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Autore Topic: VECCHIA QUERCIA  (Letto 1337 volte)

Offline michael santhers

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VECCHIA QUERCIA
« il: 30 Gennaio 2009, 05:24:07 am »
Aggrappata su ernia di terra tumefatta
maestosa dominava la valle una vecchia quercia,
corteccia a pelle di coccodrillo ferito,
tronco come obeso che ritrae a stretta di cinghia
pancia allo specchio
-I lunghi rami muschiati, dalla cima che sfidava il cielo
s’inarcavano al suolo,obbligando inchini
a chi s’addentrava in abbraccio di frescura
cupa mai doma al sole incarognito di mezzogiorno
-A primavera,diveniva condominio affollato d’animali,
festanti in svariati canti ritmati da salti
e batter d’ali,allerta di gatti e bimbi
che percepivano la fine del rigore d’inverno
e l’apertura a giochi vagabondi,di libertà
mentre per gli anziani era biblioteca e con mano
a taglio di fronte archiviavano nelle gemme un altro anno
-Ne aveva contati di secoli la vecchia quercia
e chissà quanti umori di esseri catapultati al mondo
senza che l’avessero chiesto e delusi
del gioco baro della vita, costretti al dovere
d’andare fino in fondo,sapendo che il traguardo
era severa punizione ma lei sempre pronta a confortare
tutti con la sua ombra,oppure con fruscìo a incoraggiare
timidi amori inceppati a far partire il primo bacio
-Ne Aveva sfidate di tempeste e fulmini
dei quali portava fiera indelebili segni,
era stata rifugio e aeroporto di partenze di migranti
e quanti arrivederci, croci al cielo divenuti addii
-Un giorno sentii una motosega e poco dopo enorme tonfo,
morì l’ultimo testimone d’infinite storie mai dette
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Da:Avanguardie Irriverenti
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« Ultima modifica: 30 Gennaio 2009, 05:46:07 am da michael santhers »

Offline kant.51

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Re: VECCHIA QUERCIA
« Risposta #1 il: 30 Gennaio 2009, 09:33:33 am »
E' così...questi giganti sono giganti dello spirito, mi trasformo in una "pagana" quando vedo un albero antico, come gli ulivi della mia Puglia, come la quercia Vallonea...sembrano racchiudere la storia, pezzi della nostra vita, i princìpi fondamentali del cominciare e del finire; toccare la corteccia, il tronco di un essere così, mi dà una sensazione di forza, di sicurezza, di cose essenziali che si elevano al di sopra del nostro povero quotidiano.
Sacrilego l'uomo e lo strumento che ne determinano la distruzione.
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: VECCHIA QUERCIA
« Risposta #2 il: 30 Gennaio 2009, 13:42:33 pm »
Non voglio qui tediarti su quante cose mi hai fatto ricordare e quante osservazioni fa nascere questa tua poesia ma una sopra le altre di cui porto ferita ancora c'è.   Davanti alla grande finestra del salone di casa mia campeggiava un grande cedro atlantico,uno spettacolo della natura.  Ogni volta che entravo in casa il mio sguardo si volgeva ad esso,era un amico che ritrovavo sempre.    Quando soffiava il vento da ovest egli ondeggiava fortemente e a primavera dava ospitalità a una miriade di volatili che mi svegliavano al mattino con il loro chiasso cantereccio.    Un giorno rientrai a casa e strano...non vidi più il suo magico pinnacolo verde,al suo posto si vedevano case sconoscute.   Mi prese uno sconforto prima e una rabbia incontrollabile dopo.    Chiesi alle persone che avevano acquistato quell'appezzamento di terreno (non edificabile),dissero che avevano paura che cadesse...i Lurchi.   Passò un pò di tempo e al suo posto, i lurchi, avevano fatto un fatiscente box in plastica e quando mi incontravano mi assalivano con i loro "dispiaceri".   "Chi la fa l'aspetti" pensai.  Nel mio garage conservo due pezzi del suo tronco, un giorno li lavorerò ad arte in suo ricordo---ciao---