Casa mia sarà piena di oggettistica orientale

. Ovunque grandi giraffe, cammelli, elefanti, tipo grandi statue di legno, quadri che raffigurano deserti immensi che emanano calde sensazioni, tramonti lontani, bellezze orientali. Colori caldi dappertutto. Non sarà grande, piccola va bene, purchè sia accogliente. Rivestita tutta in pietra all'esterno. Ma per me prima di qualsiasi altra stanza, dovrà esserci Lei: la biblioteca! Vorrei una stanza adibita a biblioteca, che col tempo riempirei di tutti i libri possibili e immaginabili, perchè i miei figli un domani non dovrebbero mai sentirne la mancanza, e dovrebbero avere a portata di mano qualunque libro possa servire loro, qualunque, e io invece vorrei invecchiarci tra i libri. I libri racchiudono la vera ricchezza! Mi viene in mente una frase a tal proposito ma non ricordo nè chi l'ha scritta nè come recita di preciso, quindi sorvolo (vagamente potrei dire si tratti di Hemingway). Però una simile è inserita in uno dei miei libri preferiti "Le nostre distanze" di Angela Bianchini: il prof. Lowenberg, nel primo incontro con la studentessa italiana, dice "Vede, si può anche non possedere nulla, di materiale, voglio dire, ma è quel poco che portiamo con noi che determina il posto che noi scegliamo, il luogo dove metteremo la tenda. A lei sembra di esserci capitata per caso, qui, di non essere al posto suo: il posto, infatti, quasi sempre, è quello che finiscono per darci gli altri. Capisce? Ma con il bagaglio, con questi - e additò i libri - si finisce per sapere sempre dove si è. Se non altro, nel mio caso, perchè sono ingombranti e non ci sono molti luoghi disposti a riceverli".
