Sono stato alla veglia per Welby organizzato a Roma.
Che dire, il martirio di Piergiorgio è durato troppo, e purtroppo non è servito a niente.
In questo caso la Chiesa (e non solo in questo caso) impone le sue idee ad un paese laico, a delle persone che la possono pensare in un modo diverso (giusto o sbagliato che sia). La vita di un uomo che soffre, immobile nel suo letto, nell'agonia incessante e nella non speranza di vivere, con i propri familiari distrutti dal dolore, con un accanimento terapeutico (e non venitemi a dire che non c'è stato accanimento!!) completamente assurdo è secondo voi una vita con la V maiuscola?
Welby ha avuto il coraggio di lottare contro queste ipocrisie,poteva tranquillamente farsi staccare la spina e fare in modo di insabbiare tutto (come viene praticata oggi in molti casi e in molti ospedali, l'eutanasia illegale).
Il filosofo latino Lucio Anneo Seneca scrive che «l’uomo saggio vive finché deve, non finché può» e questo penso sia anche il messaggio divino di qualsiasi religione.
Ma Giordano Bruno sta ancora bruciando, è bruciato con Welby e brucierà ancora in tante persone ancora.
Chiudo con un messaggio lasciatoci da Welby:
...Ci vorrebbero silenziosi, ci vorrebbero costringere in un ruolo che non ci appartiene, ma noi ci faremo sentire, parleremo con le impersonali voci sintetiche offerteci dalla tecnologia, chiederemo, chiederemo, chiederemo… fino a quando, se non l’assordante silenzio di Dio, cesserà almeno l’ingiustificabile silenzio dell’Uomo.
Com’è difficile vivere e morire in un Paese dove il Governo fa i miracoli e la Conferenza episcopale «fa» le leggi.