Abbandonato sulla porta
dell'indifferenza ti osservo
nel tuo immobile silenzio
quasi adirata delusa.
Ripieghi il passato
che ti aveva portato
sorrisi e tenerezza
e ti pare che lo spazio
sia così poco e vuoto.
Avverto che la mia presenza
diventa non gradita
infili i ricordi negli angusti
spazi della valigia del fu.
Ti fermi per un attimo
e ti volti con sfida
mentre parole fredde
escono investendomi
e sotto il tuo sguardo
una volta così dolce
che era solo per me
mi ripiego.
Musiche fotografie
danzano nella mia mente
e non faccio nulla
per fermarli lasciandomi
accarezzare travolgere
E una solitaria lacrima
imbarazzata scivola.
Allungo una mano
a fermare un'attimo
che deve arrivare,
sono spaventato ma
non lo faccio trapelare,
Ho deciso sarò duro,
il tuo spazio il tuo tempo
che non ti farà tornare
sembra così irreale.
Ti dirigi verso l’uscita
del mio cuore e votandoti
un'ultima volta leggo
lampi di fuoco negli occhi,
quel fuoco che mi aveva
bruciato e scaldato.
La porta si richiude
e l'onda fredda
della solitudine m'investe.