Dialogo con la solitudine. :unsure: Una volta chiesi alla solitudine se non si sentiva mai sola.
Rispose: “no, perché ho te”!
Sedemmo sul greto del torrente,
mi guardava con occhi di mare calmo,
la sua voce era uno zeffiro gentile:
“gioisco quando mi chiami a gran voce;
mi vesto a festa e danzo perché mi sento amata
ma quando t’avvicino e non mi vuoi compagna,
sento il tuo odio lacerarmi l’anima
perciò chino il capo come un fiore calpestato!
Mi hai confezionato due vesti:
una di seta, l’altra di spine;
decidi tu quale farmi indossare,
per vezzeggiarmi quando aneli quiete,
o maledirmi quando vuoi soffrire”!
La solitudine cercò il mio sguardo;
la sua voce s’era fatta gorgoglio d’acqua.
“Non abbandonarmi”, mormorò,
anch’io desidero una voce amica”!
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