era brutto,goffo,grasso e…solo.
“Forse sei solo perché sei cinico.anche io mi sento sola sai?Non ho amici.ho un ragazzo ma gli amici mi mancano comunque.”
“No,sono cinico perché sono solo,sono solo perché sono brutto,grasso e goffo.Non ho amici perché non voglio uscire,mi vergogno.”
Si stava aprendo sempre di più e ad ogni parola in più scendeva una goccia in più sulla tastiera.
“Ti vergogni ad uscire di casa!Ma perché!Solo per qualche chilo in più!Anche io sono grassottella,che tu ci creda o no,eppure esco di casa anche se mal volentieri alcune volte.Certe mattine mi vergogno anche io ma poi mi faccio forza e esco.”
“Qualche chilo in più…se te lo dico non parli più neanche tu con me…”
“Dirmi cosa…”
“No…”
“Perché no,potresti dirmi qualunque cosa…parlerei comunque con te,non ci rimetto niente,faccio una chiacchierata…se anche fossi il mostro di Firenze poi chi si è visto si è visto!”
“Peso 110 kg…”
Le lacrime erano finite,sostituite dalla tensione dell’attesa.Pochi istanti di attesa prima di una risposta furono lunghi mesi interi.
“Beh?Che c’è di male?perché non dovrei più parlarti?tutto qui?”
Come?Non era andata via?Aveva continuato a parlare con lui e per giunta non capiva perché se ne sarebbe dovuta andare?!?Non riusciva a crederci…
“Nessuna ragazza mi vuole per questo.Mi prendono in giro pesantemente.Mi deridono.Mi hanno detto che dovrei vergognarmi a uscire di casa così.Lo dicono anche alcuni ragazzi.A forza di sentirmelo ripetere,ora mi vergogno davvero.”
“Tu sei pazzo!Perché ti fai trattare così!E poi scusami perché non dovrei parlarti più?alla fine siamo in chat!!!”
“Le ragazze in chat mi salutano,mi chiedono nome,età,provenienza e poi mi chiedono di descrivermi.Poi scompaiono quando gli dico del peso.”
“Ma che gente incontri!!!Forse ragazze che cercano di rimorchiare online e basta!Ma io non cerco questo…e poi scusami,perché glielo dici?”
“Perché almeno qui speravo di trovare qualcuno che andasse oltre il mio peso”
“La cattiveria spopola anche in chat.Meglio saperlo.Comunque io non scappo.E sinceramente non scapperei neanche se non fossi fidanzata.Mi trovo bene a parlare con te.”
“Davvero?”
“Davvero.Ma scusami,anche il tuo esito scolastico deriva da questi tuoi complessi?”
Gli avrebbe detto anche questo segreto…lei sembrava volerlo ascoltare,e lui non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
“Non vado più a scuola da due settimane.Non esco più di casa da due settimane.Sono stufo.L’anno scorso ho fatto assenza per un mese consecutivo più altre sporadiche assenze nel corso dell’anno,e così mi hanno bocciato per le troppe assenze.Non ha più senso studiare.Ormai mi prendono in giro anche per questo.”
“Alex non credi sia ora di reagire?Ma scusami i tuoi che dicono?”
“I miei?mio padre ci ha abbandonati due anni fa per andarsene con un’altra,lo sento si e no una volta al mese e pure controvoglia.Mia madre ha talmente tanti casini per la testa che mi dispiace darle altri problemi.Quindi fingo di essere malato.”
“Che storia triste.Ma i tuoi amici?Non ci credo che non ne hai…”
“Amici?Cosa sono gli amici…chi ti vuole quando non hai successo in nessun campo!”
“Beh non lo hai perché non vuoi averlo.Per quanto può valere,per quel poco che abbiamo parlato,a me piaci.”
“Davvero?”
“Si.Sei un ragazzo molto sensibile.Sembri fragile.Sotto quella maschera da cinico hai tanta rabbia e tanto dolore.Secondo me dovresti tirarla fuori.Sii combattivo.”
“Per te è facile parlare.Tu sei felice.Hai un ragazzo che ti ama e che ami.”
Silvia si fermò a riflettere.La amava davvero?Ma soprattutto…lei lo amava?
“Già,io lo amo e lui mi ama.Ma non ti credere,anche io mi sento parecchio sola sai?”
“E perché?”
“Perché non ho amici”
“E gli amici del tuo ragazzo scusami tanto…perché non li frequenti?”
“Tutti ragazzini stupidi,parlano solo di ragazze,di sesso e cretinate varie.”
“E lui ?”
Lui non era diverso,ma lei non voleva ammetterlo a se stessa.Anche lui era solo un ragazzino che non sapeva parlare d’altro.Anche se stava con lei.Forse proprio per questo ne parlava.Perché lei non gli dava quel che lui cercava e allora ne parlava.
“Beh,lui è diverso.Almeno lo è con me.Credo che con i suoi amici parli sempre delle stesse cose,ma poi alla fine sta con me.E insomma io non è che sono poi tutto sto granchè…E poi ecco,mi rispetta.Rispetta i miei tempi.Sa che non me la sento.”
“Si vabbè,spero per te che sia così.”
“Ma certo che è così!Allora,torniamo a te…mi prometti che domani torni a scuola?”
Ma chi si credeva di essere questa a chiedere quste cose!!!Non lo conosceva affatto!!!Eppure gli era entrata dentro come un pugno.Lo aveva colpito affondo,lo aveva capito,lo aveva aperto.
“Ti prometto che ci provo.Ma a te cosa importa?”
“Non so cosa mi importi.Però mi importa.Mi piaci te l’ho detto,e mi dispiace sentire che stai giù per dei cretini.Senti so che ti sembrerà assurdo ma:vuoi essere mio amico?”
Ecco fatto,Silvia lo aveva chiesto.Di nuovo la figura da sfigata senza uno straccio di amico con cui parlare.Doveva andarseli a cercare in chat gli amici.e anche lì non aveva successo.Ma che importava,ormai lo aveva chiesto,non poteva più tirarsi indietro.
“Amici?”
Alex non ci credeva,lei voleva essere amica sua?Amica di uno sfigato ciccione come lui?Ebbene sì,lei lo voleva davvero.Ormai era convinto che quella persona aldilà del pc fosse davvero una ragazza.Non poteva lasciar scappare la speranza di un’amica.
“Si amici.Vuoi?”
“Sì,lo voglio.”
“Senti,io ora devo scappare,è quasi l’una e domani devo andare a scuola e devo svegliarmi presto.Promettimi che andrai anche tu altrimenti comincio a non andare più neanche io.Mi importa perché sei un mio amico.”
A-M-I-C-O Alex continuava a leggere le lettere come se non avessero alcun senso.L’amicizia non esisteva,l’amore neanche.Eppure lui era diventato amico di qualcuno.Qualcuno si stava interessando a lui e al suo avvenire.Lo faceva sentire importante.E mediante il ricatto che lei gli aveva fatto,dal suo avvenire dipendeva quello di qualcun altro.Lo faceva sentire ancora più importante.
“Promesso.Non voglio che salti scuola anche tu.Sei una mia amica.”
A scrivere quella parola gli tremavano le mani.
A leggere quella frase le si inumidivano gli occhi.
“Allora io vado.Buonanotte alex.”
“Buonanotte.Silvia,ma come ti ritrovo,ci scambiamo le mail?”
“No,gli amici si ritrovano sempre,se è destino mi ritroverai.Se siamo amici ci ritroveremo.”
“Silvia,ti volevo ringraziare della chiacchierata.Vorrei parlare ancora qualche volta se ti va.”
“Figurati,il piacere è stato mio,piccolo cinico!Certo che mi va”
“Sei stata un vero angelo custode stasera sai?”
“E allora puoi chiamarmi così,il tuo angelo custode”
Lei si sentiva importante.Una chattata di un’ora l’aveva legata a quel ragazzo tantissimo.L’aveva legata più di quanto lei avesse mai legato con chiunque altro.Suo ragazzo compreso.Certo,forse lei amava il suo ragazzo e lui amava lei ma,con quel ragazzo c’era qualcosa di più,un legame in più,più forte.Il legame della necessità:avevano bisogno l’uno dell’altra.Lei non voleva perderlo.Aveva voluto dire la frase del destino sperando che lui insistesse per avere qualche recapito dove rintracciarla.Ma sapeva che il destino raramente ti aiuta se non ti aiuti da solo.
“Allora buonanotte angelo custode.Speriamo che il destino ci assista.”
“Alex,stavo pensando:come faccio a sapere se domani vai veramente a scuola?”
“Te l’ho promesso.”
“Si ma non mi fido.Sei un mio amico ora e ci tengo che tu mantenga la promessa.Facciamo così,ti lascio il mio numero di telefono e domani mattina mi chiami durante l’intervallo.Ma quando mi chiami voglio la prova che sei davvero a scuola.338*******.Io l’intervallo lo ho alle 11 e tu?”
Silvia aveva scritto senza pensare troppo.E si era quasi pentita subito dopo.Forse era troppo azzardato.E poi cosa avrebbe pensato il suo ragazzo? Pazienza,ormai era fatta,al suo ragazzo ci avrebbe pensato dopo.
Alex era rimasto scombussolato da quel numero.Lui aveva chiesto la mail per non perdersi di vista,lei non gliel’aveva data e ora,gli aveva dato il suo numero e aspettava una sua telefonata.Era troppo.Non poteva chiamarla,no,non da scuola.Era incastrato,sarebbe dovuto andare a scuola per forza se non l’avesse voluta perdere.Ma forse l’avrebbe persa comunque.L’evidenza di essere a scuola l’avrebbero data i suoi compagni.Durante la chiamata in sottofondo ci sarebbero stati loro a chiamarlo ciccione,a dirgli “finalmente sei tornato ciccione,torna a casa che è meglio” e cose del genere.Forse l’avrebbe persa comunque.Ma doveva provare.Si segnò il numero salvandolo come Silviangel,perché lei era il suo angelo custode.
“Anche io.Per precauzione ti lascio anche il mio 339*******.Ti chiamo da scuola domani,promesso.Le promesse agli amici si mantengono sempre.Buonanotte Silvia angel.”
“Silvia angel,mi piace come nome!Buonanotte alex,aspetto la tua chiamata”
Silvia spense il computer.Aveva uno strano sorriso sul volto.Un sorriso sincero. Aprì il suo diario e scrisse:”OGGI HO TROVATO UN AMICO:ALEX”.Forse aveva trovato qualcuno con cui parlare e condividere tutto,avrebbe potuto raccontargli le disavventure in amicizia,il perché stentava a crederci ancora, avrebbe potuto forse anche dirgli che non si fidava del suo ragazzo,avrebbero potuto parlare addirittura di Buffy. Insomma,forse avrebbe potuto parlargli di tutto.Guardò il cellulare.Aveva salvato il suo numero come Angel.Anche se lui non lo sapeva,anche lui era stato il suo angelo custode quella notte.Mentre fissava il cellulare,questo lampeggiò.Forse era il suo ragazzo,magari si era svegliato nella notte e aveva pensato a lei.
Alex spense il computer e spense la luce.Si stese sul letto e contò le stelle.Si sentiva felice,stranamente felice.Aveva paura dell’indomani ma non ci pensava. Avrebbe avuto tempo per preoccuparsi,ora voleva solo godersi il momento di gloria.Un’amica.Un’amica per lui.WOW.Contò le stelle sul soffitto e gli sembravano infinite.Le guardò attentamente e scorse una nuova costellazione:la chiamò Angel,perché aveva la forma di un sorriso,il sorriso che Silvia gli aveva regalato.Poi gli venne un dubbio.Un maledetto dubbio.E se lei gli avesse dato il numero sbagliato?Per toglierselo di mezzo.E se lei non si fosse neanche segnata il suo?Con mani tremanti prese il cellulare e scrisse un messaggio.
Silvia rimase qualche istante a fissare il cellulare lampeggiante.Immaginò cosa poteva averle scritto il ragazzo.Si doveva essere svegliato,aveva dovuto aver sentito talmente tanto la sua mancanza da mandarle un messaggio.Magari c’era scritto che l’avrebbe voluta lì,che l’amava.Finalmente aprì il messaggio:
ANGEL: “Mi era venuto un maledetto dubbio.Non è che mi hai dato il numero sbagliato?Silvia,se sei tu fammi uno squillo per conferma.Buonanotte amica mia”
Non era il suo ragazzo ma stranamente Silvia non era triste.Il sorriso si trasformò in una piccola risata.Rispose al messaggio:
SILVIANGEL: “Mi spiace per te ma non so proprio chi sia questa Silvia”
Alex prese il cellulare che aveva iniziato a suonare.Perché un sms e non uno squillo?Forse non era lei?Si fece coraggio e lesse il messaggio.Fu assalito da un’incredibile delusione,rabbia,tristezza.Un misto di emozioni forti e dolorose.Stava per scaraventare il cellulare a terra quando suonò di nuovo:
SILVIANGEL: “Ci avevi sperato eh?Mi dispiace per te e invece sono proprio io!!!Domani non la scampi!Voglio la telefonata a tutti i costi!
Scemotto che non sei altro!Notte notte dal tuo angelo custode”
La rabbia di Alex sbiadì e sul suo viso comparve il sorriso.Lei aveva deciso di giocare?Allora lui sarebbe stato al gioco.Dopotutto,gli amici giocano no?E poi forse l’indomani avrebbe perso quest’amica quindi doveva sfruttare ogni istante per vivere quell’amicizia a fondo.Rispose al messaggio:
ANGEL: “Ti piace giocare vero?Perché non pensi a far giocare il tuo boy?Magari ti sta aspettando nei suoi sogni.Vai a scaldarglieli,poverino avrà freddo! Scherzo angioletto,però forse dovresti mandargli la buonanotte invece di sprecare sms a fare scherzi a me!”
Fu così che cominciò la botta e risposta di sms
SILVIANGEL: “Lui dorme,sms quando dorme non glieli mando.Preferisco prenderti in giro Perché, ti dispiace forse?”
ANGEL: “No figurati,se non hai di meglio da fare…ma non è che poi è geloso?”
SILVIANGEL: “No,lui non è geloso di nessuno!E poi sei un mio amico!Siamo amici vero?”
ANGEL: “Amici sì.Buonanotte angioletto.”
SILVIANGEL: “Buonanotte cinichetto!Baci Baci!”
Baci Baci?Cos’era un bacio?Alex non aveva mai baciato una ragazza,non sapeva cosa fosse un bacio.Forse per questo parlava di slinguazzamento,in maniera così poco romantica,volgare.Cosa era un bacio?Quel “baci baci” era un modo amichevole di salutare,e lo sapeva bene ma non poteva frenare l’immaginazione che vagava.Immaginava come sarebbe potuto essere baciare una ragazza.Magari proprio quella ragazza che era riuscita a farlo parlare,che aveva voluto farlo parlare,che si era dedicata a lui quella sera.Non si erano scambiati neanche le foto.La sua immaginazione vagava.Immaginava di baciare un volto coperto da un turbante,Immaginava il vuoto allo stomaco e i formicolii.Chissà se lei avrebbe potuto volerlo. Dopotutto non era sparita dopo aver saputo del suo peso…forse…Ma no,non era sparita solo perché era fidanzata e voleva solo un amico.Però lui non aveva avuto neanche amici.E allora se lei era speciale,se era talmente speciale da averlo accettato come amico,beh allora forse,chissà…Ma non poteva rovinare tutto,doveva accontentarsi.Però forse l’indomani l’avrebbe persa e allora,cosa ci rimetteva a provare. Doveva fare tutto quello che voleva fare,doveva farlo ora perché domani sarebbe potuto essere tardi. Decise di non mandarla a dormire e rispondere a quel baci baci in maniera scherzosa.O meglio,in maniera nche a lei sembrasse scherzosa.Lei non sapeva che la sua mente stava vagando.
ANGEL :”Ora che ci penso,il tuo ragazzo non è geloso neanche se mi mandi i baci baci?Magari potrei riceverli nel luogo sbagliato…magari sulle labbra”
Aveva aggiunto il sorrisetto per non far percepire che in parte,quel messaggio non era uno scherzo.Per non lasciar percepire che,mentre ci scherzava su,immaginava veramente le labbra di questa sconosciuta sfiorare le sue.E mentre era ad occhi chiusi ad immaginare quel vuoto e quei formicolii,il telefono squillò:
SILVIANGEL : “Sotto la scorza da cinico si nasconde un latin lover allora!Se tu li ricevi nel luogo sbagliato non è colpa mia!Non può prendersela con me!Io lancio un bacio,poi dove lo prendi è un problema tutto tuo”
Era stata al gioco.Alex non si lasciò scappare l’ennesima occasione di allungare quella serata da urlo.Una serata unica,divina,che l’avrebbe accompagnato per sempre.E vai di nuovo con il botta e risposta.
ANGEL :”Allora se è un problema mio posso acchiapparlo con le labbra?”
SILVIANGEL: “Si puoi,ma poi non dire che te l’ho dato io!”
ANGEL:” E che dico?che me lo sono rubato?”
SILVIANGEL:” Si così ti cantano la canzone di piccoli problemi di cuore --dove un bacio rubato è qualcosa in più--!!!”
ANGEL: “Fan sognare,strepitare,bisbigliare dolcemente ...continua tu…”
SILVIANGEL: “I love you…sei un gran simpaticone sai?sono felice di averti conosciuto…”
ANGEL: “I love you significa Ti amo in inglese…ci credo che sei felice,già dici di amarmi!”
SILVIANGEL: “Prima tanto cinico e poi tanto mattacchione!Sei troppo forte!!!Ora vado a dormire davvero!Abbiamo ripreso a chattare senza accorgercene con la differenza che,gli sms li paghiamo!!!
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”
Alex aveva capito che era ora di lasciarla andare davvero.Di chiudere gli occhi e dormire aspettando il giorno dopo.Si sarebbe dovuto alzare presto.Le aveva promesso che sarebbe andato a scuola.Ma non l’avrebbe lasciata andare con una buonanotte da due soldi.Ora che
l’aveva trovata,ora che in due ore lei gli aveva fatto ritrovare la speranza,avrebbe giocato la sua chiave ad effetto.Avrebbe usato i suoi effetti speciali.La sua magia.L’unica cosa in cui era bravo.La scrittura.Le avrebbe mandato una buonanotte da farle venire i brividi senza farle capire quanto era diventata importante in così poco.
ANGEL. “Angioletto,scuoti le tenebre riportando la luce ai miei pensieri,il mio diavolo di ieri lasci oggi spazio a nuovi sentieri.Dormi soave angioletto bello,sotto la pioggia sarò il tuo ombrello.Un amico speciale hai scovato,non ero nulla finchè non mi hai trovato,notte dolce e un sonno beato.”
Silvia lesse il messaggio quasi commossa.Aveva veramente stile nello scrivere.Si era dimenticata di mandargli le sue poesie.Decise che gliene avrebbe mandata una per rispondere a quella buonanotte tanto dolce.Una per farlo restare senza fiato,ma senza lasciar percepire quanto si era legata a lui in sole due ore:
SILVIANGEL: “L’orologio scandisce i secondi,è l’una passata.Nel letto guardo l’orizzonte di nuovi paesaggi mai visti.A cavallo tenerci per mano e osservare l’infinito.Gli amici son come l’acqua,cambiano forma ma non muoiono mai.Sei la mia goccia di rugiada.Notte”
Alex lesse il messaggio.Non sperava in nulla di più dolce.Posò il cellulare.Guardò il soffitto.Guardò la costellazione ANGEL e fissandola,si addormentò profondamente,senza pensare all’indomani.Senza pensare che avrebbe potuto perdere quel gioiello che aveva trovato.Si addormentò sognando,senza volerlo,quel bacio con il volto dal celeste turbante.
Silvia spense il cellulare e si infilò nel letto.Guardò fuori dalla finestra.Poi guardò il suo muro,dov’era il poster di Buffy con i suoi amici.Si alzò,prese una penna dalla scrivania e scrisse sul poster:
CI SIAMO ANCHE NOI
Disegnò stilizzandoli un ragazzo e una ragazza vicino al gruppetto del poster e ci scrisse Alex(non poteva scrivere Angel perché già c’era un Angel in Buffy) e Silvia.Tornò a letto,spense la luce,e si addormentò. Si addormentò ansiosa dell’arrivo dell’indomani,ansiosa perché l’avrebbe risentito,ma stavolta non si sarebbe limitata a leggerlo,avrebbe sentito la sua voce.Avrebbe saputo se era davvero un amico che mantiene le sue promesse.Sognò la sua adorata Buffy che col paletto uccideva un vampiro.Quel paletto gliel’aveva tirato Alex,e ad Alex lo aveva lanciato Silvia.Fu un sogno indimenticabile.Degno di un film.