Weeeeee, scusatemi, mi sono un pò perso in alcune cosette e ho lasciato la storia inconclusa! (Dannato lavoro...) 
Comunque, eccovi il prossimo capitolo, che in verità non mi ricordo di che parla! 
Buona lettura...6. Gli abitanti del paese (inabitato)
Era oramai mattina. Mio fratello riusciva a stare in piedi. Io per nulla: avevo un sonno tremendo, ma non vedevo l’ora di raccontare il “patatrac” ai nostri amici. Purtroppo non erano dell’umore adatto per sentire certe storie.
Vi spiego perché: di solito, nelle mattine estive, soprattutto quando si è in vacanza, le famiglie vanno al mare. Ma per far ciò, noi avremmo dovuto oltrepassare, in auto, il famoso “miglio della morte”, tortuoso, pieno di curve e senza protezioni. Quindi, niente mare…
Ma la situazione non si poteva reggere, così mio padre e mia madre andarono a cercare qualche nuova casa giù in paese, mentre noi quattro (io, mio fratello mia sorella e l’amica) andammo nella casa degli amici [le catacombe di Alan Quatermain]…
Prima però, andammo un po’ in giro per il paese, per ammazzare il tempo [lì ci ammazzavano a noi, altrochè… e non ci ritrovavano nemmeno!].
Infatti, faceva sempre e comunque paura quel paese dell’800, pure di giorno. Non si sentiva neanche una mosca volare, né un bisbiglio… niente di niente! Gli unici rumori che potevi sentire erano i NOSTRI, all’ora di pranzo. Dalle altre abitazioni, nessun rumore di posate o di piatti…
Iniziammo a pensare [giustamente] di essere gli unici in paese. Cosa che se avessimo incontrato uno scheletro, avrebbe chiesto:
Scheletro: Cosa ci fate, qui, stranieri?
Noi: Siamo venuti qua in villeggiatura…
Scheletro: Cosa dite? Qui non viene nessuno da 200 anni.
Noi: Un fesso sempre si trova che viene a villeggiare qui!
E, noi, eravamo non UNO, ma NOVE fessi…
Comunque, noi, continuando a camminare, girammo l’intero paese, senza vedere anima viva [e, per fortuna, nemmeno morta]. Poi, mentre tornavamo a casa degli amici, vedemmo tre persone anziane [miracolo!]. Ci passammo accanto, non salutammo [niente meno erano zombi, chi li salutava?], e andammo via. Non li abbiamo più incontrati…
Nella casa degli amici, cercammo di passare il tempo in un qualsiasi modo. A casa loro, c’era la Tv, ma non funzionava. Rimanemmo tutto il pomeriggio in cucina a dire caz*ate [in poche parole, ridevamo per non piangere].
Poi, seconda sorpresa: un’anziana signora si affacciò in casa nostra [forse aveva sentito i rumori]. Sinceramente non ricordo cosa chiese, ma parlava un dialetto stranissimo e si esprimeva in modo particolare.
Se una persona normale deve entrare in una conversazione, chiede se disturba, se può parlare… Lei no, era più sottile nell’esprimersi. E, infatti, disse:
Anziana signora: Scussas’, vi molesto!?
In ogni caso, dopo averla gentilmente mandata a quel paese (magari in uno più abitato), scomparve anch’ella, senza mai più farsi vedere.
Ma quell’evento portò alla nostra attenzione una nuova rivelazione: nella casa attigua a quella degli amici vi abitavano alcune persone, di cui due erano ragazze. Quindi, non eravamo gli unici fessi che erano andati a villeggiare lì.
Questo fatto, però, si tramutò in pieno sconcerto quando capimmo, parlando con queste due, che non erano lì in vacanza… Ma ci vivevano! [poverine! Era proprio il caso di salvarle… mostrate loro il Mondo, la tecnologia! Aiutatele!]

*Ehm, scusatemi… piccolo sfogo personale*

Eravamo ancora lì a caz*eggiare e con pochissime speranze di trovare una diversa sistemazione. Ma, d’improvviso, tornarono i miei, dicendo di aver trovato non UNA casa, bensì DUE!
Il Buon Dio fu dalla nostra parte. O, almeno, così credevamo, perché la vacanza da incubo non era per niente finita!