Luca,
sei ancora qui, dentro di me.
Non credo che qualcuno potrà mai portarti via.Sei entrato di soppiatto, senza che mi accorgessi di quello che mi stava accadendo, ti sei insediato col tuo sorriso, con le tue parole, la tua profondità di pensiero, ed io mi sono persa nella tua anima...girovaga del tuo spirito, sempre in attesa di una tua parola, sempre in attesa di stringerti per un attimo le mani e bere un sorso della tua vita.
Perchè questo sentimento non ha definizione, non ha etichetta, non dovrebbe nemmeno esistere.
E invece c'è, prepotente, come un bambino quando viene alla luce e conosce solo la necessità cieca del nascere, del vivere, comunque sia...
Credimi, non ti chiedo nulla. So di poterti dare poco e non chiedo.
Questo non mi impedisce di volerti bene, di gioire quando riesco a incontrarti, a guardarti negli occhi, ad ascoltare le mille voci del tuo "dentro" che è la cosa più bella che hai, un dono.
Fanne tesoro, non sprecare i talenti che la vita ti ha dato, sappi esserne orgoglioso, giustamente, ma anche umilmente, perchè il Dono è benedizione e maledizione, è un fardello da portare e darà più gioia agli altri che a te...portare alla luce nuova vita è compito della donna, ma la nascita è un tragitto doloroso anche per l'uomo che crea.
Troverai questa lettera quando sarò ormai lontana, ma la distanza fisica non conta, l'amore sa annullare tempo e spazio, tu lo sai.
Stamani ti ho lasciato nel sonno: innocenza del sonno, abbandono.
Eri tra le lenzuola bianche, i capelli sul cuscino, le dita aperte appoggiate sulle pieghe del lino.
Ti ho osservato a lungo, piangendo in silenzio, perchè il mio cuore traboccava e il fiume doveva scorrere, portar via un po' di intensità, non posso morire d'amore, non sarebbe giusto.
Penso che ora tu stia bevendo il caffè, mi sembra di vederti lì, con la tazzina fra le labbra...come la invidio...