Sono seduti al tavolo del ristorante.
Sono giovani, accanto a loro il carrozzino, con un magnifico bambino addormentato, le braccine in su, le manine morbide, il faccino sereno.
Lei è bionda, naturale, appena qualche colpo di luce nei capelli, nemmeno ne avrebbe bisogno: il suo viso giovane, reso ancora più intenso dalla recente maternità, ha una carnagione già luminosa di suo, una bocca piccola, quasi imbronciata, occhi piccoli e vivaci.
Lui è alto, siede diritto, quasi impettito, si guarda attorno con calma, non posso fare a meno di pensare all'atteggiamento dei giovani maschi di qualunque specie: controllo e difesa del territorio.
I ragazzi si parlano, ogni tanto spiano il bambino che continua a dormire, ordinano quando arriva il cameriere, si godono la giornata tranquilli, con i piedi che battono ogni tanto, ritmicamente, seguono il ritmo delle canzoni che si sentono dagli altoparlanti.
Arrivano i risotti, cominciano a mangiare, i visi immersi nei vapori profumati che esalano dal piatto.
Un leggero pianto dal carrozzino: lui si alza e prende in braccio il piccolo, che si guarda intorno, la faccina ancora sull'espressione del pianto.
Poi vede la mamma e le tende le braccine.
Lei sorride, lo prende, la bocca del bambino si apre avida, la manina si accosta alla camicetta e tira.
Il sorriso della ragazza si accentua, con un gesto rapido si slaccia e accosta il seno alla boccuccia e il piccolo comincia a succhiare avidamente.
Sono lì, tutti e tre in un'armonia dolce di forme e di colori, la madre, il piccolo al seno, il padre che con le sue braccia circonda e chiude un mondo perfetto.
I giovani guardano il bambino e poi si guardano complici negli occhi. Lui ogni tanto porta un boccone di riso alla sua bocca e poi, con delicatezza, alla bocca di lei, che lo guarda con occhi sereni. Il piccolo continua a prendere il suo latte, la manina appoggiata sul seno della mamma.
La luce che entra dalla finestra a lato, si fa complice di questo quadro naturale, lo ammorbidisce e lo esalta in un gioco di chiaroscuri.
Li guardo ancora per un poco, con il cuore pieno di commozione, non so spiegare quello che provo, certamente sentimenti struggenti, penso che lì c'è tutta l'essenza della vita.
Prendo le mie cose, mi alzo e vado via.
E sento freddo improvvisamente, come se avessi lasciato il sole alle mie spalle.