Separati...perchè

[brezza]

Vorrei scendere nel profondo di questo fenomeno dilagante e che un giorno prenderà il suo giusto equilibrio ,magari sparendo del tutto (Alleluia) o come fenomeno a margine della società.  Desidererei che lo esploraste con me o anche senza se così vi piacerà, ma con sincerità, tralasciando luoghi comuni o scuse di bambini che dopo aver rubato la marmellata e avendo ancora il colore di essa sulle labbra accusano il fratellino che infante non ne può nulla........

Un ringraziamento a "Edi" che involontariamente me lo ha suggerito

[edinnic,e]

grazie.!.. Potresti aggingere qualche nota in più, tanto per non spaziare troppo con la mente?

[brezza]

Pigrona --Preciso--Quali ragioni hanno determinato questo fenomeno che da quarant'anni in qua ha preso sempre più piede nella società....spero ti sia sufficiente, in caso contrario mi obbligherai a iniziare il dipanamento di questo fenomeno e non lo vorrei...almeno in prima battuta.

[kant.51]

Due ragioni o tre buttate là: una maggiore indipendenza femminile, economica e mentale; una minore ipocrisia; una concezione della vita meno "penitenziale" e duratura: in altre parole, non mi stai più bene? Mi sento offesa? Mi hai tradito? Mi stressi? Non mi piaci più? e ci separiamo!....
Le ho buttate lì senza alcun giudizio morale, sono solo sassi nello stagno a fare cerchi nell'acqua, i cerchi si allargano e così il nostro discorso...

[edinnic,e]

L'unione tra due persone deve sempre avere un senso, di qualsiasi natura esso sia. Sia che l'unione nasca dall'amore sia da altri fattori. Se si perde il senso dell'unione, il rapporto finisce.
La donna ha cambiato radicalmente il suo stato, sia come single sia nella coppia. Gli avvenimenti storici, l'ingresso nel lavoro, nelle cariche che per consuetidine erano da sempre maschili, gli studi universitari, nonchè la presa di coscienza di essere all'altezza(più o meno) di sostenere qualsiasi responsabilità, le hanno dato la sicurezza di potercela fare anche da sola. Del resto se ci guardiamo indietro, non possiamo che non riconoscere che l'uomo l' ha fatta da padrone. Aggiungo anche l'educazione religiosa. Questo in prima battuta.

[lupo solitario]

 :(edinnic,dice bene che anche il fattore religioso ha la sua importanza (specie se i due sono di diverso parere).statea trattando un argomento che il sottoscritto sta vivendo dapoco...e vi assicuro che non è facile prendere la decisione di separarsi.una storia tra due persone ha comunque un fondamento e un significato,d'accordo.ma credo che necessariamente se a un certo punto mancano gli stimoli,i dialoghi e i sentimenti veri inutile continuare a stare insieme.è triste ma è cosi',inutile fare giri di parole.in amore comanda soprattutto il bisogno dell'altra persona.poi i luoghi comuni hanno scarsa importanza,tipo la società è cambiata,la donna pure,ect.io ho un po'di anni alle spalle ed ho sempre valutato la donna nella giusta misura (cioè superiore all'uomo),ma questo non vuol dire nulla.nelle separazioni vale il contenuto (non le necessità) delle motivazioni che ci spingono a prendere questa decisione.pensate (non succede a tutti...),io non ho lasciato mia moglie per un'altra donna,nessuno ci crede,volevo solo la mia vita,ed ora sono,quasi serenamente,un single.ciao.ciao.lupo solitario

[brezza]

Interessante e vere, in certi casi anche circostanziate le vostre asserzioni.   Io penso che occorra però andare alle radici del fenomeno.  In tutte le osservazioni fatte si intravedere per ognuna la legge del pendolo che governa storicamente le vicende umane.   Posto il fatto che una unione avente i presupposti di concreto riconoscimento della propria immagine nell'altro e viceversa e la nullità del valore di ciò che sta scritto su un pezzo di carta, pone la domanda del perchè due persone si sposano.   La mia esperienza mi ha fatto intravedere (esclusa quella prima indicata) alcune tipologie che la stessa società crea.   Intanto il comandamento inculcato in modo più o meno occulto fin dalla prima età che tutti DEVONO sposarsi e procreare opportuna prole.   Occultata dentro ad essa vi è il ghigno satanico di tutta una serie di ricatti morali e materiali che i cosiddetti potenti sia di natura laica che clericale insinuano nelle menti.   Come farebbero a vivere nell'extralusso e sete di dominio se così non operassero.   Viene a piccolo trotto a seguire il desiderio di una vita autonoma, sia per non continuare a pesare sulla famiglia che per poter prendere delle decisioni in proprio.  (che "palle" dover sempre dire dove vai, con chi vai, a che ora ritorni, mettiti la maglietta di lana,lavati i denti etc.)  Un'altra ragione, almeno in passato, era lo sfogo della propria passione verso una certa figura dell'altro sesso.   A meno di possedere una "Caravan" questo sfogo era molto faticoso da esercitare e poneva pericoli di argomento meccanico (quelle leve si trovavano sempre nel posto sbagliato) e anche l'esposizione a inopportuni sguardi lubrichi.  Per le femminucce poi era il sogno tanto atteso dell'abito da sposa, della firma su un foglio di carta che concedeva il diritto ad una certa serie di cose sognate pure quelle fin dai tempi delle calze di nylon se non prima. Ora, tutte queste cose, in modo cosciente o incosciente vengono nascoste a se stessi adombrandole da quell'alone di mistero che precede il grande passo. Certamente prima una serie di accordi ed osservazioni si erano fatti, lui/lei era dolce come il miele, la tenerezza e sprechiamoci anche una certa galanteria non mancava, il lavoro poteva sostenere entrambi per una vita almeno decente e così via.   Purtroppo veniva a mancare uno dei cardini fondamentali, ossia la conoscenza profonda dei caratteri, la visione d'insieme della vita, e quali erano le basi reali dell'educazione ricevuta.   Non ultimo l'accettazione della famiglia altrui che parevaaaaa cosa secondaria ma di fatto così non fu.    Tutte queste "piccole cose" una volta fatto il grande passo venivano prepotentemente a galla e allora-------Ho omesso volutamente scoprire la violenza nell'altro sia di carattere psicologico che fisico, perchè la cosa mi fa ribrezzo.   

[edinnic,e]

La conoscenza profonda dei caratteri, sì, ma è veramente difficile.
Infatti non esiste una regola secondo la quale la quantità di tempo del fidanzamento è determinante per la riuscita del matrimonio. E' un dato di fatto. Credo molto, invece, nella trasformazione, nell'eterno evolversi delle nostre coscienze e conoscenze, nei cambiamenti del nostro io. Quello che potrebbe andar bene in un particolare momento della nostra vita, potrebbe non esserlo più in un altro momento.
All’inizio di una relazione, o di una semplice attrazione, ci  affascinano delle cose che a lungo andare potrebbero diventano pesanti, e parlo, per esempio, della troppa sicurezza in sé stessi, della continua autoaffermazione e di tutte quelle cose che non lasciano mai trapelare un minimo segno di incertezza, un accenno di umana debolezza, che lo renderebbe anche più interessante, emotivamente parlando.
Spesso capita, anche, che l'unione nasca da desideri più superficiali…..qui c’è poco da dire e molto da intuire. E’ facile per tutti pensare che le persone andrebbero prese per quelle che sono, senza attribuirgli un valore inesistente, o fantasie inconsce estranee alla loro vera identità. Ma, a volte, sono le situazioni di stress e di stanchezza dovute all’insoddisfazione, alla continua ripetitività della propria vita personale, alla solitudine che puntualmente arriva, che ci fanno fare affermazioni un po’ a cuor leggero, che ci fanno agire in maniera frettolosa e disperata, che ci fanno prendere lucciole per lanterne….ma tutto questo è umano, e quindi soggetto a errori di valutazione e quindi al fallimento della relazione…..è chiaro che se fossimo sicuri di poter controllare, di poter ricondurre i nostri sentimenti alla ragione, quando siamo in preda alla passione, tutte le premesse non avrebbero senso, oppure, ne avrebbero solo in parte. In base all’intensità mi regolo. Ho la situazione sotto controllo. No, non è mai così.. Ci guida un desiderio oscuro e complesso. La religione ha le sue responsabilità, etiche e morali, ma non voglio parlare qui di questo aspetto.
Serenamente single la trovo, quando è gestibile, un'ottima scelta.

[brezza]

...quando è gestibile.... ...ho già commentato...  Entrambi, insieme agli altri, abbiamo dato le ragioni a un perchè basato su azioni reali che però escludono l'argomento principe.   La mancanza d'Amore.  Questo è il reale perchè ci si separa.   L'Amore, il senso assoluto d'appartenenza, il parlarsi senza proferir parola, il guardarsi senza vedere il corpo, il soccorrersi senza recriminare, urlarsi a volte, dolorosamente i propri limiti e piangere abbracciandosi violentemente per dimenticare le male parole uscite per un proprio malessere non controllabile.   Amare vuol dire anche VOLER Amare contro qualsiasi dubbio o difficoltà.   Senza questo stato di grazia il PERCHE' è ovvia realtà.

[edinnic,e]

si brezza, ma dovrebbe essere il titolo e non l'epilogo. Che dici?

[brezza]

perchè mancare...la sorpresa --buona serata a te.

[alexanderson]

Perchè l'amore finisce non è una buona ragione?o è meglio continuare a stare insieme nell'indifferenza e nella finzione?magari solo per i figli continuando a tradirsi a vicenda?

[Bone]

Io penso che stia cambiando tutto..e le crisi d'identità le fanno da padrona.."non ci riesco? allora mollo!"

Parlo per me, quante volte ho avuto la tentazione di mollare tutto? Tantissime , arrivavo al punto di non poterlo vedere, mi dava fastidio anche la sua voce...siamo andati avanti così per un paio di anni!
Poi ci simo messi faccia a faccia e ci siam chiesti perché ci fossimo messi insieme..la risposta è arrivata, perché ci amavamo...allora che era successo? Semplice, abbiamo permesso a tutto e a tutto di entrare nel nostro rapporto. Quando l'abbiamo capito, abbiamo chiuso le porte del nostro matrimonio e pensato con le sole nostre teste. Son passati anni e ancora oggi ringraziamo la voglia e l'impegno di tener vivo il nostro rapporto! Dopo venticinque anni lo amo più di allora!

Per me è questo che manca, la voglia di impegnarsi, di "battersi" per qualcosa....ripeto,il motto di oggi è questo: "non ci riesco? allora mollo!"