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Autore Topic: L'irrequietezza  (Letto 4220 volte)

Offline edinnic,e

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L'irrequietezza
« il: 6 Aprile 2009, 20:02:01 pm »
"......possa il silenzio calmare questo cuore che non trova mai pace. L’eterno movimento non mi abbandona mai. Mi scuote, mi percuote, e il mio sguardo non si posa, è mobile, inappagato, insoddisfatto....vagando in cerca del giusto riposo..."

Offline brezza

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #1 il: 6 Aprile 2009, 20:31:08 pm »
cosa si intende per giusto riposo?

Offline kant.51

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #2 il: 7 Aprile 2009, 00:17:39 am »
Sembrerebbe più una ricerca, Edi, una irrequietezza che nasce da uno spirito irrequieto, tale per desiderio di conoscenza forse o anelito alla perfezione...
Giusto riposo è un concetto di staticità, di morte in contrapposizione a questo stato di dinamicità e vita.
Questa fame non si placa, temo.... :-)
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Offline edinnic,e

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #3 il: 7 Aprile 2009, 17:45:25 pm »
Un guerriero che non ha patria, non vi può far ritorno per il giusto riposo, certo,  potrebbe riposare ovunque , ma non sarà il "giusto" riposo, perchè non è la sua patria.
Sì, è come dici Kant, lo so, ormai so anche che questa fame non si placa. :-)

Offline brezza

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #4 il: 7 Aprile 2009, 19:27:17 pm »
Irrequietezza: stato nel quale si trova un individuo che non riesce a stare fermo, sia fisicamente che mentalmente.  E' uno stato tipico dell'adolescenza e se continuato nell'età adulta è sinonimo di incapacità del soffermarsi,del riflettere (stato mentale).   Fisicamente è una disarmonia del corpo che in preda a travasi ormonali non ha ancora trovato il punto di equilibrio fisiologico.  E' quindi un elemento negativo dell'essere che non riesce a trovare un equilibrio interiore.  Questo non vuole dire colui che è calmo e riflessivo non provi pulsioni, anzi il controllo delle stesse da la possibilità di condurre a termine le più varie iniziative, sempre che vi siano le condizioni adatte. La sete di conoscenza deve essere calibrata, osservata, studiata con la dovuta calma anche se la curiosità è grande.   La stessa tenuta a freno è il motore anzi direi l'energia che scavalca ostacoli e difficoltà.   Il senso di Patria è un concetto limitativo in assoluto dell'essere libero, è una condizione romantica che perdura nell'essere umano con vedute ristrette.  La nostra Patria è il mondo e domani sarà l'universo, abbarbicarsi alle radici limita la coscienza.   E' ovvio comunque ed è naturale che l'uomo pensi al "paesello natio", non vi è nulla di male in questo ma in qualche modo è limitante.  Il giusto riposo quindi può essere qualsiasi luogo, è un inframezzo di tempo, un momento di quiete nel quale l'attività cessa o è momento di decantazione o riflessione senza programma.

Offline kant.51

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #5 il: 7 Aprile 2009, 19:44:27 pm »
La tua grande e lucida razionalità, Mario, ti tiene sicuramente con i piedi per terra, hai detto delle cose giuste, ma, e qui non so spiegarmi, razionalizzare è anche "limitare" il problema, credo che qui siano proprio i limiti che vengono superati, che si sentono "stretti": è Ulisse nel suo viaggio, è Prometeo che ruba il fuoco per conoscerlo e donarlo, è Icaro che tenta il volo, è Colombo che parte incoscientemente per la rotta delle Indie, è lo scalatore che sfida la terribile montagna, e così via...ho portato il discorso agli estremi per cercare di spiegarmi, ma non so se ci sono riuscita... :(
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Offline brezza

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #6 il: 7 Aprile 2009, 20:11:57 pm »
Comprendo pienamente il tuo pensiero--"il romantico ignoto, la sorpresa dell'avventura con parametri sconosciuti.   Credimi, hanno mietuto molte vittime e il poema omerico ne da ampia lettura.  Quando andavo ad arrampicare in solitaria o facevo una ascensione, prima mi studiavo il percorso e soppesavo le difficoltà, poi partivo e credimi ancora una volta le sorprese non mancavano mai... :-d

Offline kant.51

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #7 il: 7 Aprile 2009, 20:22:59 pm »
Ecco Brezza, non proprio, più la spinta emozionale che porta a tutto questo, il romanticismo, se vuoi chiamarlo così, che non deve mettere a repentaglio nulla per leggerezza...credo che alla fine intendiamo qualcosa di molto simile: tu prima hai detto che è il limite all'irrequietezza( razionalità) che porta alla conoscenza, io dico che è la spinta emozionale dello spirito inquieto, dello spirito che non si accontenta ( pulsione passionale verso la conoscenza) ad aver permesso alcuni passi incredibili... :-)
Mi piacerebbe sapere il parere di qualcun altro in merito...
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Offline edinnic,e

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #8 il: 7 Aprile 2009, 20:44:44 pm »
Capisco, ma credo che nessuno mai può e potrà misurare "tutto" con il proprio metro, questo lo trovo limitante e limitativo...
Non è l'arrampicata e lo studio del percorso, e non è neanche il paesello natio, a cui ti riferisci...è ben altro. E' uno stato interiore che abbiamo tutti verso la ricerca di qualcosa, chi più chi meno, chi ne è cosciente chi no, per vissuto o/e come in questo caso come un'indole. Nessuna vittima, nessun gesto inconsulto...... La sete di conoscenza(termine nato con l'uomo, che racchiude infinite interpretazioni ) se fosse stata sempre calibrata, osservata, studiata con la dovuta calma anche se la curiosità è grande, non  si chiamerebbe sete.

Offline evwryvere

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Re: L'irrequietezza
« Risposta #9 il: 7 Aprile 2009, 22:13:57 pm »
ecco l'irrequietezza,quella incredibile voglia di scoprire e di provare che ci puo far bruciare pensieri ed invecchiare in fretta,ecco essere irrequieti è bello ma ,a volte ,se non dosata ed incanalata puo far danno,ecco essere assetati di conoscere ,vuol dire capire cosa la passione ci indica ,cosa il desiderio ci consiglia ,essere irrequieti significa voler capire troppo in fretta ,avere sete e sete di capire lo si puo fare con il cuore a mille ,con forza e coraggio ...senza paura e tutto si calma ...come è giusto che sia .dolcissima Edinnic ,bisogna solo imparare ad incanalare in atti ed azioni creative il nostro spirito inquieto ...ed una volta dissetati ci calmeremo ,ma se quella è la nostra natura ,riproveremo sete e cercheremo con gioia altre fonti dove trovare da bere ,significa semplicemente sentirsi scoppiare in petto la vita...auguri....
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