Eccovi finalmente il mio libro….anzi, a dire il vero è ancora la brutta copia
Vi do un assaggio… si tratta di una spy story…. Vedremo…
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Questa è l’introduzione…. Sicuramente dovrà essere cambiata….ma per il momento vi introdurrà alla storia….
Purtroppo per tutto questo testo non mi è possibile parlare dei particolari, dei nomi delle persone e di molte altre cose. Non posso nemmeno assegnare nomi finti alle persone, perché per quanto finti possono essere, si basano su di un fondo di verità e non posso permettere quindi che la vita mia e delle altre persone che nominerò venga messa a repentaglio più di quanto lo sia già.
Il libro ha però lo scopo di rendere partecipe l’umanità di ciò che sta succedendo, e per far questo sto rischiando già troppo, quindi non prendetevela con me. Alla fine capirete tutto. Abbiate solo pazienza. Questo è il capitolo zero…. Si tratta di qualche accenno….e per vari motivi non lo pubblico tutto…
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….
La chiamai. La sua voce mi provocò un brivido lungo tutta la schiena, con un misto di paura per un suo no e l’eccitazione nel sentire quelle poche parole che le uscirono dalle sue sensuali labbra.
Il suo sì mi fece palpitare il cuore, che per l’attesa sembrava essersi fermato.
Le poche ore che ci separarono dall’incontro parvero non finire mai. Il mio cuore batteva forte, forse come quello di un bambino nell’attesa di aprire i regali sotto l’albero.
Sì, era proprio l’attesa. Poche ore, ma il mio cuore si stava preparando all’indimenticabile serata.
Immaginavo già i momenti che avremo vissuto qualche ora più tardi, ma la mia mente era già offuscata. Non riusciva a dimenticare il suo viso, il suo corpo. Il ricordo di quelle sue curve mozzafiato, il suo volto maturo ma con quella bellezza giovanile ed armoniosa, i suoi capelli talmente morbidi che sembrava ti chiedessero di accarezzarli. [….]
La scena continua al ristorante e poi a casa sua….
[….]
Restammo a lungo a guardarci negli occhi, ma ben presto la stanchezza iniziò a farsi sentire e chiuse gli occhi.
Io non ce la feci. Non potevo e non volevo distogliere lo sguardo dal suo viso, dai suoi occhi, dalla sua bocca, dai suoi capelli e dal suo corpo, ancora sudato e velato in parte dal lenzuolo.
Ero come ipnotizzato ancora una volta da cotanta bellezza, ed ero consapevole che chiudendo gli occhi potevo perderla. Volevo che quella nottata, di lei tra le mie braccia durasse in eterno.
Il mio cuore sosteneva che era la persona giusta con cui vivere, sposarsi, avere dei figli.
Ma la mia mente era contraria. Era contraria fin dall’inizio. Solo ora mi resi conto che era il cuore che mi comandava, non la mente.
Ciò che avevo fatto era inammissibile. E questo lo sapevo bene. Già per me la vita non era semplice. Fermarmi più di una settimana in una certa località era molto pericoloso per la mia vita e non solo, anche per quelli con cui ero venuto a contatto. E questo lo avrei capito molto presto.
Ora anche la sua vita era in pericolo, sebbene avessi preso tutte le precauzioni possibili. Ho tralasciato parte del capito.. per non appesantire il post…. Alla fine è solo per darvi un’idea…
All’inizio, la storia sembra non centrare nulla con il racconto….forse lo giudicherete troppo sdolcinato… o troppo “harmony”
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…. Ma verso la fine si inizia a capirne la vera natura….era un modo come un altro per rompere il ghiaccio….
capitolo 1
Il lavoro d’esperto nel campo dell’audio-video era solo una copertura. Ma nessuno lo sapeva, a parte lei. [….]
C’è una breve storia sulla mia vita….
[….]
Fu durante uno dei viaggi che feci per far approvare il preventivo con le ultime modifiche che la mia vita cambiò totalmente.
Ero pronto per fare il check-in ignaro di ciò che mi sarebbe capitato di lì a poco.
Mostrai il permesso all’addetta per il trasporto del materiale contenuto nella valigia da mostrare al committente arabo.
Fece un cenno con la testa, per rassicurarmi che era a posto, e solo allora la notai.
Era una donna stupenda, con degli occhi fantastici ed un viso sorridente.
Ma quando le mostrai il passaporto l’espressione del suo viso mutò, e in qualche secondo mi vidi circondato da cinque poliziotti.
Chiesi spiegazioni per quanto stava succedendo, ma nessuno parlò. Mi condussero in una stanza probabilmente per un interrogatorio, ma mi lasciarono solo.
Il tempo scorreva lento, e più i minuti passavano, più diventavo ansioso.
Arrivò un uomo molto elegante e sicuramente straniero in quanto parlava inglese.
Mi disse di stare calmo ed io gli chiesi spiegazioni.
Non poteva dirmi molto, a parte che apparteneva alla CIA, e che stava lavorando ad un caso d’interesse internazionale sul mio committente.
[….] Diciamo che per ora può bastare….
Ps scusate i vari errori… ma su tratta di una brutta copia…. Comunque se voleste darmi qualche suggerimento oppure farmi notare qualche errore…. Ve ne sarei grato….
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…. Siate BUONIIIII