“La musa con l'arpa”
Lei cominciava a sfiorare l'arpa ed io accoccolato vicino al cielo la ascoltavo cominciare a vibrare la voce.
Quelle note spargevano polvere d'argento attorno alla grande Luna che ci guardava immobile da sopra le cime delle colline intorno.
Emozioni spesso viste nel silenzio della notte adesso avevano anima e un corpo. Quelle emozioni danzavano davanti ai nostri occhi prendendo forme dal fumo del fuoco che avevamo acceso perchè le nostre anime non gelassero.
E' tra quelle colline, su quel legno ardente, che vidi bruciare il dolore della solitudine; per una notte. E' per quella notte che le note nate dalle sue lunghe mani e dal cristallo della sua voce mi hanno liberato il cuore.
Il profilo di lei illuminato dalla Luna e trafitto dalle oscillazioni del fuoco, il suo regalo a me che le avevo chiesto vita. E vita lei donava regalando libertà col suo corpo appoggiato all'arpa. E vita lei donava regalando il fiato per respirare l'aria del cuore col suo canto.
Le emozioni di fumo si muovevano senza perder forma, si muovevano nell'aria: Amore costruito dai suoni, tenue ala davanti la Luna. Affetto costruito dai suoni, tenue anello davanti la Luna. Libertà costruita dai suoni, tenue scia davanti la Luna. Eccole le emozioni di fumo.
Magnifica rossa di nero vestita amavi la tua voce ed il tuo strumento. Vidi il tuo canto diventare liquido, scendere sul tuo volto e così lo sentii anche sul mio. E così vidi tremare: la Luna e le colline intorno d'argento sparse e il fuoco e le stelle.
Quando lasciasti l'arpa e ti incamminasti cantando l'addio, mentre il fuoco era ormai tranquillo e la luna cedeva il passo, posai gli occhi tra le mani.
Sentivo il tuo canto mentre la gioia mi scorreva sulle palme delle mani. Poi sentii il tuo canto allontanarsi tra i faggi mentre la malinconia scorreva sulle palme delle mani.
M'addormentai seduto e piegato come un bimbo nella madre. Quando mi svegliai mi restò: il fumo informe dei carboni spenti, la noiosa luce del sole, la tua arpa, l'ultima nota della tua voce nell'anima. Seguii le tue impronte portando con me la tua arpa fuori dal bosco. L'arpa è con me e aspetta te che la suonerai nel bosco, sotto la Luna, vicino al fuoco e io canterò:
-”Lei cominciava a sfiorare l'arpa ed io accoccolato vicino al cielo la ascoltavo cominciare a vibrare la voce.
Quelle note spargevano polvere d'argento attorno alla grande Luna che ci guardava immobile da sopra le cime delle colline intorno...”
SJB 22 Gennaio 2008
Autore: Sir Jo Black 