Nel mio giardino,
recasti con ali di angelo
la carezza gelida del tormento.
Tu fosti il primo ,
fosti colui che ridestò sul mio viso
il sorriso della prima rugiada
di un tenero mattino.
Ma sapeva di aspra
passione ,
assaporare dalle tue labbra
quei baci ,
un infinito
intrecciarsi di pensieri
e emozioni,
e divenni come un giovane albero,
che si piega
dolce, sul calmo e azzurro lago,
perde le sue radici
e muore.
Muore tra le tue braccia ,
sul tuo petto ,
reclina il capo
e si addormenta ,
in quell'unico eterno
sonno dove potrà riposare
da sofferenza e dolore.