Dire ti amo ad una persona, ha lo stesso valore ma in maniera positiva, di quando una nazione dichiara guerra ad un'altra. Non dovrebbe uscire dalle bocche come uno ciao.
Non posso non associarmi a Bruno Master in questa fantastica spiegazione.
E' innegabilmente vero che oramai le parole "
TI AMO" non descrivano più quel sentimento così profondo da discogliere i ghiacci dell'ormai immancabile indifferenza sentimentale che ci contraddistingue.
L'amore ha assunto oramai l'aspetto di un semplice adattamento, atto a non prolungare quella condizione di solitudine a cui stranamente non ci vogliamo abituare, ma che è profondamente radicata nei nostri pensieri che civilmente tentiamo di nascondere.
Abbiamo tutti paura di essere abbandonati, come se l'amore al suo termine fosse una nuova nascita, un nuovo obbligo a lasciare il calore e sicurezza a cui eravamo usi, per qualcosa che non vogliamo, e che addirittura ci costringe a dover affrontare scelte, dolori e guerre completamente da soli, senza quel muro di dolcezza che dal nostro concepimento ci aveva protetti. Per questo motivo ci illudiamo di reciclare un affetto dopo l'altro sotto la stessa grande parola che definiamo amore.. che altro non è se non paura della solitudine.
Fortunatamente ci sono ancora coloro che vedono in quel sentimento qualcosa di speciale, qualcosa di esclusivo, qualcosa di reale. Non è dunque solamente un sogno l'amore, ma anche una dolce realtà per chi costantemente ci crede e lo ricerca giorno dopo giorno in ogni piccolo gesto della persona che ha scelto di avere affianco.
L'amore non è l'emozione del momento, che scema alla fine della novità; ma la scoperta continua di nuove sfumature, che grazie alla persona a cui stiamo affianco, cambiano continuamente il nostro ordinario.