Veniva dal mare
credo dalla Svezia
stremato, affamato
planando su vento a sbuffi,
vide la terra
smanioso cercando appiglio
finì contro una vetrata
e cadde svenuto
Lo raccolsi
sciolsi dello zucchero
forzatamente l'imbeccai
e adagio in un cartone lo ricoverai
Quando si riprese
nel pugno sentii il suo cuoricino
battere a mille
allora feci trespolo la mano
s'involò e cip cip
forse a ringraziarmi
Non feci in tempo a parlargli
di quella bionda Svedese
conosciuta in spiaggia
che mi fece nuotare nei suoi occhi azzurri
e asciugare sui vellutati capelli
mentre col sorriso in un'aureola
mi rubò il cuore
Non l'ho più rivista
-chissà se per gratitudine
in nuova migrazione
quel pollice piumato
con persuasivo canto
dal cielo a convincerla
a donarmi almeno un dente
a cimelio del sogno
Da questo scritto
è passato un anno
e proprio l'altro giorno con dolore
l'ho trovato impiccato a una trappola
a forma di dentiera
a imitare nero sorriso,
sono sicuro, era lui
aveva un dente in bocca
bianco come la neve
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Da:Poesie Cialtrone
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