ciaociao... allora, invece di prepararci per l'esame, l'altro giorno io ed una mia amica abbiamo scritto questo pezzo a quattro mani... che ne pensate???

C’era una volta una ragazza di nome Stefania.
Abitava in un paese di mare, che comunque d’estate non si affollava troppo di turisti, i quali preferivano visitare la vicina città Marinopoli, famosa per il grande porto e per la spiaggia dalla sabbia finissima.
Scogliopoli, invece, il paese in cui Stefania abitava, era solo un insieme di case a precipizio su una scogliera, piena di grotte e, da quanto diceva il saggio Panco, piena di pericoli.
Il saggio Panco era il personaggio preferito di Stefania, in quanto aveva sempre una sporta piena di dolciumi e la testa di racconti (veri, inventati, chissà) che la facevano sognare.
Il saggio Panco le raccontava anche che in un punto imprecisato della scogliera ci fosse una grotta in cui abitava il Diavolo, ma lei (anche se ogni volta il racconto la faceva tremare di paura), a chiunque glielo chiedesse affermava di non crederci. Stando alle dicerie del saggio Panco, ogni volta che qualcuno si avvicinava troppo, spariva. Nessuno ne sapeva più nulla. In molti si erano avventurati alla ricerca di parenti o amici, ma nessuno era più tornato.
Una sera Stefania stava innaffiando la sua rosa quando Michi, il suo migliore amico, corse verso di lei, e tra le lacrime le disse: “Ste, Ste! Ero sulla scogliera con Gipsy, quando all’improvviso l’ho perso! È entrato in un buco nella roccia, e credo che sia rimasto dentro!” prima che Michi riuscisse ad annegargli la rosa con il pianto, Stefania gli propose di andare con lui a recuperare Gipsy, il suo adorato cagnolino.
Arrivarono nel punto in cui Gipsy era scomparso, e Stefania si accorse che si trovavano proprio nel punto che indicava il saggio Panco quando le raccontava la storia del Diavolo.
Scacciando questi pensieri, decise con Michi che avrebbero cercato di allargare l’apertura, così da passarci anche loro.
Con le mani, togliendo massi dall’entrata, l’aprirono abbastanza per passare. Michi, vedendo che all’interno era buio pesto, andò a prendere una torcia.
Erano pronti ad entrare.
Michi e Stefania camminavano vicini stando attenti anche al più piccolo rumore o movimento. Più andavano avanti più faceva buio e freddo, e ad ogni passo la paura cresceva.
Stefania prese coraggio, e si mise a chiamare Gipsy. Anche Michi incitato da Stefania chiamava il suo cagnolino. Quando, all’improvviso, i due sentirono un lontano abbaiare. Stando sempre vicini, si misero a correre nella direzione dalla quale proveniva il rumore. Il problema era che il passaggio era in salita e diveniva sempre più stretto e basso. “Ste, più avanti di così non si va, è troppo stretto!” allora Stefania decise di avvisare il saggio Panco. Prese il cellulare e… “Tuu…tuu…tuu… Pronto?” Stefania raccontò al saggio Panco tutta la storia, intimandogli di venire al più presto possibile. Dopo nemmeno dieci minuti il saggio Panco era già lì.
Quando vide quanto era stretto il passaggio, disse: “ Caspiterina! Qui ci vuole la magia!” e detto questo trasformò i ragazzi e sé stesso in rane, in modo che riuscissero a passare.
Sorpassato il punto stretto, si ritrovarono invece in un grande spiazzo, con al centro un buco, all’apparenza profondissimo. Era da laggiù che proveniva l’abbaiare di Gipsy.
Dal buco, improvvisamente, uscì una nube di fumo, e, dopo di essa… il Diavolo in persona! Teneva in braccio Gipsy, che si dimenava come un pazzo. Il Diavolo disse: “Oh caro piccolo cagnolino! Per fortuna ti ho trovato! Ti eri perso vero? Ma ora starai con me, sarai il mio animaletto da compagnia, e ti chiamerò Bubi!” Michi, forse per dissentire, gracidò, e il Diavolo si accorse di loro. Allora con un sorriso disse: “Guarda Bubi! Rane! Il mio piatto preferito!”