Stanco e perduto
come una vittima sacrificale
aspetto il verdetto.
Stanco di ricordare
il passato, che trafigge
e trapassa il mio petto
come un dardo scagliato
da un abile arciere,
che sa dove sono nascosti
i più profondi dolori
dentro al mio cuore di pietra.
Adesso sono stanco.
I vecchi pensieri pesano,
sono enormi massi legati
ai miei giorni.
Lasciatemi andare!
Fino a dove
dovrò trascinarmi dietro
queste sorde pietre, inerti,
insensibili alle urla del presente?
Continuo a camminare, non mi fermeranno.
Fino a che punto l'inutile ombra
di ciò che sono stato perseguiterà
la mia sottile vita?
Sento il soffio della sera;
è freddo.
Fredda è la tua figura,
freddi i tuoi lineamenti,
sono nudo nel gelido inverno
del tuo ricordo.
Stanco e perduto
come una vittima sacrificale
aspetto il boia.
Sei lì immobile,
pronta ad essere uccisa
dal calore di questo letto
e dalla dolcezza del bacio
che mi hanno riportato la luce,
svegliandomi da quest'incubo presente.