Passi cadenzati
d’assensi ribelli
di vecchi
sulle loro stelle
che hanno perso il cielo,
driblano ombre deformi
dirette da sciatiche
assuefatte d’erbe
punite a rimedi
e stonano cani
spazzini in auspicio a scarti
-Nei pozzi,figlia gemelli
la luna a occhi di vino
raggi X di labirinti
-Voci in bottiglie
echi di solitudini
rasoiate alla notte cadente
in vene di vicoli,dilegui mentali
-S’incollano ricordi redenti
a zucchero d’insetti
ai lampioni,smisto di tetro voluto
ad annullare sprazzi d’accenno
pesudo-gioie in risalto
-Secondini d’inconscio
i denti cedevoli a rutti
perdono anestitizzate malinconie
-Orologi di campanili
metamorfosi in termometri
a misura-presagi di gufi,sacrestani
di conta a uno in meno
d’inciampo,dissolto da requiem
farfugliato da sangue al rilento
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Da:Avanguardie Irriverenti
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